È stata presentata ufficialmente nella Valle del Porro la 42esima edizione della Fiera del Porro Cervere che si svolgerà dal 13 al 28 novembre. Un’edizione attesa e fortemente voluta, che mancava dal 2019 causa Covid e che nel 2020 ha comunque consolidato la sua presenza grazie alla “porro box”, una innovativa formula di delivery, un servizio a domicilio dei piatti della tradizione preparati da abili cuochi seguendo vecchie ricette in parte rielaborate, che ha consentito di non perdere l’occasione per gustare il pregiato ortaggio, declinato in tante squisite ricette.
L’edizione che tra poche settimana andrà in scena sarà l’occasione per celebrare il venticinquennale della fondazione del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela del Porro Cervere, nato nel novembre 1996, grazie al quale si è registrata una crescita costante del prodotto oltre che un’evoluzione qualitativa di questa eccellenza presente sulle tavole di tutto il mondo.
Se la Fiera è un racconto e una avventura da vivere in prima persona, è da qui che bisogna partire: dalla sabbia dei “girun”, dall’umidità dell’autunno, dal silenzio della natura. Perché cosí tutto ha inizio prima di diventare quello che conosciamo come “Porro Cervere”. Ed ecco allora che fra le novità, esposte in conferenza stampa, vi è certamente l’area di svolgimento della kermesse: non più il Palaporro, ma la sede della Pro Loco Amici di Cervere, presieduta da Giovanni Rinero. Piazza San Sebastiano invece, sarà l’area all’aperto deputata al mercato del Porro Cervere.
Altra novità: non si avrà una sola Cena delle eccellenze, ma ben quattro, fortunatamente già tutte “sold out”. L’idea di dividerle è nata proprio con l’intento di coinvolgere più persone possibili nelle degustazioni e si è rivelata un successo!
Nelle cene delle Eccellenze, il protagonista non sarà solo il porro cerverese declinato nelle sue molteplici varietà culinarie, ma si potrà gustare l’incontro con le altre prelibatezze gastronomiche territoriali come il cappone di Racconigi, le chiocciole di Cherasco, la fettina albese nella bagna cauda, i ravioli del plin al tartufo bianco d’Alba, il risotto ai funghi di Rossana, il bollito misto. Tante eccellenze accompagnate dal pane di Niella Tanaro e per finire in dolcezza non mancheranno il gelato alla castagna bianca garessina e le paste di meliga di Pamparato. Tante bontà che rappresentano una vetrina di qualità della nostra Granda, e che permettono ai buongustai un vero e proprio tour gastronomico di forte attrazione.
«L’autunno è senza dubbio la stagione d’eccellenza per il nostro porro», sottolinea il primo cittadino di Cervere, Corrado Marchisio, «e l’edizione 2021 attesta anche una voglia di ripartenza del territorio, un nuovo desiderio di socializzazione, di convivialità che è poi l’essenza della nostra kermesse, da rispettare, avendo sempre, nel contempo, massima cautela nei confronti delle norme di sicurezza. Sul fronte degli appuntamenti e del programma siamo rimasti in linea con quelli del 2019, ma abbiamo cercato di diluire le occasioni di convivialità ad un numero più contenuto di partecipanti. È un’esigenza legata alle norme anti Covid, e la nostra fiera che è frutto del lavoro corale di tanti volontari, certo non può esimersi da tale atteggiamento. La nostra cittadina dunque in queste settimane diventerà la Casa di tutti gli estimatori del Porro Cervere».
«La situazione climatica di questo 2021», ribadisce il Senatore Giorgio Maria Bergesio, presidente del consorzio per la valorizzazione e la tutela del Porro Cervere, «ci regala un prodotto dalle caratteristiche ottimali come ci riferiscono i consumatori, ma anche i tanti chef che lo utilizzano come base per le loro portate. Una delicatezza che si attesta ad un +15% di consumo, proprio in questi ultimi giorni». Ed ha aggiunto: «Inevitabilmente il pensiero in questo venticinquesimo anniversario va ai produttori che in questi anni ci hanno lasciato ma anche a quanti hanno creduto in noi, permettendoci di far arrivare il Porro Cervere nei punti vendita di tutta Italia, a quanti ci hanno sostenuto economicamente ma, soprattutto ai buongustai che ogni anno tornano a Cervere per degustare ed acquistare il nostro prelibato ortaggio, visitare la valle dei porri, anche grazie al servizio navetta, e manifestare interesse per il grande lavoro che ogni giorno i nostri produttori svolgono con umiltà e dedizione per garantire l’alta qualità e la genuinità del nostro porro».