Tcn Group non ferma la sua corsa. L’azienda albese, già leader nel settore meccanico e proprietaria, tra gli altri, del marchio Galup, si allarga ancora acquisendo lo storico brand Streglio, celebre per i suoi gianduiotti. Giuseppe Bernocco, che ha fondato il gruppo insieme a Sebastiano Astegiano nel 1990, si sofferma a fare il punto della situazione con la Rivista IDEA dopo un passaggio così importante.
Giuseppe Bernocco, che cosa vi ha spinto a intraprendere questa iniziativa?
«L’acquisizione del marchio Streglio è, per noi, il proseguimento di un percorso più ampio, che persegue la valorizzazione della tradizione dolciaria del nostro territorio e della nostra regione. Il marchio Streglio ha intrecciato la sua storia con quella del Paese e con il nostro passato. Rappresenta un valore indiscutibile per la nostra terra ed è doveroso riconoscerne la storicità e metterne a frutto le potenzialità. L’operazione è anche una splendida opportunità di sinergia territoriale, basata su un forte senso di appartenenza al locale e ai valori fondanti di un certo modo di fare impresa, basato su una qualità rigorosa, etica del lavoro e predisposizione al cambiamento e all’innovazione».
Quali sono i progetti di crescita per questo marchio?
«Le straordinarie ricette della storica Streglio saranno affidate a “maître chocolatier” di grande talento, per creare innovative proposte che conservano la memoria e il sapore di una storia importante, e ne fanno tesoro. Con la squadra Galup stiamo realizzando un progetto di rilancio e valorizzazione che consentirà alle nuove referenze marchiate Streglio di avere uno slancio rinnovato e un collocamento in prima fascia. La storia di Streglio è una bella storia italiana, un’eredità preziosa, che ci riporta a un tempo passato, caratterizzato da lentezza e cose buone, fatte bene. Una storia che merita di essere portata avanti ed esportata, di arrivare ai consumatori di tutto il mondo, affinché abbiano la possibilità di assaporare un prodotto unico e riconoscibile, che rappresenta un pezzetto della tradizione dolciaria piemontese».
Pensate di presentare il progetto già ad Alba durante la Fiera del Tartufo?
«Da sette anni Galup è lo sponsor principale della Fiera del Tartufo Bianco d’Alba e, anche quest’anno, rinnova il proprio appoggio a questa manifestazione così importante per il nostro territorio. Il rilancio di un marchio storico e di prestigio come Streglio è una grande sfida e stiamo lavorando con rinnovata passione a questo nuovo ed entusiasmante progetto, la cui presentazione non si farà attendere».
Per quanto riguarda Tcn Group, quali sono i vostri progetti futuri?
«Mi piace pensare alla mia professione e alle nostre aziende come elementi in continua evoluzione. Oggi stiamo lavorando per consolidare la struttura aziendale del gruppo: stiamo portando a termine un primo ampliamento del polo industriale di Alba, le linee di confezionamento e automazione industriale della Bianco Engineering, le linee di imballo e controllo qualità di tessuti, tessili tecnici, film plastici e carta di Bianco. Inoltre, abbiamo recentemente acquisito un’area di ulteriori 8mila metri quadrati, che sarà destinata a un nuovo e ambizioso progetto».
Qual è il vostro rapporto con il territorio cuneese?
«Quella di Tcn Group è una storia profondamente legata ai valori della nostra terra. Il duro lavoro della nostra gente si riflette sul benessere del territorio e delle persone che lo abitano; questo è ciò che cerchiamo di fare anche noi, nel nostro piccolo, con le nostre aziende. Il gruppo Tcn condivide con le realtà albesi, in particolare, il grande senso di appartenenza a questi luoghi e sostiene con grande entusiasmo e partecipazione le attività sul territorio, avviando sempre nuove collaborazioni con altre storiche realtà albesi e piemontesi».
Quali crede che siano le potenzialità della nostra area e quali invece i punti deboli da migliorare?
«Noi piemontesi siamo “gente che lavora”, duramente e con grande spirito di sacrificio. Credo che l’ottimismo sia un altro aspetto che caratterizza il nostro territorio: noi andiamo avanti nonostante tutto, nonostante le difficoltà. Forse possiamo rimproverarci una scarsa propensione al “fare rete” tra imprese: in Piemonte ci sono tante realtà frammentate, piccole e medie imprese, molte di queste ancora a gestione familiare. Siamo abituati a lavorare a testa bassa, ognuno nella propria realtà, ed è probabilmente questo nostro “modo di essere” che ostacola un lavoro di squadra che potrebbe renderci ancora più forti sui mercati internazionali».
Che impatto ha avuto il Covid sulle vostre aziende?
«La squadra di Tcn Group ha continuato a lavorare tenacemente in questo periodo di incertezza, con grande fiducia verso il futuro e oggi possiamo essere ottimisti, poiché iniziamo a recepire importanti segnali di ripresa dai mercati. La pandemia è stata senza dubbio un forte acceleratore di innovazione e cambiamento, che in brevissimo tempo ha modificato i nostri comportamenti e le nostre abitudini. Abbiamo insomma riscoperto un certo “patriottismo”, che potrebbe portare a uno scenario completamente rinnovato anche sul piano produttivo, valorizzando ancor di più le attività italiane, il nostro prezioso “made in Italy”».