«Fortunatamen-te sto bene, ma poteva andare peggio, molto peggio». Le parole della giovane cheraschese, coinvolta l’altro giorno in un impressionante incidente causato da un branco di cinghiali sulla tangenziale di Alba, riaccendono l’allarme sulla sicurezza delle strade cuneesi e, in particolare, di quelle che si snodano nell’Albese.
Sotto i riflettori c’è soprattutto la tangenziale della “capitale delle Langhe”: i lunghi tratti privi di barriere protettive, il fondo disconnesso e le improvvise incursioni da parte della fauna selvatica sulle carreggiate generano con preoccupante frequenza disagi, pericoli e, come in questo caso, incidenti. Ora, ancor più dopo l’ultimo episodio, molti reclamano interventi immediati per sanare una situazione che mette a repentaglio la sicurezza di chi deve percorrere quelle strade. La ragazza di Cherasco vittima del sinistro ha accettato di raccontare la sua storia alla Rivista IDEA chiedendo di mantenere il riserbo sulla propria identità.
Ci racconti la dinamica dei fatti: come si è verificato il pauroso incidente?
«Mercoledì scorso, intorno alle 19,30, stavo tornando a casa dal lavoro, percorrendo la tangenziale albese in direzione di Grinzane. Dopo aver superato di alcuni chilometri la casa di reclusione di Alba, ho visto una macchia nera indistinta di fronte a me: ero nella corsia di sinistra e ho cercato di non impattare nell’ostacolo sterzando verso destra: non sono però riuscita a evitare la collisione… Quella macchia nera era in realtà un branco di cinghiali».
Quali sono state le conseguenze dello schianto?
«La macchina è distrutta; io, fortunatamente, non mi sono fatta male in maniera seria; indubbiamente poteva andarmi molto peggio».
Cosa l’ha spaventata di più?
«Il fatto che gli animali fossero arrivati dalla parte di sinistra. Percorro quella strada tutti i giorni e non mi aspettavo che ci potessero essere dei cinghiali a centro strada con tutto quel traffico».
A proposito della strada, come giudica le condizioni della tangenziale albese?
«Di notte, quel tratto di strada è molto buio, perché privo di qualsiasi illuminazione: non c’è nulla che possa aiutare l’automobilista tra le carreggiate e mancano del tutto le protezioni ai lati. Trovo incredibile che la situazione, lunga una direttrice così importante per Alba, sia questa: ci si potrebbe aspettare una strada del genere in un’area marginale, non di sicuro lungo un’arteria così trafficata».
Riuscirà, da adesso in avanti, a ripercorrere quella strada con serenità?
«Sono abituata a fare tanti chilometri e ad avere sangue freddo ma sicuramente, quando passerò di lì, nonostante si tratti di una tangenziale, andrò molto piano. Non mi capacito della mia fortuna e continuo a pensare a cosa sarebbe potuto succedere se fosse accaduto a un veicolo con bambini a bordo. Anche in ospedale mi hanno detto che gli incidenti di quel tipo sono tanti e vengono ricoverati pazienti in condizioni peggiori, ci sono stati addirittura dei morti».
Una parola per i soccorritori…
«Sono stati straordinari. Dai Vigili del Fuoco alle Forze di Polizia e ai sanitari, tutti sono intervenuti con grande professionalità e tempestività: sono stata trattata in maniera gentile e attenta. Non finirò mai di ringraziarli di cuore».
Quello che le è capitato è drammaticamente frequente in molte zone della nostra provincia. Come si può intervenire, secondo lei?
«Le strade necessitano di maggiori protezioni ai lati, di guardrail e di illuminazione. Non è sufficiente mettere qualche cartello».
Sporgerà denuncia contro l’ente che ha in carico la gestione della tangenziale?
«Sì. Tuttavia, mi è già stato detto dagli esperti che probabilmente servirà a poco, in quanto lungo quella strada sono presenti i cartelli che segnalano il possibile attraversamento di animali selvatici: ma, secondo voi, può bastare? Non è per nulla una questione di soldi la mia: voglio intraprendere le vie legali per ottenere dei miglioramenti a favore di tutti. È inaccettabile che gli interventi per la sicurezza degli automobilisti siano limitati a un cartello stradale».