Anche la Delegazione FAI di Cuneo partecipa all’evento nazionale FAI per far scoprire il nostro Paese attraverso occhi nuovi e prospettive insolite. L’Italia più bella ha bisogno di tutte le nostre energie per sostenerla e valorizzarla e il mese di ottobre è quello in cui il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ci invita a sostenerla con la campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia” che culmina con il grande evento culturale di piazza Giornate FAI d’Autunno.
Sabato 16 e domenica 17 ottobre lasciamoci nuovamente sorprendere dalle incredibili bellezze che ci circondano partecipando alle visite – a contributo – proposte dai volontari della Delegazione FAI Cuneo e del Gruppo FAI Giovani Cuneo che per l’occasione invitano tutti alla scoperta di Robilante, all’imbocco della valle Vermenagna, uno dei borghi ricchi di storia e curiosità lungo la Ferrovia delle Meraviglie, eletta Luogo del Cuore 2021 di tutti gli italiani.
Sarà un fine settimana autunnale straordinario, da non perdere, per immergersi nello splendore del territorio in cui viviamo e condividere con tanti altri visitatori l’orgoglio di appartenere al paese più bello del mondo. Robilante, nella conca pianeggiante circondata da castagneti sulla sinistra del torrente Vermenagna, richiama nel suo nome sia il termine robur, che in latino significa quercia ma anche forza, sia il termine Ribolendus con riferimento al rio gorgogliante che attraversa il paese buttandosi nelle acque del Vermenagna e racconta una storia lunga più di 2000 anni. Di certo era abitata già da coloni romani fin dall’epoca pre-cristiana sotto il municipium di Pedona, passando, secoli dopo, a cavallo dell’anno 1000, sotto il controllo del vescovo di Asti, con un’interruzione per le scorrerie saracene.
Con la fondazione del Comune di Cuneo (1198) ne segue le vicende entrando poi a far parte del dominio degli Angiò (XIII – XIV sec.). Segue un periodo di controversie con i comuni di Cuneo e Vernante fino a fine ‘300 quando passa sotto il dominio Savoia che infeudano la cittadina al marchese di Ceva. Nel XVI secolo il comune fu concesso in feudo ai Nicolis, signori di Varallo, che con il titolo di conti di Robilant garantirono un periodo relativamente lungo di pace. Il XIX secolo fu caratterizzato dal continuo passaggio di truppe militari nella prima metà e da una ripresa commerciale e industriale nella seconda. Dopo le due guerre mondiali, cui il paese pagò un pesante tributo di sangue, Robilante vede il rapido fiorire delle industrie legate allo sfruttamento delle cave e il conseguente abbandono dell’agricoltura e delle frazioni. Oggi il paese presenta un lato ancora vocato
all’attività industriale, ma allo stesso tempo proiettato verso nuove iniziative di valorizzazione del territorio e di ripresa turistico-culturale.
Proprio per questo i volontari FAI invitano tutti a scoprire Robilante con l’apertura
speciale di:
Esposizione permanente sulla ferrovia Cuneo-Nizza: la Ferrovia delle Meraviglie
Stazione Ferroviaria di Robilante – via Roma
Partenza gruppi ore dalle 10 alle 18 ogni 30 minuti.
Ingresso a piccoli gruppi di 8 persone massimo. Durata visita 20 minuti ca.
Contributo: per tutti €. 3.00.
L’esposizione permanente sulla Ferrovia Cuneo-Nizza: la Ferrovia delle Meraviglie si sviluppa al piano terreno del locale Stazione Ferroviaria, in una zona defilata dal centro del piccolo paese di Robilante, attualmente oggetto di un piano di riqualifica. Inaugurata nel 2017, la collezione rappresenta l’esito del lavoro del “Ferroclub Cuneese” che, a partire dal 2015 e grazie alla disponibilità dell’amministrazione Comunale di Robilante e della Rete Ferroviaria Italiana – Direzione Territoriale Produzione Piemonte, ha sviluppato un percorso permanente nel quale cimeli e fotografie d’epoca raccontano la storia della Cuneo-Nizza. Un museo dinamico in cui ogni pezzo riprende vita tornando alle sue funzioni d’origine: basti pensare che all’interno è presente un vero passaggio a livello operativo. Particolare attenzione è dedicata all’esercizio ferroviario, con una sala dedicata agli apparati di manovra e segnalamento ripristinati elettricamente, mantenendo le caratteristiche e fattezze originali, dando al visitatore la possibilità di toccarle con mano e svolgere le funzioni del capostazione.
