Montà: l’Ecomuseo delle Rocche lancia la mappa dei sentieri ed educa al “Fair Biking”

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Tante novità che fanno rima con le tematiche “verdi” e la vocazione al turismo all’aria aperta, in tutte le stagioni: e sono tutte targate Ecomuseo delle Rocche del Roero.
Dalla sede di Montà, l’ente -un vero e proprio perno nella promozione della Sinistra Tanaro- innanzitutto ha appena terminato di curare una ristampa aggiornata della mappa della Rete Sentieristica del Roero.

Si tratta di una vera e propria “opera omnia”: contenente, tra l’altro, i nuovi tracciati inaugurati nel Roero in tempi di pandemia e ora pronti a liberare tutto il loro potenziale attrattivo assieme ai percorsi “storici”. I nuovi ingressi in questa autentica “rete” sono il Sentiero della Battaglia di Ceresole d’Alba e l’Anello del Barbet di Baldissero d’Alba: oltre ad alcuni itinerari ancora in progettazione sui Comuni di Cisterna d’Asti e Guarene, al momento sprovvisti di itinerari ad anello.

La mappa è reperibile presso l’ufficio dell’Ecomuseo a Montà e sarà distribuita in mille copie nei punti vendita sul territorio e nelle sedi dell’Atl Langhe Monferrato Roero.
«Tra le novità -spiegano i referenti dell’Ecomuseo- la mappa contiene il codice di comportamento del mountain bike responsabile (il cosiddetto “fair biking”), che sarà oggetto anche di una specifica cartellonistica in corso di realizzazione, da apporre nei punti di imbocco dei Sentieri e destinata al corretto e responsabile utilizzo della mountain bike sui sentieri».

C’è infatti un nuovo approccio, a questo tema: e che parla sia ai visitatori, sia a chi è del luogo ma ama addentrarsi in questa realtà: «Si è reso urgente infatti l’intento di educare e sensibilizzare il pubblico alla fruizione mista dei Sentieri, al rispetto della proprietà privata e dei lavori agricoli negli appezzamenti attraversati dai Sentieri. Spesso succede che la velocità di chi percorre i sentieri in mountain bike non venga regolata o i sorpassi dei pedoni non vengano eseguiti con rispetto».

L’idea, dunque, è quella di un maggiore equilibrio nella vita attorno ai sentieri: e di una migliore fruibilità per tutti. «L’imprudenza può causare situazioni spiacevoli e pericolose: il codice di comportamento del biker responsabile consiglia infatti di rallentare la velocità e lo stile di guida quando si percorrono sentieri condivisi da pedoni e mezzi agricoli, e di evitare gli itinerari fangosi per non causare maggiori danni al terreno».

Ma c’è anche una diversificazione, in atto in questi anni, e che strizza l’occhio ad un’ulteriore componente fondamentale della Sinistra Tanaro: ossia, quella fetta di cosmo che guarda tutto ciò che dal filare si muove verso il bicchiere. E non solo idealmente. Dicono i responsabili: «La Rete Sentieristica del Roero, negli ultimi anni, si è connotata anche per i suoi itinerari destinati alla mtb o ebike come il Roero Bike Tour o i nuovi WineTour tra i cru del Roero, ma attraversa in primis un territorio che vive di agricoltura, fortemente parcellizzato, e che ben si addice ad uno stile di escursionismo turistico, lento e responsabile, mentre per la competizione e la velocità sono sicuramente più idonei appositi bike park».

Stiamo parlando, nella sua interezza, di un qualcosa di molto simile al concetto di “Autostrada Verde”: un’espressione coniata a suo tempo da Andrea Cauda, attuale primo cittadino di Montà, in una memorabile riunione con i sindaci roerini agli albori del progetto Roero Bike Tour: «La gestione e la manutenzione della Rete Sentieristica del Roero con i suoi oltre 200 km di Sentieri palinati, rimane l’ambito di intervento permanente e più oneroso per l’Ecomuseo, ma al tempo stesso attività imprescindibile per garantire la sicurezza e la fruibilità dei Sentieri, che soprattutto in primavera ed autunno hanno registrato numeri altissimi di presenze escursionistiche su tutti i tracciati, sia a piedi che in mtb.

Tanti, tantissimi, coloro che hanno intrapreso questi tracciati in bici, a piedi, con piedi e cuore: è un effetto dovuto ad un lavoro di promozione continuativa e ad una reputazione di meta per il turismo outdoor ormai affermata e sedimentata negli anni, ma anche amplificata dalle norme antiCovid che hanno reso più difficile i soggiorni all’estero, favorendo per il 2021 il turismo di prossimità.

Montà, invero, ha deciso di investire per prima su questo aspetto: con il Comune che, in questi giorni, ha conferito fondi per 30mila euro all’Ecomuseo stesso. E’ ultima tranche del contributo che ogni anno l’amministrazione civica destina all’ente per la sua attività ordinaria, tra cui appunto la manutenzione dei Sentieri. Il tutto, in un contesto in cui la struttura agisce anche come sportello turistico: aperto al pubblico, con molti passaggi in presenza ma anche richieste telefoniche e via email da parte di chi vuole organizzare autonomamente il proprio soggiorno nel Roero.

E’ proprio Cauda a puntualizzare: «Questa cifra sarà in gran parte coperta dal finanziamento che la Regione Piemonte stanzia ogni anno a sostegno delle attività realizzate dagli Ecomusei del Piemonte: uno specifico bando a cui l’Ecomuseo delle Rocche ha partecipato, e che ogni anno suddivide tra gli Ecomusei più meritevoli l’ammontare totale del finanziamento».

Paolo Destefanis