«La tenacia contadina porta a grandi traguardi»

L’allenatore del Milan Stefano Pioli, a Lu e Cuccaro Monferrato per ritirare il Premio Liedholm, ha esaltato il lavoro di chi ha reso uniche le colline Unesco

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La differenza tra i cam­pioni e i campioni “to­­tali” sta nel fatto che i secondi san­no la­sciare un segno tangibile anche (e soprattutto) quan­do si spengono le luci della ribalta. In quei frangenti, in cui vittorie, imprese e re­cord vengono messi da parte, è la dimensione più profonda, uma­­­na e intima che emerge. E lo­ro, i campioni “totali”, an­che in quei contesti, proprio come sono so­liti comportarsi da­vanti al grande pubblico, riescono a fare la differenza, ad arrivare dove gli altri non arrivano, a compiere gesti che li rendono eroi pure nella vita di tutti i giorni.
Fa parte di questa seconda schie­­ra (non nutritissima, a di­re la verità) Nils Lie­­dholm, indimenticato allenatore di calcio, centrocampista e, so­prattutto, gran si­gnore fuori dal campo. Tanto nella sua straordinaria carriera di calciatore, vissuta pra­ticamente per intero tra Na­zionale svedese (con cui si lau­­reò vicecampione del mon­­­­do nel 1958) e Milan (do­­­­­ve formava, con i connazionali Gren e Nordahl, il mi­tico trio “Gre-No-Li”), quan­to in quella da allenatore (impreziosita dalla conquista dello Scudetto del­la “stella” con i rossoneri), ha saputo farsi apprezzare per la spontanea signorilità che caratterizzava il suo modo di fare. Un tratto distintivo che gli è val­so il so­prannome di “Ba­ro­ne”. Il suo spirito, celebrato con francobolli, mo­numenti e figurine, continua a vivere in uno dei suoi “luoghi del cuo­re”: la tenuta “Villa Boemia”, comprata dal fuoriclasse svedese a Cuccaro Mon­­­ferrato, nel bel mezzo dei vigneti oggi patrimonio Une­­sco. È qui che Nils, all’inizio degli anni Settanta, decide di mettere le radici, dedicandosi alla sua grande passione: la produzione vinicola. Ini­zial­mente lo fa in maniera amatoriale, poi sviluppa una vera e propria attività, caratterizzata da una nuova cantina per vinificazione, stoc­cag­gio e imbottigliamento. Que­sta realtà è viva ancora oggi (pur non essendo più di proprietà della famiglia Lied­holm), così come vivissimo è il ricordo di Nils, grazie al pre­mio a lui intitolato che dal 2011 omaggia uno sportivo capace di distinguersi per i va­lori umani (se ne parla nell’articolo in alto).
L’edizione 2021 è stata assegnata all’allenatore del Milan Stefano Pioli. IDEA, presente alla premiazione, ha partecipato all’incontro del “mister” con i giornalisti.

Pioli, che effetto le fa ricevere questo riconoscimento?
«È un onore perché Liedholm rappresentava eleganza, passione e saggezza. Sapeva ge­stire ogni situazione con sti­le: era un “signore”, dentro e fuori dal campo. Ha trasmesso grandi valori e io, nel mio piccolo, cerco di fare lo stesso».

Il suo stile, mister Pioli, ha già contribuito a rigenerare il Milan. Presto arriveranno an­che le vittorie importanti?
«Servono tempo e pazienza. Qui siamo nella “terra dei vi­ni” e chi si occupa di tale attività sa bene che per giungere a grandi risultati occorrono cura, sacrificio, attenzione. È ciò che stiamo facendo al Mi­lan per ottenere il massimo possibile da qui a un pe­riodo che non sappiamo quan­to po­trà durare. Io, dal mio canto, cercherò di essere me stesso in ogni contesto. In generale, spero di restare a lungo al Milan: sono in piena sintonia con il club e si è creata la si­nergia giusta per lavorare in un certo modo. Inoltre, condividiamo le stesse, grandi, ambizioni e motivazioni».

Si vede, un domani, nei panni di commissario tecnico della Nazionale?

«Forse sì, ma ora penso solo al Milan, dove, come dicevo prima, spero di rimanerci il più a lungo possibile».

Si sente un po’ come i contadini che, con tenacia e fantasia, hanno trasformato queste terre della “malora” in colline oggi patrimonio Unesco?
«Mi sento molto vicino alla mentalità contadina per tenacia e voglia di lavorare, ma anche per pazienza e desiderio di coltivare qualcosa di buono che possa dare dei frutti importanti».

Di conseguenza, sarà un estimatore dei vini e dei tartufi piemontesi…
«Mi piace bere bene e faccio altrettanto con il cibo: è quindi inevitabile che apprezzi parecchio un po’ tutte le vo­stre eccellenze… (ride, nda)».