Un grande plastico ferroviario su tre livelli consente la circolazione di più convogli simultaneamente in un paesaggio tipicamente alpino. Un plastico a portata di bambino riproduce fedelmente la stazione di Limone Piemonte. Una sala dedicata ai locomotori e carrozze, con oggetti ed arredi tipicamente d’epoca, banchi di guida di vecchie locomotive ed automotrici, consentono al visitatore di conoscere il funzionamento di un mezzo ferroviario. In collaborazione con: Associazione “Ferroclub Cuneese”
Mus.S.Com – MUSEO DEL SUONO E DELLA COMUNICAZIONE Via Umberto I, 35
Partenza gruppi ore dalle 10 alle 18 ogni 30 minuti.
Ingresso a piccoli gruppi di 5 persone massimo. Durata visita 20 minuti ca.
Visita riservata iscritti FAI
Il luogo, privato e normalmente aperto al pubblico solo su richiesta, consente al visitatore di fare un vero viaggio nella storia della radio e della comunicazione “ad onde sonore”. Inaugurato nel giugno del 2017 il museo ospita numerosi e variegati pezzi originali
che permettono di seguire un percorso dedicato ai mezzi di diffusione del suono e delle informazioni. Lo sviluppo della comunicazione nei secoli viene illustrata attraverso ingegnose invenzioni, scoperte epocali, eleganti grammofoni, radio di design e alcuni allestimenti immersivi, tra i quali la riproduzione di una tipica classe di scuola elementare degli anni Quaranta. La collezione si snoda fra il Settecento ed i giorni nostri ed illustra, inoltre, alcune piccole, grandi curiosità storiche poco conosciute.
Tra le altre si segnalano alcuni fonografi del XVIII secolo, la radio galena con circuito OUDIN nel 1923-2, con bobina di rame e cuffia per ascoltare e principio a rivelazione di ampiezza e alcuni esemplari di radio rurale, ricevitori a prezzo imposto e con caratteristiche standardizzate promosso ai tempi del fascismo dall’Ente Radio Rurale, destinato alle zone di riunione collettiva, agli ambienti rurali ed alle scuole. La collezione presentata nel museo nasce dalla passione per il collezionismo di che è arrivata a contare più di 500 pezzi tra grammofoni, carillon, telegrafi, radio. Il museo è gestito e promosso dall’Associazione MUS.S.COM. In collaborazione con: Volontari Mus.S.Com
MUSEO DELLA FISARMONICA, DELLA MUSICA E DELL’ARTE POPOLARE via Ghiglione, 5
Partenza gruppi ore dalle 10 alle 18 ogni 30 minuti.
Ingresso a piccoli gruppi di 8 persone massimo. Durata visita 20 minuti ca.
Contributo: per tutti €. 3.00.
Inaugurato nel 2005 il museo è incentrato su due significativi personaggi robilantesi: Notou Sounadour (Giuseppe Vallauri 1896-1984) suonatore, ma soprattutto riparatore, accordatore e costruttore di fisarmoniche e Jòrs de ‘Snive (Giorgio Bertaina 1902-1976), scultore. Il museo guida il visitatore in un breve viaggio nella storia e nelle caratteristiche della fisarmonica con particolare riferimento alla Valle Vermenagna e a Robilante dove la musica e i balli rappresentano elementi tradizionali molto sentiti. Nelle due sale sono
infatti esposte alcuni strumenti appartenuti, costruiti e riparati da Notou e il suo banco da lavoro.
Il percorso permette inoltre di scoprire la storia di questo affascinate strumento, la sua importanza per Robilante e per la sua popolazione. A fianco di queste opere sono presenti una serie di copie di lavori di Jors realizzate da Renato Allinio. Le opere di Jors – una ventina i bastoni censiti e circa cento le sculture – rappresentano un interessante esito della cultura artistica locale di matrice popolare. Si tratta di sculture a tutto tondo, realizzate su legni diversi a seconda dei casi, che presentano tratti medievali nei quali rigidità, ed espressione figurativa si declinano quasi come capitelli romanici. Le storie narrate sono però quelle della tradizione locale: vacche al pascolo, suonatori, sposi, carabinieri, animali selvatici, ma anche storie di cronaca. Parallelamente a questi due percorsi di visita, sempre nelle sale del museo sono esposti alcuni costumi del gruppo folkloristico Balarin de Barme, ispirati agli antichi vestiti da festa della tradizione
locale. In collaborazione con: Volontari Museo della Fisarmonica
CONFRATERNITA S. CROCE piazza Caduti Partigiani, 3
Partenza gruppi ore dalle 10 alle 18 ogni 30 minuti.
