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I nuovi “tutor attivi” del metodo Teen STAR

Sono una trentina di insegnanti delle scuole superiori. Il corso di formazione si è svolto a Fossano. Il percorso negli anni ha raggiunto più di 1.500 ragazzi

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L’ultimo corso di formazione del metodo Teen STAR (Sexuality Teaching in the context of Adult Responsibility – Educazione Sessuale in un contesto di Responsabilità Adulta), svoltosi nel primo week-end di novembre presso il Cnos-Fap di Fossano, ha sfornato circa una trentina di “tutor attivi”, tra cui più di venti insegnanti delle scuole superiori provenienti da Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano ma anche dal Torinese. L’iniziativa è stata il naturale proseguimento del percorso proposto da anni a inizio settembre dal Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo anche grazie al contributo della Fondazione CRC, raggiungendo negli anni oltre 1.500 ragazzi, soprattutto dell’area monregalese.

Sono state due giornate di lavoro incessante, con tanto di simulazioni di lezioni e attività concrete – spiegano i partecipanti -, che grazie alla presenza dei qualificati docenti dell’associazione Nazionale Teen STAR, hanno visto uno scambio di esperienze, professionalità e creatività tra vecchi e nuovi tutor in un clima a dir poco coinvolgente. L’impressione era di entrare in una vera classe di adolescenti, trovandosi così di fronte alle loro domande, perplessità e dubbi, ma anche alle loro trasparenza, passione e sogni”.

Teen STAR è un percorso di formazione all’affettività per adolescenti secondo il programma di educazione sessuale, ideato negli anni Ottanta dalla ginecologa statunitense Hanna Klaus e oggi gestito a livello internazionale dalla dottoressa Vigil Pilar. Teen STAR utilizza, nello specifico, il metodo induttivo, proponendo ai ragazzi e alle ragazze un percorso che inizia dalla conoscenza dei ritmi biologici del proprio corpo, per far emergere poi le loro riflessioni e aiutarli nell’analisi.

Ora saranno tanti i tutor attivi che cominceranno o riprenderanno dopo la pausa forzata a causa della pandemia a lavorare sul campo con i ragazzi delle scuole del nostro territorio – continuano gli organizzatori -. Ognuno di loro tutor porterà ai ragazzi che incontrerà in classe le sue conoscenze, ma anche l’esperienza vissuta con gli altri tutor in questi giorni, che ha arricchito il bagaglio umano di ciascun partecipante. Un bagaglio che i ragazzi direbbero che è ‘tanta roba’, che è ciò che i tutor potranno davvero trasmettere agli altri, che permetterà loro di entrare in empatia, di togliere dalla testa pregiudizi e preconcetti per lasciar spazio all’alterità che aiuta ognuno a costruire la propria identità. Il nostro augurio è che ogni tutor riesca a puntare sempre al massimo, raggiungendo l’umanità di ogni ragazzo, dove si può trovare realizzazione piena e dove si possono mettere fondamenta per la nuova civiltà”.

cs