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«Bene il confronto con il ministro gelmini, ma la strada per una nuova legge è lunga»

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Roberto Colombero ha fatto parte della delegazione dell’Uncem che nei giorni scorsi ha incontrato il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini (foto a destra). «Quando un ministro si mette nelle condizioni di affrontare un percorso legislativo con al centro la questione montagna», commenta Colombero «co­me Unione Na­zionale Comuni Comunità Enti Montani non possiamo che accogliere l’iniziativa positivamente. Il ministro Gel­mini, pur consapevole del fatto che non sarà semplice, ci è parso avere tutta la buona volontà per portare a casa il provvedimento e il fatto che abbia avuto il via libera dal Mef perché fosse collegato alla legge di bilancio 2022 ci lascia ben sperare. Questo significa che nei prossimi due mesi dobbiamo darci da fare per rendere la legge quadro sulla montagna la migliore possibile. Al momento presenta tanti aspetti positivi, ma anche alcuni su cui intervenire. Mi piace perché presenta aspetti attesi da sempre sulla fiscalità agevolata per le im­prese delle montagna. Manca, invece, un provvedimento sui passaggi di proprietà dei terreni agricoli rurali, affinché il costo di tasse e rogito notarile, non sia più alto del valore del terreno stesso, come accade talvolta».
«Un conto è presentare la legge», chiosa il presidente Uncem Pie­mon­te, un altro è che venga approvata e poi applicata. Una legge sulla montagna già c’è: è quella presentata dal senatore Natale Carlotto nel 1994. È anche ben fatta per il periodo anche se oggi non risponde più a certe dinamiche che sono proprie della montagna. O meglio, non ri­spon­derebbe più, perché la leg­­ge è rimasta del tutto inapplicata, dal momento che non sono stati pre­disposti i regolamenti applicativi».