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Cuneo: “Una stanza tutta per sé”, per le donne che vogliono denunciare violenze e maltrattamenti

Il nuovo locale è stato inaugurato nella sede del comando dei carabinieri di Cuneo, su iniziativa dell'associazione Soroptimist Cuneo e dell'Arma

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Un locale protetto, accogliente e tecnologicamente attrezzato, dove le donne si possano sentire il più possibile a proprio agio nel momento della denuncia di violenze e maltrattamenti. Si chiama “Una stanza tutta per sé” il nuovo spazio inaugurato all’interno della sede del comando provinciale dei carabinieri di Cuneo, in corso Soleri. L’iniziativa, realizzata dal Soroptimist Club di Cuneo insieme all’Arma dei carabinieri, rientra in un progetto nazionale che punta a fornire alle donne in difficoltà tutto il supporto di cui hanno bisogno.

Trovarsi in un ambiente protetto e accogliente, con spazi anche per i bambini, in cui le donne si possano sentire capite, contribuisce ad aiutarle nel momento emotivamente complicato del racconto di maltrattamenti, minacce e violenze subite. “Siamo molto soddisfatti di vedere realizzato questo progetto – ha spiegato durante l’inaugurazione Vera Anfossi, presidente di Soroptimist Cuneo -: con questa iniziativa vogliamo dare il nostro contributo per fornire alle donne uno spazio differente da un freddo ufficio, che possa ispirare fiducia e trasmettere serenità nei delicati momenti della denuncia”. “Questa è la casa di tutti i cittadini che hanno bisogno del nostro aiuto – ha aggiunto il comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe Carubia -: in questo luogo le donne potranno riuscire ad aprirsi più liberamente, sentendosi in un ambiente protetto e familiare”.

 

 

La speranza, naturalmente, è che ci sia la necessità di utilizzare il nuovo locale sempre meno in futuro, anche se purtroppo i dati forniti dallo stesso Carubia nella conferenza stampa in Municipio che ha fatto seguito all’inaugurazione, non sono incoraggianti: nel 2021 i casi di maltrattamenti contro familiari o conviventi denunciati sono stati 130, le violenze sessuali 22, gli atti persecutori 62.