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Il canile rifugio di Cuneo a gestione LIDA: modello di accoglienza, cura e adozione (FOTO e VIDEO)

Intervista all’assessore di Cuneo per la Tutela degli animali, Paola OLIVERO, e al responsabile del canile comunale e presidente della LIDA, Roberto RUSSO, per fare un bilancio di questo primo anno di gestione del canile affidata ai volontari dell’associazione per i diritti degli animali. Un progetto 2.0 diventato realtà

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Ass. Paola Olivero e dir. Roberto Russo

Una scommessa vinta” con queste parole Paola Olivero, assessore alla Tutela degli animali del Comune di Cuneo, apre l’intervista che le abbiamo fatto in merito ad un primo bilancio del canile rifugio di Cuneo la cui gestione completa è stata affidata da poco più di un anno, alla L.I.D.A. (Lega italiana per i diritti degli animali). Ideawebtv l’ha incontrata insieme a Roberto Russo, responsabile Lida della struttura, proprio nel cuore del canile a Madonna dell’Olmo, alle porte del capoluogo.

L’area che una volta era la sede dello zoo di Cuneo, è stata riconvertita molti anni fa come struttura per il ricovero e il soccorso dei cani randagi. E oggi, l’ex zoo sembra un orto botanico, un eden per animali maltrattati, con prati rasati, gabbie ampie, pulite e riscaldate e tutta l’area circondata da alberi da frutto e campi coltivati (non di pertinenza del canile ndr). Un canile che si pone due obiettivi ambiziosi, come ci ha spiegato Russo: “un canile 2.0 con all’utilizzo di tutti i canali di comunicazione esterna con i social web, siti, giornali e giornate porte aperte. Ma non solo. L’altro obiettivo che ci poniamo è quello di raggiungere lo zero. Zero cani ospitati al canile grazie ad un turn-over continuo tra cani recuperati e dati in adozione in poco tempo dopo gli opportuni controlli, ovviamente”.

Durante l’incontro abbiamo visitato tutta la struttura e ci siamo fermati nell’area dog fitness al centro del canile dove i volontari più esperti cercano di conquistare un rapporto di fiducia con gli animali più traumatizzati, attraverso il gioco e le tecniche di agility. Un modo anche per rieducare i cani e poterli affidare a nuove famiglie che partecipano a queste attività con i volontari e adottano cosi l’animale con maggiore consapevolezza e conoscenza.

Assessore, alla luce dei dati sull’ultimo anno di attività, come vede il cambiamento nella gestione del canile affidato oggi all’Associazione animalista?

“Siamo passati da una buona ad un’ottima gestione, soprattutto per quanto riguarda le adozioni. I volontari stanno facendo miracoli perché i cani che erano in struttura da molti anni hanno trovato famiglia e sono stati inseriti molto bene. Dobbiamo dire che come amministrazione comunale siamo molto, molto soddisfatti”.

Quindi possiamo dire che il progetto di cambiamento, iniziato poco più di un anno fa, è riuscito?

“Possiamo dire di aver vinto la scommessa. Un progetto sperimentale riuscito anche, e soprattutto, in uno dei periodi più difficili degli ultimi anni”.

Infatti, il passaggio è avvenuto lungo periodo di lockdown da Covid-19. Questo ha creato qualche problema nella cura degli animali?

“Non ci sono stati grossi problemi. Una volta capito l’aspetto normativo di chi e come si poteva muovere, i cani sono sempre stati assistiti e curati grazie all’impegno dei volontari”.

I dati del canile del 2020 evidenziano numerosi recuperi sul territorio di animali, molti smarriti e tramite microchip riaffidati ai proprietari, altri randagi dati in adozione con una buona percentuale.

“la differenza tra le entrate e le uscite dei cani, molti dei quali smarriti e ricongiunti alle proprie famiglie, la fa l’adozione. L’adozione dei cani sono tante e permettono di ridurre gli animali ospitati nel canile”.

Il canile di Cuneo ha anche il compito di canile sanitario, cosa si intende?

“È quella parte della struttura nella quale vengono tenuti in osservazione di almeno 10 giorni, quei cani recuperati sul territorio dell’Asl Cuneo 1 e dopo le opportune visite dei veterinari, screening sanitario, cure, vaccinazioni e inserimento microchip se mancanti, vengono riaffidati ai canili rifugio convenzionati con i vari comuni o rimangono qua in canile”.

A Roberto Russo, gestore per la Lida del canile, chiediamo invece quali obiettivi si pone l’associazione per questo rifugio targato Lida?

“La Lida è una macchina che non si ferma mai, un progetto che negli anni è diventato realtà. Il nostro obiettivo per Cuneo è la cura e il benessere degli animali che qui non si sentono prigionieri ma godono di ampi spazi dove muoversi liberamente grazie alle attenzioni dei tanti volontari che ogni giorni ci aiutano. Ma vorremmo ridurre al minimo la permanenza dei cani nel canile. Anzi, vorremmo fare di più. Avere come punto di arrivo lo ‘zero cani in canile’, con la cura, la profilassi, l’educazione e la formazione, l’integrazione sociale e infine l’adozione”.

Quindi, ogni recupero deve corrispondere ad un ricollocamento?

“Questo Turn-over deve essere breve, un passaggio. Anche grazie alla comunicazione 2.0 che tanti volontari stanno realizzando con campagne sui canali social, siti internet, volantini, calendari e giornate porte aperte. Tutti strumenti di comunicazione e informazione per la cittadinanza dei cani disponibili all’adozione. E devo ammettere che sono tanti i cani adulti, e a volte anche con patologie e traumi, che vengono adottati con successo con periodi di affiancamento prima e dopo l’adozione”.

Lei si occupa anche di soccorrere e recuperare i cani abbandonati…

A volte sono solo cani randagi liberi e molto difficili da avvicinare, ma a volte li troviamo legati a filo spinato o a paracarri. E dopo le cure diventa importante il percorso di socializzazione.

Visto che il canile ha ampi spazio, avete mai pensato di utilizzarne una parte per altre attività?

“Una delle proposte dell’associazione è di mettere a disposizione un’area del canile come pensione per cani convenzionata e dedicata a tutte quelle persone che non possono permettersi economicamente di lasciare il proprio animale e, magari spinti dalla disperazione, li abbandonano perché devono allontanarsi. Questo potrebbe essere un servizio utile come prevenzione agli abbandoni”.

Responsabilità, cura, impegno, e amore per gli animali sono le parole chiave di questa gestione che ha trasformato la struttura cuneese in un canile modello. Modello che potrebbe essere esportato e preso ad esempio anche da altre realtà perché, “in Italia – come ci hanno spiegato durante l’incontro – sono ancora pochi i centri di ricovero animali affidate alle associazioni di volontariato”.

  • Il canile municipale di Cuneo si trova in via Torino n. 78 a Madonna dell’Olmo. Orari: dal lunedì al sabato, dalle 14 alle 18; tel. 0171/444892. La struttura è suddivisa in canile sanitario e canile rifugio.