«La scintilla è stata la passione per la musica, che mi accompagna fin da piccolo». Così Alberto Marchisio inizia a parlare di sé e del suo percorso, che lo ha portato a mettere al centro delle proprie giornate due grandi passioni: la musica, appunto, e la montagna.
«Pianoforte e sassofono sono state due tappe importanti, del cammino due strumenti a cui devo molto. A 20 anni ho ottenuto il diploma in sassofono e un anno più tardi quello in pianoforte. Così mi sono dedicato all’insegnamento della musica, un’attività che mi ha sempre stimolato. Ho incominciato ad insegnare negli istituti musicali di Ceva, Fossano, Bra e anche a Torino; successivamente mi sono affacciato al mondo della scuola pubblica».
Parliamo dalla scuola. Che cosa insegna al momento?
«Da 3 anni sono alla scuola media “Giovanni Piumati” di Bra e dal 2019 vivo nella città della Zizzola. Attualmente sono insegnante di sostegno. Essendo supplente, ogni anno scolastico decido se fare sostegno o insegnare la mia materia, come ho fatto negli anni passati, avvicinando i miei alunni alla musica».
Che cosa rappresenta per lei la musica?
«Trasmette un grande senso di responsabilità e di impegno. La musica, a mio parere, forma gli individui. È una disciplina che aiuta a imparare a gestirsi, ad affrontare le sconfitte, le paure, ma anche le gioie e le soddisfazioni. Penso che questo sia il valore educativo della musica, che vale per il principiante come per il professionista: suonare richiede un senso di disciplina e di ordine che poche materie ti danno».
Da insegnante di un istituto musicale che rapporto ha con gli allievi?
«Sono a tu per tu con l’allievo; la didattica si può personalizzare in base alle caratteristiche e alle peculiarità della persona. Si crea un rapporto più stretto e personale. Gli alunni, una volta cresciuti, diventano amici, a volte colleghi. Si instaura un bel rapporto».
Insegnare nell’ambito del mondo della scuola pubblica, invece?
«Ci si relaziona con una classe intera, c’è più distanza, necessariamente. Però è anche emozionante, interessante e avvincente. Si entra in relazione con un gruppo di giovani, di cui occorre capire le dinamiche».
Oltre che di musica, è appassionato anche di montagna. A cosa si deve tale interesse?
«La passione è nata in età adulta, per così dire, dal momento che avevo 25 anni quando mi sono reso conto di avere voglia di un contatto più intimo con la natura, tanto che inizialmente andavo da solo in montagna a camminare».
Dalla passione solitaria alla creazione del canale YouTube Mountainlover87… Come è avvenuta l’evoluzione?
«Tutto è iniziato per gioco. Ho ricevuto in regalo una videocamera GoPro e ho deciso di usarla in montagna. Ho iniziato a girare immagini e a montare qualche piccolo video, messo poi sul canale YouTube (Mountainlover87 è nato il 30 novembre 2018, oggi conta quasi 1.100 iscritti e più di 80.500 visualizzazioni. Tratta di escursioni in montagna documentate dettagliatamente, in provincia di Cuneo e non solo, ndr). Mi è poi venuta voglia di far crescere il canale e dall’anno scorso ho preso a caricare ogni settimana contenuti sempre più curati, chiedendomi che cosa potesse interessare al mio pubblico e creando una sorta di video-guida sui trekking».
Che risposte ha avuto dagli utenti?
«Si è creata una piccola “community” all’interno di YouTube tra persone con canali analoghi al mio. Ci scriviamo e commentiamo a vicenda i video e con alcuni di loro si è creata un’amicizia. Persone di tutto il Nord Italia con le quali ho condiviso delle bellissime gite in montagna. Uso molto anche la pagina Facebook e il profilo Instagram. Stanno nascendo delle sinergie molto belle e interessanti. In anteprima, dico che stiamo organizzando una serata a Pontechianale di presentazione del mio canale YouTube. La faremo al Rifugio Alevè, credo tra dicembre e gennaio».