Ingresso a piccoli gruppi di 15 persone massimo. Durata visita 20 minuti ca.
Contributo: per tutti €. 3.00.
Già nel lontano Cinquecento la Compagnia dei disciplinanti aveva un proprio oratorio, nel quale si venerava il crocefisso posta ora dietro l’altare della Confraternita. Quando poi la Compagnia si trasforma in confraternita (primi decenni del ‘600), si sente il bisogno di una sede più consona alle necessità dei confratelli e si costruisce perciò l’attuale Confraternita. La stessa non ha né sacrestia né campanile, che saranno aggiunti molto più tardi nel 1772. Dalla sua costruzione ha anche un cappellano, che spesso è anche maestro di scuola e coadiuva il pievano, che non può godere di un vice-curato fisso. Negli anni 1829-1830 la chiesa, che ormai manifestava i segni del tempo, viene restaurata.
Il cappellano della Confraternita abitava in una casupola di proprietà della Confraternita stessa, ma non molto decorosa, finché negli anni 1842-1843 il pievano D. Viani la fa abbattere per costruirne una nuova. Nel 1964, al fine di modificare la viabilità della piazza antistante l’edificio, viene abbattuto il porticato antistante la Chiesa; in occasioni di tali lavori viene interamente rifatta la facciata, rivestendola in parte in pietra di Luserna e travertino. In seguito all’avvenuta sconsacrazione, nel 1995, l’edificio viene permutato con l’ex-Asilo divenendo di proprietà del Comune e trasformato in sala polivalente. La sala è stata oggetto di importanti lavori di ristrutturazione nell’autunno del 2007. Visite a cura dei narratori FAI Cuneo
CHIESA PARROCCHIALE DI SAN DONATO piazza Regina Margherita
Partenza gruppi ore dalle 10 alle 18 ogni 30 minuti.
Ingresso a piccoli gruppi di 15 persone massimo. Durata visita 20 minuti ca.
Contributo: per tutti €. 3.00.
Di origine medievale, la chiesa di San Donato si presenta oggi nelle forme che vennero messe in opera tra il 1684 e il 1691 e rappresenta la terza evoluzione dell’edificio originario risalente all’epoca medievale e collocato nei pressi dell’antico ricetto medievale, come lascia intuire l’abside emerso a lato del campanile databile appunto poco dopo l’anno mille. Le mura del ricetto correvano parallele all’attuale chiesa parrocchiale e la torre dell’antica fortificazione venne trasformata in un campanile romanico dotato di bifore e trifore in tufo. Organizzato in tre navate dallo stile sobrio e austero, l’edificio si apre sul sagrato con il portale del XVII secolo in legno intagliato e una maestosa facciata barocca decorata con volute, poi rivestita in marmo nel 1964. Osservando la chiesa dell’esterno sulla destra si nota il bel campanile romanico. All’interno l’apparato decorativo presenta alcuni elementi di pregio come l’altare barocco che domina il presbiterio, la bella statua settecentesca di San Donato e, su tutti, il crocefisso ligneo datato 1490 conservato nell’omonima cappella. Visite a cura dei narratori FAI Cuneo
Passeggiata naturalistica alla Cascata delle Balme
Partenza da Banco FAI in piazza Regina Margherita
Partenza gruppi ore 10:00 e 14:00 – max. 20 persone.
Percorso naturalistico di 3 ore con leggero dislivello e aree umide. Si consiglia abbigliamento sportivo e scarpe da trekking.
Contributo: iscritti FAI €.5,00 – Non iscritti FAI €.10,00.
Partendo dal banco FAI nella piazza centrale ci si allontana dal paese entrando in un paesaggio bucolico con prati verdi e pecore al pascolo. Dopo alcuni minuti si incontra il “Percorso didattico. La magia del bosco”. Allestito nel 2017 dall’amministrazione comunale,
un semplice anello di circa un chilometro. Una decina di paline informative fanno conoscere gli animali che si possono incontrare nell’area, i segreti degli alberi e danno qualche consiglio su come comportarsi durante la passeggiata nel bosco. Una breve deviazione in salita permette di vedere da vicino un pilone votivo affrescato.
