Si conferma particolarmente convincente il programma di eventi proposto, pure in epoca di pandemia, dalla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Alle attività che mettono al centro la scoperta del “tuber magnatum Pico”, soprattutto in cucina, dove riesce a esprimere tutte le sue straordinarie doti, l’evento dell’autunno albese unisce una serie di iniziative che da un lato assicurano ulteriore lustro alle già conosciutissime eccellenze del territorio di Langhe, Monferrato e Roero e che dall’altro fanno della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba un evento capace di essere un riferimento nel settore delle grandi manifestazioni. Lo dimostrano alcuni eventi collaterali che hanno ormai acquisito loro stessi una valenza internazionale, restituendo alla stessa Fiera una ulteriore vetrina. Pensiamo, ad esempio, alla sempre apprezzata (per lo schema secondo cui viene proposta e per la finalità) Asta Mondiale del Tartufo che, attraverso le “pepite bianche”, si pone l’obiettivo concreto di fare del bene. E lo stesso si può dire per un’altra proposta solidale, lanciata per la prima volta quest’anno: “Barolo en Primeur”. La Fiera, poi, è riferimento anche sul fronte culturale non solo per quanto mette in concreto a disposizione del pubblico, ma soprattutto sul fronte dell’approccio. È stato così l’anno scorso, quando, in piena emergenza sanitaria, la kermesse dedicata alla “trifola” più pregiata ha saputo reinventarsi, mettendo a punto, coinvolgendo anche il Castello di Roddi, un format volto soprattutto ad approfondire la conoscenza del prodotto, introducendo diverse novità legate all’utilizzo delle nuove tecnologie. È stato così quest’anno, con la Fiera che ha vestito ancora una volta il ruolo di apripista, avendo come focus quello della natura e della sostenibilità. In particolare, anche attraverso un interessante momento di confronto che ha visto protagonisti diversi opinion leader di caratura internazionale, la Fiera ha fatto comprendere al mondo che organizzare grandi manifestazioni in maniera sostenibile (a partire dall’ambito ambientale) non solo è possibile ma deve essere l’obiettivo principale di chi si occupa di allestire eventi di tale genere.
Cuore di questo tanto ricco quanto coinvolgente evento continua a essere il Mercato Mondiale del Tartufo, aperto ogni fine settimana nel cortile della Maddalena insieme ad AlbaQualità, la rassegna che ha il pregio di condurre i visitatori di tutto il mondo alla scoperta di quelle che sono le eccellenze agroalimentari (e non solo) di un territorio di valore, a tal punto da essere tutelato dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità. In questo contesto di assoluto livello, spiccano pure le iniziative proposte nella vicina Sala Beppe Fenoglio, in cui i protagonisti sono i “maestri” dell’utilizzo del “tuber magnatum Pico”, ovvero gli chef stellati, che conducono i cooking show di due rassegne: “Foodies Moments” e “Creative Moments”, dedicati, questi ultimi, a valorizzare il titolo di Città Creativa Unesco per la Gastronomia attribuito alla “capitale delle Langhe”.
Nel fine settimana del 20 e 21 novembre, si esibiranno gli chef Claudio Vicini, Damiano Nigro ed Eugenio Boer. Ma non è tutto, perché chi sceglierà di visitare la Fiera troverà anche un laboratorio sul prosciutto crudo di Cuneo, un atelier della pasta, analisi sensoriali, mercati e tante proposte artistiche e musicali.
Dalla natura agli chef un format che convince
Sempre più consensi per la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba che, oltre a valorizzare le eccellenze, fa da apripista nell’ambito della sostenibilità