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Un monumento vicino alla stazione ricorda la strage

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“Qui il 26 novembre 1944 l’odio fascista volle spegnere nel sangue il grido di libertà di cinque martiri”. Così si legge sulla lapide commemorativa, posta di fronte alla stazione di Cuneo, che ricorda la morte di Rocco Repice, zio di Francesco, Pietro Fantone, Ettore Garelli, Antonio Tramontano e Maria Luisa Alessi, partigiani fucilati in quel luogo dalle squadre fasciste. «Zio Rocco aveva scelto la via partigiana per opporsi al regime. Non è chiara la sua appartenenza, ma, considerata la sua estrazione cattolica, è quasi certo che facesse parte delle squadre di Giustizia e Libertà», spiega Repice. È lo stesso radiocronista a ricostruire i fatti: «Si tratta di una vicenda che ha dei lati oscuri: pare che sia stata una donna, per ragioni di gelosia, a tradire mio zio, svelando ai fascisti dove si nascondeva con i suoi compagni di armi». I cinque furono arrestati come detenuti politici e fucilati come vendetta in seguito all’assassinio del maggiore fascista Barnabè, avvenuto due giorni prima, il 24 novembre.