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«Nella mia visione la centralità della persona resta il motore»

Andrea Bornelli, presidente di vitale robaldo conferma il valore della resilienza

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Festeggiano 35 anni di attività. E lo fanno con lo stile che ha da sempre caratterizzato l’a­gire della cooperativa Vitale Ro­baldo (corso Bra 17, Alba, tel. 0173-441180; www.vitalerobaldo.it): umiltà, onestà, affidabilità e crescente professionalizzazione.

«Abbiamo condiviso per questo compleanno», ribadisce il presidente Andrea Bornelli, «un volume scritto dallo storico ed eccellente esperto del mondo cooperativo cuneese, Attilio Ianniello che ha tratteggiato ed evidenziato numerosi spunti di riflessione sulle nostre origini, sul nostro percorso e sulle strategie per proiettarci verso il futuro. L’opera, con uno stile assolutamente non autoreferenziale, desidera con semplicità mettere in luce realtà come la nostra, considerate giustamente di servizio, ma che hanno una precisa dignità, legata proprio al lavoro e alla rispettabilità delle persone. Una narrazione che rappresenta la fotografia della storia della cooperazione in provincia di Cuneo, per poi concedere un focus sulla nostra evoluzione, in parallelo con la strada che abbiamo percorso tracciata an­che da altre cooperative».

Ma non solo… Ci sono stati anche altri attori…
«Esatto. Non possiamo dimenticare che quando il 10 ottobre del 1986 è stata fondata la Vitale Robaldo, il Piemonte si dibatteva nella stagnazione seguita alla profonda crisi economica, che aveva portato oltre 22.000 esuberi nel settore automobilistico e pesanti riflessi in molteplici altri settori, tra cui quello artigiano. Le riflessioni sulle soluzioni proposte dal politico Vitale Robaldo, nato a Cravanzana, piccolo paese dell’Alta Langa, diedero vita ad un modello di cooperazione che mio padre Giuseppe, suo grande amico, trasformò in realtà concreta grazie ad una visione del lavoro associato tuttora lungimirante e moderno. Insieme una decina di persone, mio padre operaio Ferrero, fondò la cooperativa, intitolandola a colui che aveva guardato al mondo cooperativo come a una soluzione efficace ed etica per rispondere alla forte disoccupazione giovanile e femminile di quegli anni. Come molte altre cooperative della zona Cuneese, la Vitale Robaldo nacque anche grazie all’impulso dato dalle politiche promosse dalla Camera di Commercio di Cuneo, allora presieduta da Giacomo Oddero, e, parimenti, grazie alle scelte di diverse industrie albesi di affidare a risorse esterne attività ritenute non strategiche».

Sono passati molti anni, però in fondo, signor Bornelli, i mo­­delli del mondo cooperativo, ossia mutualità, rispetto della persona, desiderio di garantire occasioni di elevazione professionale e sociale non sono cambiati, vero?
«Esatto. Il tempo è passato, ma le problematiche sono rimaste più o meno le stesse. Oggi la nostra realtà cooperativa ha avuto un’evoluzione con un imprinting assimilabile ad ogni altra società di capitali, così come il mondo del lavoro si è in parte trasformato ed anche evoluto. E noi, in questo contesto abbiamo dimostrato, nel corso degli anni di essere in grado di rispondere alle crisi che si sono susseguite con grande forza e operosità, crescendo quando sembrava impossibile farlo. Siamo diventati negli anni un “ammortizzatore sociale” all’in­terno del mondo del lavoro dando possibilità anche a persone che per le più svariate motivazioni avrebbero potuto essere messe ai margini dello stesso e creando professionalità laddove non sembrava possibile. La nostra capacità di allargare le attività ed i settori di competenza, grazie ad una forte spinta commerciale che ci caratterizza, ci ha consentito di dare ai nostri attuali 500 soci lavoratori la possibilità di mettere in gioco le proprie competenze e di trasformarle in servizi alle aziende. Non dobbiamo mai dimenticare che la Vitale Robaldo è un partner con competenze trasversali per i nostri clienti. Il nostro “mantra” è risolvere i loro problemi nelle attività collaterali al loro core-business e lì creare specializzazioni».

Che si è modificata e ramificata di anno in anno…
«Esatto. I rapporti commerciali e le dinamiche di sviluppo disegnano un po’ gli scenari del mercato futuro… Nel 2020 abbiamo registrato un’impennata del settore della sanificazione, in tutte le sue forme, oggi fortunatamente stabilizzata, ma diventata, grazie ad una grande professionalità e all’uso di prodotti specifici, requisito di massima attenzione nell’ambito delle pulizie».

Cambiamenti che comportano una certa capacità di continua trasformazione…
«Più che trasformazione direi adattamento ad un mercato che per i nostri stessi clienti cambia alla velocità della luce. E così anche noi dobbiamo non smettere di investire sulla competenza delle nostre persone. E lo facciamo erogando tra le 2.500 e le 3.500 ore di formazione ogni anno, mantenendo una costante qualità nel servizio, investendo nel valore della sicurezza, così come in nuove tecnologie e nella digitalizzazione del lavoro, requisiti richiesti in particolare dal mercato. Per noi il fattore umano è fondamentale e sappiamo che essere preparati significa offrire risposte sempre più qualificate e sempre più rapide ai nostri clienti. Abbiamo puntato sulla resilienza, sulla responsabilità diretta e individuale, sull’uguaglianza e sull’elevazione co­stante della prospettiva. Per noi etica del rispetto, valori di dedizione, impegno e umiltà che ci ha insegnato chi è venuto pri­ma di noi, sono elementi determinati per immaginare nuovi orizzonti. Mi piace concludere con questa frase di Khalil Gibran “La vita ha due doni preziosi: la bellezza e la verità. La prima l’ho trovata nel cuore di chi ama e la seconda nella mano di chi lavora”».