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L’opinione di Licia Colò

«il nostro paese non ha più una compagnia aerea che lo rappresenti. in un mondo globalizzato, saremo schiavi di chi deciderà dove potremo volare e dove no»

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IL FATTO
Si chiude un’epoca: alitalia si ferma, sarà la nuova “Italia Trasporto Aereo” a gestire i voli sul territorio nazionale

Da qualche mese ormai la nuova realtà denominata Ita (Italia Trasporto Aereo) ha avviato la vendita dei biglietti per i primi voli che ufficialmente prenderanno il via a partire da domani, venerdì 15 ottobre. È arrivato quindi il momento del definitivo passaggio di consegne con Alitalia, una svolta epocale. Si chiude ufficialmente l’epoca della compagnia aerea nazionale e non è di certo un segnale incoraggiante, se non la conferma di un de­clino che passa anche dal definitivo fallimento della compagnia di bandiera, vittima di una gestione insostenibile e di costi che sono aumentati ogni giorno sempre di più da un po’ di anni a questa parte.
Sui social, a questo proposito, non è passato inosservato l’intervento di Licia Co­lò, popolarissima conduttrice televisiva che sabato scorso ha raccontato quello che per lei è stato l’ultimo volo con Alitalia: «Un grande dolore per me che ho condiviso la vita con tanti equipaggi che mi hanno accompagnata nei miei viaggi intorno al mondo. Mio papà era un pilota Alitalia e lo è rimasto fino all’ultimo istante della sua vita». «Ho a­mato questa compagnia», ha detto Licia «e l’ho fatta amare a tantissimi viaggiatori. L’Alitalia è stata per anni un’eccellenza mondiale. Oggi il nostro Paese non ha più una compagnia aerea che lo rappresenti. In un mondo globalizzato, oltre a essere schiavi di tante materie prime che arrivano dall’estero, dipenderemo anche da chi per noi deciderà dove potremo volare e dove no».
Si apre quindi una prospettiva inquietante, come sottolinea la giornalista televisiva. Se ne va un altro pezzo di reputazione internazionale, un simbolo del nostro Paese in giro per il mondo, un presidio importante per la nostra autonomia internazionale. Qual­co­sa a cui nessuno ha sa­puto porre rimedio. Negli anni ci sono stati blandi e inefficaci tentativi per salvare Alitalia, grandi battaglie sindacali che non han­no portato a nessun risultato se non a quello di aumentare i rimpianti, oggi che Ita prende il posto della compagnia di bandiera in attesa magari di recuperarne il nome ma non certo l’indipendenza.
L’ultimo atto è stato in linea con le recenti problematiche, tra voli cancellati, personale assente e pagato solo a metà, scioperi, valigie da restituire, passeggeri sul piede di guerra. In questo senso c’è molto meno spazio per la nostalgia e il romanticismo mentre la compagnia in questi giorni di cambio di gestione tecnicamente non è più operativa. E pensare che nel 2020 i dati indicano in Alitalia la più puntuale d’Europa e la terza al mondo tra le aviolinee tradizionali. Segno che nonostante tutto ci sarebbero stati i margini per un rilancio.

BaNNER
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