Si conclude domani, domenica 21 novembre, scrittorincittà, l’atteso festival letterario, che fin dalla prima edizione ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico, quest’anno all’insegna del tema “Scatti”.
Il festival è un’iniziativa del Comune di Cuneo, in collaborazione con la Provincia di Cuneo e la Regione Piemonte, ed è organizzato dall’Assessorato per la Cultura del Comune di Cuneo e dalla Biblioteca civica. L’iniziativa è sostenuta dai main sponsor Fondazione CRC, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, dagli sponsor Open Baladin, We Cuneo, Confcommercio, Intesa San Paolo, dagli sponsor tecnici Birra Baladin, CIA Cuneo, Cuneo Rent, Informatica System, Castelmar, Coldiretti Cuneo, Campagna Amica, Acqua S.Bernardo, con la collaborazione di ABL-Associazione Amici delle Biblioteche e della Lettura, Promocuneo, BPER Banca, Associazione Librai Cuneo, ATL Cuneo, e il patrocinio della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea.
Il programma è a cura di Stefania Chiavero, Matteo Corradini, Raffaele Riba, Giorgio Scianna, Andrea Valente.
Gli ospiti della quinta giornata saranno Alessandro Barbaglia, Allan Bay, Marco Bechis, Anne Blankman, Piero Boitani, Luciano Canfora, Lorena Canottiere, Massimo Carlotto, Gianrico Carofiglio, Matteo Cavezzali, Stefania Chiavero, Chiara Codecà, Giosuè Boetto Cohen, Petra Cola, Piero Dadone, Dora Damiano, Jeffery Deaver, Mariapia De Conto, Maya De Leo, Giovanni De Luna, Federico Faloppa, Andrea Fontana, Pietro Galeotti, Vera Gheno, Pier Mario Giovannone, Gordon, Giovanni Grandi, Lilli Gruber, Sandro Marenco, Roberto Martelli, Silvia Mauri, Ezio Mauro, Daniele Mencarelli, Valeria Nigro, Piergiorgio Odifreddi, Antonio Ornano, Claudia Petrazzi, Potito Ruggiero, Gianluca Santilli, Nina Segatori, Pierangelo Soldavini, Federico Taddia, Gek Tessaro, Dino Ticli, Carlo Verdelli, Andrea Vitali, Simona Zeccone.
A chiudere il festival, alle ore 21.15 al Teatro Toselli, lo spettacolo di Gek Tessaro, con cui ci immergiamo nell’Inferno di Durante, Dante, Alighieri. Durante, un nome, un destino: qualcuno che rimane, che resiste al tempo. E il viaggio, disegnato, diventa fermo immagine, scatto. Regia di Lella Marazzini. Un appuntamento dedicato a Emma Meineri e Giovanna Ferro.
Scatti è il tema conduttore di quest’anno: scatti come balzi, come salti per andare avanti dopo mesi di immobilità fisica. Scatti in avanti per la scoperta, scatti d’ira contro le offese agli ultimi e scatti di orgoglio per riannodare la giustizia. Accelerazioni per rimettere in sesto il pianeta o il pezzetto di pianeta intorno a noi. Scatti come i clic delle istantanee – dell’universo e di casa nostra – perché la realtà è sempre più complicata e ha bisogno di album infiniti per essere catturata. Scatti rubati. Scatti che non hanno frontiere. Protagonisti del festival sono autrici e autori che gli scatti provano a farli. Storie che si muovono in territori inesplorati o racconti del nostro quotidiano catturati con occhi nuovi, coraggiosi. Per i bambini, per i ragazzi gli scatti sono la vita stessa, il loro modo di stare al mondo. È il momento di andare avanti, insieme: pronti agli scatti.
