Un omaggio all’autunno e al suo prodotto più prezioso in Langa per i Cavalieri del Tartufo e dei Vini d’Alba che domenica 10 ottobre si sono riuniti al Castello di Grinzane Cavour nel Capitolo della Vendemmia, il 296° dalla fondazione dell’Ordine nel 1967.
In una Sala delle Maschere in cui si è finalmente ritrovata un po’ di normalità dopo i lunghi mesi della pandemia, alla presenza anche di un gruppo di Cavalieri della Delegazione di Napa e San Francisco Bay Area, il momento culturale della seduta del Capitolo ha avuto per protagonisti Antonio Degiacomi, Isabella Gianicolo e (in videocollegamento) Luigi Odello del Centro Nazionale Studi sul Tartufo per la presentazione dell’ultima pubblicazione “Il Codice sensoriale – Tartufo”.
«Un libro che, raccogliendo quanto fatto finora dal Centro, rappresenta una tappa importante di un percorso iniziato oltre vent’anni fa con Giacomo Oddero – ha esordito Odello, enologo, giudice di analisi sensoriale e presidente del Centro Studi Assaggiatori –. Quasi un manuale, che aiuta ad accendere una nuova luce sul mondo del tartufo bianco».
«In questo volume siamo partiti dalle origini ed io mi sono occupata della parte naturalistica – ha spiegato Isabella Gianicolo, tecnico e responsabile dal 2001 di tutti i progetti del Centro Studi –. Il tartufo bianco d’Alba è un fungo spontaneo e non si può coltivare. Ma le tartufaie hanno bisogno di alcuni passi e accorgimenti di carattere agronomico. I nostri studi hanno come obiettivo la codifica dei tanti aspetti che riguardano lo sfaccettato mondo tartufo, di cui rimangono tanti veli che chissà quando riusciremo a sollevare a livello scientifico».
Parlando di analisi sensoriale e di mondo della ricerca, per Antonio Degiacomi, presidente del Centro Studi, «nel nuovo volume si analizza il passaggio dal bosco alla tavola, attraverso aspetti che vanno dalla conservazione alla lamellatura e ancora le buone pratiche nella ristorazione. Per un prodotto prezioso e anche caro come il tartufo occorre serietà. Durante la Fiera internazionale di Alba si sperimentano cose interessanti anche per dare suggestioni e suggerire idee e nuove strade percorribili.
Ma fondamentale resta, nel mondo del tartufo bianco, il rispetto della storia e le tradizioni. Tra cui ovviamente la ricerca e la cavatura, la figura del trifolao e il rapporto con il cane, un patrimonio candidato a diventare patrimonio immateriale dell’umanità. La vera sfida oggi e per il futuro è la tutela degli ambienti naturali, la difesa urgente dell’habitat del tuber magnatum pico minacciato dai disboscamenti e i cambiamenti climatici. Ma anche la necessità di nuovi finanziamenti per coinvolgere sempre più la ricerca accademica e arrivare a sviluppare un metodo scientifico che deve essere applicato anche al mondo del tartufo».
Durante il Capitolo guidato dal Gran Maestro Bianca Vetrino sono stati nominati anche 3 nuovi
postulanti Cavalieri. Il Consiglio Reggitore ha indossato le nuove divise, già presentate durante
l’incontro di settembre, mentre la Banda musicale di Diano d’Alba ha intrattenuto gli ospiti eseguendo alcuni apprezzati brani. La cerimonia, iniziata con lo spettacolo degli Sbandieratori e Musici di Alba, si è conclusa con il pranzo nella sala Cavour cucinato dallo chef Marc Lanteri, con protagonista il tartufo bianco d’Alba. «L’attività dei Cavalieri è ripresa con grande vigore – ha concluso il Gran Maestro –. Il prossimo appuntamento è con il Capitolo delle Brume Autunnali in programma il 13 novembre al castello Malabaila di Canale, alla vigilia della XXII Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba che andrà in scena come ogni anno nel nostro castello di Grinzane Cavour con collegamenti satellitari in tutto il mondo e in cui protagonisti saranno anche i Cavalieri delle nostre delegazioni estere».
c.s.