Anticamente ne venivano costruiti molti per pregare e chiedere una grazia oppure per ringraziare Dio per il raccolto o per essere guariti da una malattia. In montagna, in prossimità delle vecchie borgate, se ne trovano ancora molti. Più avanti ciò che ci aspetta è uno spettacolo della natura davvero notevole. Inserita tra alte pareti rocciose si trova la suggestiva cascata delle Balme. Tutt’intorno si sviluppa un ecosistema tipico degli ambienti umidi: felci, muschi e licheni. Questa è la parte più facile da percorrere dell’Orrido delle Balme, autentica perla di biodiversità della valle Vermenagna. Complessivamente si tratta di un’area di oltre sette ettari di terreno che nel tempo ha subito pochissime modificazioni.
La magia che esprime la natura in questo contesto è unica. Tornando sui propri passi si riprende il percorso didattico: si raggiunge l’asfalto e, a questo punto, resta solo una piacevole discesa che ci riporta in paese. Il percorso naturalistico, in buona parte sterrato,
ha uno sviluppo di 4 chilometri, con leggero dislivello e aree umide, attraverso la campagna, i boschi di castagno, passando da un vecchio mulino, antiche borgate di montagna, l’orrido con la cascata delle Balme e la piccola cappella di S. Anna in posizione panoramica. L’itinerario non presenta particolari difficoltà, è adatto anche a famiglie, e dura 3 ore ca. Si consiglia abbigliamento sportivo e scarpe da trekking.
Accompagnamento di esperti naturalistici Associazione Limodoro e Associazione “Verso la riserva Orrido Barme”.
Banco FAI – accrediti e partenze gruppi
piazza Regina Margherita
Dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
I volontari accoglieranno i visitatori prenotati fornendo le indicazioni per i turni di visita e saranno a disposizione per ogni informazione cercando di soddisfare anche il pubblico non prenotato oltre a raccogliere le iscrizioni al FAI che assicureranno, da subito, i privilegi previsti.
Si segnala, inoltre, che grazie alla collaborazione con la Pro Loco di Robilante sabato e domenica sarà organizzata una polentata (€. 10,00) con i prodotti del territorio, distribuita sotto una tensostruttura dalle ore 12:00 alle 14:00, per soddisfare chi volesse godersi ogni momento della giornata e visitare tutti i luoghi proposti con i tempi rilassati. Info e prenotazioni: 348.5421203 (Loredana), mentre per chi volesse dimenticare a casa l’auto si segnala la possibilità di raggiungere Robilante con il Treno delle Meraviglie dalla stazione di Cuneo: andata: 8:41 – 9:50 (dom) – 11:50 (dom) – 13:50 – 14:41 – 15:50; ritorno: 9:49 – 11:49 (dom) – 13:03 – 13:49 (dom) – 15:49 – 17:49
“Ancora una volta ci impegniamo portare in piazza lo spirito FAI “si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce” facendo nostro l’insegnamento che ci ha lasciato Giulia Maria Crespi: far scoprire e conoscere, con occhi diversi, ciò che ci circonda, dimostrando quanta bellezza da proteggere ci sia intorno a noi, anche nelle nostre cittadine più piccole e sconosciute – dichiara Roberto Audisio, Capo Delegazione FAI di Cuneo e Delegato Comunicazione per il Piemonte e la Valle d’Aosta – invitando tutti a sentirsi, per una volta, turisti in casa propria.”
Per la provincia di Cuneo si ringrazia: La Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, il Comune di Robilante per il patrocinio concesso, don Desiderio Gallo e i massari di Sant’Anna, le associazioni “Ferroclub Cuneese”, “Limodoro”, “Verso la riserva dell’orrido delle Barme”, il Gruppo Alpini Robilante, Multiservizi, il Museo della Fisarmonica, il Mus.S.Com e la Pro Loco Robilante per la collaborazione, la Fondazione CRC per il prezioso contributo che assicura, oltre ai più di 50 volontari che, con il loro capillare e instancabile lavoro e la loro disponibilità, rendono possibile l’evento.