Giovedì 4 novembre anche a Cuneo si sono svolte le celebrazioni per il 103° anniversario della Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate (combattenti, decorati al Valor militare e orfani di guerra), che quest’anno coincidono anche con il Centenario del trasporto del “Milite Ignoto” da Aquileia, in Friuli, all’Altare della Patria a Roma. Un evento che segnò il passaggio dalla celebrazione della Vittoria, ottenuta dall’Italia durante la “Grande Guerra 1915/1918”, all’elaborazione del lutto collettivo e alla sacralizzazione del culto dei caduti, che avrebbe trovato una più ampia attuazione con la realizzazione in tutta Italia di centinaia di Monumenti ai Caduti e dei “Parchi della Rimembranza”.
Come si ricorderà, la salma del “Milite ignoto” fu scelta ad Aquileia da una donna (Maria Bergamas) che aveva perduto il giovane figlio durante la guerra. Di fronte a undici bare senza nome, la madre ne scelse una che rappresentava simbolicamente non solo suo figlio Antonio, ma tutti i figli delle madri d’Italia che avevano subito le conseguenze devastanti di quella tragedia bellica.
Da lutto individuale e familiare, il “Milite ignoto” diventò così la celebrazione di un “lutto di massa”: il trasporto del “Milite Ignoto lungo la linea ferroviaria (passando per Venezia, Bologna, Firenze, fino a Roma) fu accompagnata ovunque da una grande partecipazione popolare, che rese omaggio al convoglio (il quale andava a velocità molto ridotta) con un sentimento collettivo di autentica commozione.
Il programma di questo 4 Novembre è iniziato alle 9,30 con la deposizione della corona del Comune al Monumento ai Caduti del 2° Reggimento Alpini di corso Dante, per passare poi al Monumento ai “Ragazzi del ‘99” poco lontano. Quindi, al Parco della Resistenza onori ai Gonfaloni della città e della Provincia di Cuneo con tutte le autorità civili e militari e cerimonia dell’alzabandiera.
“Questo è il mio ultimo 4 Novembre come sindaco – ha dichiarato il primo cittadino e presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna – e devo sottolineare che in questi anni la scarsa partecipazione popolare dovrebbe far riflettere tutti sul valore che dovrebbero avere queste celebrazioni. Dovremmo riuscire a coinvolgere di più le giovani generazioni. Dovremmo ricordarci che commemorare non significa solo tributare il giusto riconoscimento a chi ha dato la vita per noi e per il nostro Paese – ha aggiunto Borgna – ma serve per ricordare, perché la storia ci insegni cosa è successo in passato e non succeda in futuro”.
Successivamente il corteo si è trasferito al Monumento dei Caduti in Lungogesso Giovanni XXIII per la cerimonia di onori ai Caduti, deposizione delle corone, lettura della preghiera del Soldato, onori ai Gonfaloni, onori all’Autorità Rassegnatrice, per finire le celebrazioni alle 16.30 con l’ammainabandiera sempre al Parco della Resistenza.
A Cuneo le cerimonie sono iniziate già lo scorso 2 novembre scorso, con le commemorazioni dei defunti e dei militari caduti in guerra che si sono svolte presso il cimitero urbano. Il gonfalone ufficiale della Provincia, decorato alla medaglia d’oro al valor civile, è stato presente ad entrambe le celebrazioni accompagnando autorità e rappresentanti delle istituzioni durante le cerimonie e la deposizione delle corone in tutti i monumenti commemorativi e al mausoleo dei partigiani.
La caserma “Vian”, sede del glorioso 2° Reggimento Alpini, è rimasta aperta al pubblico dalle ore 9 alle ore 12 del 4 novembre.