Una vendemmia che ha fatto presagire ad una grande annata, confermata dai mosti e dai primi vini degustati a fine fermentazione. Anche il Nebbiolo da Barolo sta completando il quadro e si può sicuramente dire che l’annata 2021 sarà inserita tra quelle eccezionali.
Uva sana, maturata senza subire stress, favorita da un clima che, dopo i capricci primaverili, è stato caratterizzato da temperature costanti, che hanno permesso una crescita graduale dei grappoli.
Una vendemmia accompagnata dal favore di belle giornate soleggiate, con notti fresche che hanno favorito anche la maturità fenolica dei Nebbioli più tardivi.
Mosti con colore, dalle caratteristiche organolettiche equilibrate, che facilitano la lavorazione in cantina ed la naturale maturazione per tutte le tipologie di vino.
«L’annata 2021, dichiara il Presidente Paolo Boffa, è assolutamente eccezionale. Due sono i fattori che la rendono tale: l’andamento climatico, e la fortuna di aver evitato eventi atmosferici sfavorevoli, come purtroppo è successo in altre zone d’Italia in cui si produce vino.
La pianta ha così avuto modo di crescere sana, ed i grappoli sono maturati con costanza nella giusta cadenza temporale. Aspetto che ha giovato all’ambiente. In questi ultimi due anni di pandemia la Langa ha donato al mondo del vino due annate che verranno ricordate e, soprattutto il 2021, va oltre le “cinque stelle”. I mosti hanno colore, intensità, e ottime qualità organolettiche. Annata veramente eccezionale».
Martina Tarditi, tra i responsabili dell’ufficio tecnico agronomico, riassume così il 2021:
«L’annata è iniziata con un inverno tipico della zona di Langa, sebbene con temperature meno rigide rispetto alla media storica. Il ritorno di freddo del 7-8 aprile ha fortunatamente interessato pochi vigneti precoci della zona del Barolo. In seguito la stagione caratterizzata da temperature ordinarie per le medie storiche stagionali, ha permesso uno sviluppo fenologico normale della vite.
L’accumulo idrico durante il primo semestre è stato piuttosto limitato (circa 300 mm rispetto alla media annua di 760 mm). In tarda estate i segni di carenza idrica si sono manifestati soprattutto su quei vigneti locati su terreni più sabbiosi, mentre negli areali con terreni di tipo marnoso, lo stress è stato meno visibile e ottimale per una maturazione qualitativa dei grappoli.
Alcune precipitazioni e delta termici importanti hanno caratterizzato le ultime fase della maturazione (soprattutto della lunga maturazione del nebbiolo), permettendo di ottenere uve di ottima qualità. Le analisi sulla maturazione tecnica mostrano un particolare equilibrio fra le varie componenti dei mosti 2021. Per le varietà a bacca nera, i mosti si presentano sorprendentemente colorati (ricchi di antociani)».
E alla Cantina Terre del Barolo si lavora su più fronti. Per il 2022 è attesa l’apertura della nuova enoteca che completerà il percorso dedicato alla nuova veste della cooperativa che si è già svelata in parte nella nuova bottaia, aperta da mesi alle visite guidate.
È il direttore Stefano Pesci a farne il punto: «Siamo molto contenti di aver potuto operare sui nuovi spazi dedicati all’accoglienza, stiamo lavorando a quattro mani insieme al Comune di Castiglione Falletto per riqualificare la piazza Arnaldo Rivera, antistante alla nuova Cantina e nella prossima primavera speriamo davvero di poter aprire definitivamente a tutti gli amici dei grandi vini di Langa- Uniamo questa soddisfazione all’andamento del mercato dei nostri vini che in questi ultimi mesi ha conosciuto crescite a doppia cifra, che ci fanno guardare al futuro con rinnovato entusiasmo».
Nelle prossime settimane, in vista del Natale, si brinderà con una grande novità: il primo Alta Langa DOCG prodotto interamente in Cantina, partendo dalle uve Pinot nero e Chardonnay dei Soci Viticoltori, con la cura di tutta la filiera produttiva, di questo speciale metodo classico, gestita internamente, in una terra da sempre espressione di grandi vini rossi, ma negli ultimi anni capace anche di affacciarsi e di proporre al mercato queste bollicine davvero uniche, di altissima qualità.
Conclude Stefano Pesci: «Abbiamo voluto intitolare questo Alta Langa dandogli il nome Vinum Vita Est, perché per una Cantina dove non si erano mai prodotti vini spumanti è stata una nuova vita e anche una nuova sfida tecnologica, produttiva e di conoscenze, ma vuol essere anche un auspicio di rinascita un pò per tutti quanti, perché il vino torni ad essere quell’ingrediente di convivialità, di festa e di allegria condivisa, che tanto ci è mancata in questi ultimi periodi».