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«Il nostro impegno per dare valore all’eccellenza»

Il presidente di Confartigianato Cuneo Luca Crosetto fa il punto sui progetti in corso

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Il successo raccolto dal terzo volume “Crea­to­ri di eccellenza: passeggiate gourmet” diventa l’occasione per una chiacchierata a tutto tondo con Luca Crosetto, marenese, presidente di Con­fartigianato Cu­neo, realtà che ha lanciato l’iniziativa, oltre che del libro, anche delle cam­minate ga­stronomiche nel territorio. Dopo essersi soffermato sugli ottimi risultati conseguiti dalla pubblicazione e dalle escursioni, Crosetto fa il punto sulla situazione nel mondo del lavoro in provincia, a metà del guado tra ripartenza e difficoltà legate alla pandemia. «Stiamo ricominciando a correre», ci dice il Presidente, «ma ci sono ancora molte criticità da risolvere».

Presidente Crosetto, il libro “Creatori di eccellenza” è stato un grande successo. Qual è il segreto?
«Il lavoro cerca di mettere insieme tre grandi punti di forza della nostra provincia: il territorio, i suoi prodotti e la sa­pienza delle nostre aziende nel lavoro. È un progetto iniziato tre anni fa con un approfondimento sui ristoranti, pro­seguito nell’anno dell’e­splo­sione del Covid con un fo­­cus sui dolci della zona e il rapporto con il mondo im­prenditoriale, che oggi arriva a un terzo capitolo: il cibo e la natura e i modi con cui questi interagiscono».

Un tema al centro anche delle vostre passeggiate gourmet…

«I percorsi sono dodici e na­scono grazie a una collaborazione con Cuneotrekking, per cercare di offrire il massimo della professionalità e della com­­petenza. Tentiamo di ri­portare la gente al di fuori dei poli cittadini attraverso un percorso escursionistico in cui l’elemento centrale, oltre alla camminata in zone che a volte nemmeno i cuneesi co­noscono, è proprio il “panino gourmet”. Si tratta di un prodotto di alta qualità con materie prime delle nostre aziende di assoluta eccellenza, a cominciare dal pane, prodotto esclu­si­vamente con gra­­no piemontese; e poi viene consegnata, nello zainetto, una birra di produzione locale. Questo perché siamo profondamente convinti che la birra possa avere uno sviluppo importante così come è successo per il vino: non di­mentichiamo che nella nostra provincia ci sono cinquanta birrifici e, di questi, già trentacinque hanno aderito al nostro progetto».

In che modo riuscite a valorizzare il mondo delle imprese che rappresentate?

«Tutte le nostre iniziative sono volte a dare visibilità ai nostri gruppi aziendali. Il nostro lavoro per dare sempre più spazio all’imprenditoria cuneese è incessante e, oltre a quanto già detto, ricordo che siamo e saremo presenti a tutte le manifestazioni legate al cibo del territorio, per creare legami e sinergie tra imprese, territorio e consumatori. Abbiamo avuto recentemente anche l’occasione di partecipare a “Linea Verde”, dopo essere stati scelti dalla Rai per la prima puntata dell’approfondimento “Start”: un ulteriore passo per allargare le nostre prospettive anche a livello nazionale, che ci dicono essere stato molto apprezzato, grazie all’idea di raccontare i mondi produttivi usando un’altra chiave di lettura».

A livello generale, qual è la situazione produttiva nel Cuneese?

«Ci sono elementi di forte disparità. Se sicuramente il nostro mondo produttivo è ripartito, oggi le aziende lamentano l’aumento dei costi delle materie prime e i rincari sull’energia, aspetti che mettono in profonda difficoltà le no­stre attività. Il Covid ha fatto da detonatore relativamente ad alcune situazioni già critiche, come l’approvvigionamento di risorse delocalizzate nel passato e poi non mancano le restrizioni burocratiche che talvolta limitano l’operatività del mondo imprenditoriale. Altri settori invece sono stati colpiti più direttamente dall’emergenza pandemica: dalle tipografie a chi si muove nei contesti di sagre e festival, c’è sicuramente bisogno di un occhio di particolare riguardo per evitare situazioni ulteriormente complesse. Voglio al contempo sottolineare la straordinaria ripresa dei settori legati all’alimentazione e al turismo, dove, non appena sono terminate le limitazioni, sono riemersi un forte interesse del pubblico e la grande intraprendenza dei nostri im­prenditori. Insomma, il contesto produttivo nella Gran­da, come peraltro si verifica altrove, è estremamente va­riegato e in divenire».

Su quali elementi si dovrebbe intervenire per accelerare la ripresa?
«A mio parere ci sono tre grandi problemi: il primo è, naturalmente, quello delle infrastrutture e dei trasporti, dove la situazione, tra Asti-Cuneo, Maddalena e Tenda è fortemente limitante per le aziende e per il turismo. Pen­siamo semplicemente alla quantità di persone provenienti dalla Francia e, nello specifico, dalla Costa Azzur­ra, che ci stiamo perdendo a causa delle difficoltà nel raggiungere i nostri territori. C’è poi il cosiddetto “digital divide”, le differenze di accesso a sistemi informatici di livello: oggi, in alcune parti della provincia, è davvero difficile riuscire a lavorare senza l’aiuto della tecnologia. Infine, ma non meno importante, la questione della siccità e il tema degli invasi, che stanno mettendo il mondo agricolo in forte apprensione. Mi auguro che da parte dei legislatori ci siano lungimiranza e capacità di comprensione e di supporto verso comparti di fondamentale importanza, che ora hanno bisogno di nuovi strumenti per essere sempre an­cora più competitivi».