Home Articoli Rivista Idea «Il nostro evento si appresta ad alimentare un significativo processo di cambiamento»

«Il nostro evento si appresta ad alimentare un significativo processo di cambiamento»

la pandemia suggerisce un ripensamento del modello adottato finora l’ente fiera è pronto a raccogliere la sfida con il progetto “dawn to earth”

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La (nuova) svolta della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Al­ba è stata avviata e il suo leitmotiv è il progetto “Dawn to Earth”, che si concretizzerà anche con gli interessanti incontri in programma da domani, venerdì 29, a domenica 31 ottobre.
Nell’Albese, con le dinamiche tipiche dello sviluppo dei di­stretti, si sono innescati dei processi di filiera e si sono for­mate, a partire dalla cucina di Giacomo Morra, una schiera di cuochi che hanno appreso in modo sapiente l’utilizzo del tartufo, tramandandolo alle nuove generazioni. Filiera agroalimentare, vini la cui qua­­­lità è costantemente cresciuta, cuoche e cuochi che condividevano “know how” nel trattare il tartufo, formazione agronomica, vitivinicola e culinaria: sono gli elementi su cui si sono basate la dinamica di formazione del di­stretto e la crescita di Lan­ghe, Roero e Monferrato co­me destinazione turistica per appassionati di cibo e vino. Oggi, tuttavia, occorre ripensare il mo­dello che la pandemia da Covid ha scosso e progettare il passaggio da “di­stretto” a “ecosistema di re­lazioni”, mettendo al centro le risorse umane e il paesaggio delle colline patrimonio dell’umanità Unesco.

L’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba vuo­­le dare una nuova svolta all’evento e mettersi a disposizione del territorio per ac­compagnare un processo di cambiamento che, come ac­cadde ai tempi di Giacomo Mor­ra, vede al centro il tar­tufo e gli chef. La Fiera si vuo­le porre al servizio del mon­­do della ristorazione per stimolare un dibattito a livello globale che affronti i grandi te­mi legati alla terra e al cibo: i cambiamenti climatici e la sostenibilità.

La visibilità mediatica internazionale raggiunta dalla Fiera ha stimolato la progettazione di un nuovo corso della manifestazione. I tempi sono ma­turi per questa svolta culturale, che mira a inserire l’evento albese tra i “game changer” sui temi del cambiamento climatico e della sostenibilità. Ecco perché si è anche intrapreso un percorso per una certificazione di sostenibilità dell’evento (standard internazionale Iso 20121, sulla ge­stione sostenibile degli eventi). Questa edizione vedrà quin­di l’avvio di “Sostenibilità incrociate” che, partendo dal­l’ambito della ristorazione e dai prodotti agroalimentari d’eccellenza, i più vicini alle abi­tuali attività della Fiera, coinvolgeranno mondi diversi (ciascuno dei quali negli ultimi anni ha visto insorgere una rivoluzione umanitaria e mo­rale senza precedenti, che la­scia oggi una scia positiva di intenzioni e direzioni in grado di far sperare in un futuro migliore) per giungere a una contaminazione con l’alta fi­nanza, con il mondo dell’innovazione digitale, con l’artigianato d’eccellenza e l’alta mo­da, l’arte e la musica, il design e la cultura. Tutte realtà che ruotano intorno e spesso si in­­tersecano con l’universo del­l­a cucina d’autore. E­spo­nenti di spicco di questi settori si confronteranno tra loro e sa­ranno protagonisti di incontri aperti al pubblico in programma da domani, venerdì 29, a domenica 31 ottobre, presso il Teatro Sociale Gior­gio Busca di Alba. Mondi ap­parentemente distanti si in­contreranno, contaminandosi con un continuo rimando tra globale e locale, con il filo conduttore dei tre assi della so­stenibilità, intesa nella sua accezione ambientale, ma de­clinata anche lungo le direttrici sociali ed economiche. Alba, da “capitale del tartufo bianco”, diventa quindi capitale di un certo modo di fare le cose, attento e rispettoso del futuro, perché ben legato al me­glio del passato e del presente che stiamo vivendo. Guar­dando al futuro, l’intento della Fiera è di ospitare annualmente pratiche e persone che con il loro esempio stanno dando una risposta concreta al cambiamento in atto fa­cendo diventare il ciclo di incontri albese uno degli ap­puntamenti di riferimento per il dibattito sui vari aspetti della sostenibilità. “Dawn to Earth”, che nell’edizione zero, nel 2020, ha visto protagonista lo chef Norbert Nieder­kofler, con il team di ragazzi in­sieme ai quali (oltre a tenere vive le tre stelle Michelin del ri­storante St. Hubertus di San Cassiano) ridisegna ogni anno i contorni di due eventi dalla forte matrice etica, “Care’s” e “Cook the Moun­tain”, è l’“alba” del nuovo corso della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.