Per valorizzare al meglio, anche su nuovi mercati, la qualità della carne piemontese e di altre eccellenze del territorio è molto importante farne conoscere le caratteristiche attraverso la tracciabilità delle filiere, raccontando i diversi passaggi e permettendo al cittadino consumatore di compiere scelte consapevoli. Con Dario Vallauri, responsabile del Polo AgriFood e vicedirettore di Miac, soggetto gestore del Polo di Innovazione agroalimentare della Regione Piemonte, abbiamo approfondito con quali progetti e finalità opera questa innovativa realtà.
Che cos’è concretamente il Polo AgriFood?
«Il Polo AgriFood è un’associazione temporanea di scopo che ha una competenza regionale ed è uno dei 7 poli di innovazione della Regione Piemonte e Miac, di cui Miac è il soggetto gestore a seguito di aggiudicazione di un bando per la gestione dei Poli di Innovazione piemontesi. La parte pubblica è soprattutto incentrata sull’attività di supporto alle strutture regionali deputate a gestire e varare le politiche di innovazione per i settori industriali, pertanto il nostro assessorato di riferimento è quello alle Attività Produttive. Forniamo quindi loro un servizio di supporto nella definizione di quelli che sono gli ambiti tematici delle politiche di innovazione per quanto riguarda il nostro settore, in collaborazione con gli altri poli. In questo momento per esempio stiamo lavorando insieme alla Regione per la definizione della nuova strategia di specializzazione intelligente. In alcuni casi ci troviamo anche a sostenere attività di rappresentanza della Regione in piattaforme, tavoli e reti europee oltre al supporto e alla definizione delle politiche per l’innovazione nell’ambito agroalimentare. Operiamo insomma a supporto dell’innovazione e della competitività del settore agroalimentare mettendo in rete la conoscenza di Pmi, start up innovatrici, grandi imprese ed enti di ricerca operanti nei principali settori del comparto agroalimentare piemontese».
Svolgete poi attività a beneficio del mondo delle imprese…
«Certamente. Ma non solo, sollecitiamo la costruzione e lo sviluppo di progetti di “ricerca e innovazione collaborativi”, ovvero tra aziende che collaborano tra di loro. Il nostro sostegno è prevalentemente rivolto alle piccole e medie imprese. Agevoliamo loro il contatto con il mondo della ricerca: Università, laboratori, centri di ricerca regionali che si applicano nel settore alimentare. In pratica forniamo il supporto nel costruire i progetti e i partenariati ed infine a presentarli sui bandi, prevalentemente della Regione Piemonte, ma anche su altri di carattere nazionale e/o europeo. In pratica seguiamo tutto il “ciclo di vita” del progetto, dall’ideazione fino alla rendicontazione finale, supportando le imprese sia dal punto di vista tecnico che amministrativo».
Di fianco a questa attività di supporto ai progetti, c’è poi una serie di servizi più tecnici e tecnologici di “consulenza e assistenza” alle imprese…
«Sì, esatto. Alcuni sono attivi da diversi anni, legati ai nostri laboratori; uno in particolare riguarda l’innovazione nell’ambito del confezionamento, legato al tema della sostenibilità del packaging alimentare, con l’utilizzo di nuovi materiali riciclabili/compostabili/biodegradabili accompagnato anche da un’attività di valutazione della scelta del prodotto. Esempio sono i test dimostrativi, applicando un packaging innovativo rispetto a quello in uso, valutando l’impatto che questo involucro ha sul prodotto in termini di durata e mantenimento delle caratteristiche dell’alimento. Per quanto concerne l’innovazione di prodotto e processo, aiutiamo le imprese a migliorare la qualità delle proprie produzioni, anche attraverso la riformulazione delle ricette, con particolare attenzione agli aspetti nutrizionali e di “etichetta pulita”. Per le piccole imprese che non sono dotate di un reparto “ricerca e sviluppo” interno, noi fungiamo da R&D esterno. Particolare interesse sta suscitando nel tessuto imprenditoriale un nuovo servizio legato alla tracciabilità digitale dei prodotti e delle filiere. Si tratta di una piattaforma finalizzata, che oltre a una gestione più snella e agevole della tracciabilità, permette di valorizzare il prodotto e le sue fasi di lavorazione, divenendo un’interfaccia moderna verso il cliente ed il consumatore. è in programma a breve un evento aperto per la presentazione delle numerose funzioni che la piattaforma mette a disposizione delle imprese. Tra queste, anche la possibilità di registrare alcuni o tutti i dati in blockchain, fornendo un’ulteriore garanzia di affidabilità e trasparenza».
Tante idee, tantissimi progetti, ingegner Vallauri…
«È vero. Il Polo AgriFood è in continuo sviluppo, con progetti volti ad innovare e ammodernare i servizi destinati a produttori e consumatori. Mi preme sempre sottolineare che oltre ad aiutare le imprese a realizzare dei progetti e concorrere a bandi, ne creiamo anche di nostri, sempre indirizzati allo sviluppo del territorio e del comparto agroalimentare. Come ad esempio il progetto “Smaq” (Strategie di Marketing per l’Agroalimentare di Qualità) promosso dalla Fondazione Crc per sostenere la competitività̀ delle imprese della provincia attraverso l’innovazione digitale. Un altro progetto di rilievo è “Piter Alpimed”, dove Miac-Polo AgriFood è stato incaricato dalla Camera di Commercio di Cuneo di contribuire al progetto fornendo elementi di dimostrazione/trasferimento tecnologico per le imprese del territorio delle Alpi del Mediterraneo, attraverso l’organizzazione di specifici “laboratori viventi” (Living Lab) finalizzati a favorire l’accesso all’innovazione e la diffusione di nuove tecnologie in ambito di tracciabilità e trasformazione degli alimenti».
Infine, sempre più importante diventa la proposta in ambito formativo finalizzata a rispondere alle esigenze delle imprese in termini di accrescimento delle competenze e della loro competitività sui mercati. Da segnalare in questo ambito alcuni corsi già programmati per l’autunno: “Food & Beverage, nuove tecniche di comunicazione e strumenti di marketing”: il corso è l’occasione per scoprire strategie per riposizionare il proprio brand all’interno di un settore complesso e in continua evoluzione come quello agroalimentare (dal 15 novembre al 13 dicembre per un tototale di 16 ore). E poi c’è il corso per “Tecnico Esperto in Sistemi di Gestione per la Qualità e la Sicurezza Alimentare”: il percorso didattico, erogato in formula weekend (dal 5 novembre all’11 dicembre per un totale di 96 ore), è focalizzato sui temi relativi alle certificazioni diffuse nel comparto agroalimentare. Il corso di specializzazione è orientato a fornire competenze specifiche per impostare e valutare correttamente i Sistemi di Gestione legati a standard e protocolli di settore.
Per informazioni è possibile contattare lo staff del Polo AgriFood al numero 0171-43055.