Si avvicina l’appuntamento con FestivaLieve. Per quattro giorni, dal 25 al 28 novembre ad Asti, tra Palco 19 e palazzo Ottolenghi, si terranno incontri con scrittori, critici d’arte, designer, giornalisti, divulgatori, fenomeni del web e campioni dello sport, spettacoli circensi e serate dedicate alla “stand up comedy” in teatro e sarà allestita una mostra, già visitabile, nel centenario della nascita di Lele Luzzati, che si propone di indagare i rapporti tra il maestro genovese, Italo Calvino e il concetto di levità.
Con Carlo Sorrentino, presidente dell’associazione culturale Feed che ha organizzato il festival, proviamo a capire quanto sia stato difficile pianificare una prima edizione in questo anno così “sui generis”.
Presidente Sorrentino, non mi vengono in mente festival in Piemonte nati nel 2021…
«In effetti, quando in primavera mi sono confrontato con altri organizzatori di eventi per scambiare opinioni circa l’introduzione di un festival a novembre, mi hanno dato tutti del matto. Per via della pandemia in corso, nessuno pensava si potesse organizzare qualcosa di importante e tutti mi sconsigliavano di farlo».
E invece…
«Invece siamo a pochi giorni dall’inizio e attendiamo con trepidazione che arrivi il momento. Un qualcosa che nasce è sempre un fatto positivo, inoltre è stimolante l’idea di lavorare per attivare una sinergia importante sul territorio tra la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, la Fiera Nazionale del Tartufo d’Asti e la cultura. I mezzi di informazione hanno accolto bene il festival, parlandone in molti articoli, ora vedremo come reagirà il pubblico. Le novità hanno il bello dell’inedito, ma scontano il fatto di essere, per l’appunto, nuove, quindi hanno bisogno di tempo per essere conosciute e metabolizzate».
Il Festival può contare su un parterre di ospiti trasversali e di livello alto: da Gianluca Zambrotta ad Antonio Caprarica, da Vittorio Sgarbi a Leonardo Manera, da Luca Beatrice a Cristiano Militello, solo per citarne alcuni…
«Pur essendo una prima edizione, il festival cerca di porsi a un livello alto, perché intende puntare a un pubblico interessato alla cultura nella sua accezione più ampia. Se l’evento avrà uno sviluppo nei prossimi anni punterà a essere di richiamo per un turismo non solo locale come quest’anno, per via delle già citate questioni pandemiche, e di classe di spesa alta. Ci sono appuntamenti per ogni età e per interessi molto diversi, proprio per dare risposte adeguate alle aspettative di ogni tipo di pubblico».
Riterrà la prima edizione di FestivaLieve un successo se…?
«Considero già un successo il fatto che si faccia. Sono un piccolo imprenditore e ho investito molti denari di mio in questa operazione che ha dinamiche inaspettate e incredibili per un soggetto privato. Inoltre considero un successo la convergenza sul nostro progetto delle istituzioni, Regione e Comune in primis, così come quella di sponsor privati che difficilmente si prestano a operazioni del genere se non riconoscono alla proposta un’importanza e un valore.