Gli infortuni sul lavoro sono una piaga, anche sociale, che è doveroso fare il possibile per contenere e cercare di ridurre a zero. È ben vero che la loro incidenza a livello nazionale è passata dai circa 4.500 incidenti mortali all’anno di mezzo secolo fa, che all’epoca non comprendevano quelli verificatisi in agricoltura, ai 700 riconosciuti dall’Inail dei giorni nostri. Ma anche una sola vittima è troppo e, quindi, la mobilitazione per la prevenzione dev’essere molto attenta e coinvolgere ognuno degli attori coinvolti. Questa è la ratio che ha spinto Confindustria Cuneo a promuovere il progetto “Sicurezza sopra tutto”, articolato in tre percorsi pensati per formare, informare e sensibilizzare sulla cultura della sicurezza negli ambienti lavorativi, di cui il terzo puntato sulle scuole superiori della provincia.
Accanto all’ampia platea a cui è rivolta, a caratterizzare l’iniziativa è la coralità dell’impegno a essa sotteso che vede al fianco di Confindustria Cuneo gli Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) delle Asl Cn1 e Cn2, il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Cuneo, l’Esercito con il 2° Reggimento Alpini della brigata Taurinense, Ance Cuneo e Cgil, Cisl e Uil.
Il progetto è stato illustrato nella conferenza stampa in sala “Michele Ferrero” della sede confindustriale guidata da Giuliana Cirio, direttore di Confindustria Cuneo, durante la quale si sono susseguiti interessanti interventi, prima che Andrea Corniolo, responsabile dell’Ufficio sicurezza e ambiente dell’Associazione datoriale, presentasse i tre percorsi che prenderanno il via il 15 novembre e si protrarranno sino ai primi mesi dell’anno prossimo.
Giuliana Cirio ha sottolineato come il progetto sia innovativo non tanto e non solo per i contenuti, ma per la vasta compagine che lo sostiene, partecipandovi direttamente, nell’ottica di seguire una direzione comune fatta soprattutto di consapevolezza.
Il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, ha affermato che vi è l’urgenza di intervenire, non tanto per il numero degli incidenti sul lavoro gravi o meno gravi, la cui incidenza sta diminuendo (e ciò non significa che la situazione sia tale da giustificare una limitazione dell’impegno al loro contrasto), bensì soprattutto per la responsabilità che caratterizza i corpi intermedi, chiamati a informare non solo i lavoratori, ma l’intera opinione pubblica riguardo al rispetto delle norme e alla percezione concreta del rischio, per far sì che il fenomeno si riduca sempre di più e in modo ancor più veloce. Gola ha inoltre sottolineato come sia errato ritenere che vi sia contrapposizione, su questo tema, fra gli imprenditori e i sindacati.
Da Santo Alfonzo (Spresal Asl Cn1) è giunta la constatazione che oggi singoli, tragici e inaccettabili casi reali vengono alla ribalta, arrivando a far parlare addirittura di “strage”, cosa che non è perché, in realtà, in questi anni sono stati compiuti grandissimi passi nella direzione della tutela della sicurezza dei lavoratori: la cultura della prevenzione ha fatto breccia e ormai si è diffusa. Però occorre comunque rinforzarla, perché, ha ricordato, l’80 per cento degli infortuni sono conseguenza di comportamenti errati.
Giuseppe Calabretta (Spresal Asl Cn2) ha confermato le parole del dottor Alfonzo, lodando il lungimirante nuovo processo formativo avviato, perché la stragrande maggioranza degli incidenti gravi sul lavoro deriva dalla mancata consapevolezza o dalla sottovalutazione dei rischi. La sicurezza, ha detto, deve diventare uno stile di vita, ricordando come la mancata prevenzione comporti costi a carico della collettività nazionale per circa 60 miliardi l’anno.
Vincenzo Bennardo, comandante provinciale dei Vigili del fuoco, ha allargato il discorso al panorama complessivo degli infortuni che, accanto agli incendi, vedono intervenire i suoi uomini, citando in particolare gli incidenti stradali, campo nel quale purtroppo la Granda segnala numeri assai preoccupanti in rapporto alla popolazione residente. Quello che serve, nel campo della prevenzione, è anche l’addestramento alla riduzione del rischio, ad esempio sapendo cosa “non” fare in caso di pericolo, per non diventare vittima, invece che soccorritore.
Il colonnello Giuseppe Sgueglia, comandante del 2° Reggimento Alpini, ha ricordato come egli abbia la responsabilità di 750 uomini e donne in divisa, attestati nella caserma “Ignazio Vian” di San Rocco Castagnaretta (che lunedì 29 novembre, al pari del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, ospiterà un incontro su “Percezione del rischio e comunicazione efficace”, evento operativo successivo alle tre sessioni teoriche del 15, 18 e 23 novembre al “Pala Alba capitale”), ma spesso in missione all’estero, fra Gibuti, Libano e Stati baltici. Richiamandosi alle esperienze vissute da lui stesso in Afghanistan, l’ufficiale si è soffermato sui concetti di “safety” e di “security”, con il secondo che dipende strettamente dal primo, e infine ha ricordato le sei vittime del Reggimento cadute in terra afghana, evidenziando che anch’esse sono decedute sul lavoro.
Elena Lovera, presidente della Scuola edile di Cuneo e del Comitato paritetico territoriale (Cpt), ha sottolineato come il progetto di Confindustria sia un percorso parallelo alla formazione obbligatoria, applicata dalle aziende con il massimo scrupolo. Per la dottoressa Lovera, uno dei tratti distintivi più importanti dell’iniziativa è la parte che coinvolgerà le nuove generazioni, raggiungendo le scuole della Granda da gennaio, per contribuire alla diffusione della percezione dell’importanza di fare squadra e dei princìpi importanti come il voler fare qualcosa per se stessi e, al tempo stesso, per la collettività (al riguardo ha citato gli esempi virtuosi dei vaccini e del green pass).
Oltre ai citati tre corsi di formazione che sfoceranno nel coinvolgimento dei Vigili del fuoco e dell’Esercito e agli incontri con le scuole, il 2, il 7 e il 14 dicembre sono in programma tre seminari tecnici in presenza, ospitati ancora dal “Pala Alba capitale” di piazza San Paolo, i quali vedranno protagonisti i funzionari di Confindustria Cuneo, le organizzazioni sindacali e il Comando provinciale dei Vigili del fuoco.
Al termine della conferenza stampa, ecco ai nostri microfoni le dichiarazioni di Andrea Corniolo, responsabile Sicurezza e Ambiente di Confindustria Cuneo e di Elena Lovera, presidente della Scuola edile di Cuneo e del Comitato paritetico territoriale (Cpt).