Gli incontri per i più giovani in evidenza di domenica 21 novembre:
Ore 11 • Santa Croce, Sala polivalente • dai 13 anni
Che cosa distingue un marinaio da Popeye? Un ninja da Naruto? Un avventuriero da Corto Maltese? Il fatto che sono i protagonisti di una storia e che sono minuziosamente descritti in tutti i loro aspetti: oltre che nell’aspetto fisico anche in quello psicologico e caratteriale, nel modo di muoversi e di parlare. Per creare un personaggio bisogna conoscerlo a fondo, come se stessi. Bisogna fare lo stesso lavoro che fa un attore quando prepara una parte e guarda chi dovrà impersonare da dentro: mettere da parte se stessi ed entrare in un accattivante gioco di ruolo. Il laboratorio si propone di creare un personaggio prendendo le distanze da sé, giocando con gli stereotipi sia grafici che di espressione fino ad arrivare a scardinarli e a far vivere il nostro personaggio come se fosse reale. Di più, come se fossimo noi. Laboratorio di fumetto con Lorena Canottiere (Io più fanciullo non sono, Coconino press).
Ore 11 • Auditorium Foro Boario • in sostituzione dell’incontro “Tarabaralla. Il bruco baronessa” con Elisabetta Garilli e Garilli Sound Project
C’erano una volta un reame, un castello. E c’erano una volta un principe e una principessa belli e felici: è ovvio, stanno per sposarsi e tutti sono in festa. Ma se il principe improvvisamente si trasforma in ranocchio? E se alla principessa fanno schifo le rane e non vuole baciarlo? Urca, un bel guaio. Soprattutto se il popolo si mette contro di lui e gli corre dietro coi bastoni. Gek Tessaro (Principe della gioia, Lapis) ci porta in una favola che meno classica non ce n’è. E dove alla fine forse vivono tutti per sempre felici e contenti. A modo loro, però.
Ore 11 • Biblioteca 0-18 • dai 6 anni
Con il cibo non si scherza, ma con i libri ci si può divertire. Con un libro sul cibo ancora di più e alla fine si potrà pure diventare amici di qualche ortaggio. Del resto entrambe le cose – le amicizie e gli orti – si coltivano, non è vero? E come gli amici, anche gli ortaggi vanno trattati con rispetto, con cura e messi a loro agio. Si può offrire loro da bere e da mangiare, si possono fare quattro chiacchiere e persino invitarli a pranzo o a cena. Tutto questo ce lo raccontano Mariapia De Conto e Silvia Mauri (Amicizie nell’orto, Editoriale Scienza), con leggerezza e un sorriso, che fa tanto amicizia anche lui.
Ore 11 • Live streaming
C’è un professore che apre un profilo su TikTok per capire cos’è, scopre un filtro per trasformarsi in uno scheletro, fa alcuni video e poi se ne vergogna al punto da uscirne subito. Ma mesi dopo, quando arriva la pandemia, intuisce che oltre alla DAD può esserci un altro modo per stare vicino ai ragazzi. Crea una classe virtuale, che si allarga riunendo centinaia di migliaia di ragazzi di ogni parte d’Italia, insieme a genitori, nonni, zii, chiunque. Nasce una comunità per non cedere allo smarrimento, per restare umani nel periodo più disumano della storia mondiale recente, per sentirsi meno soli. Quel prof è Sandro Marenco e dalla sua esperienza è nato Dillo al prof (Salani). Con lui la redazione di 1000miglia.
Ore 15 • Biblioteca 0-18 • dai 10 anni
Amico assiduo del festival, Federico Taddia è amico anche di autori, artisti, scienziati e soprattutto ragazze e ragazzi, che coinvolge nei suoi progetti, lasciandosi coinvolgere nei loro sogni. Questa volta con lui c’è il giovane Potito Ruggiero (Vi teniamo d’occhio, Baldini+Castoldi), ragazzino pugliese, che si è messo in testa di tenere d’occhio il sindaco e le sue azioni nei confronti del mondo. La loro missione è di tenere d’occhio anche ognuno di noi, nei comportamenti, con lo sguardo rivolto al futuro, nostro e di chi verrà. Alla fine si sarà in quattro: Potito, Federico, noi tutti e il pianeta Terra. Con loro Andrea Valente.
Ore 15 • Santa croce, Sala polivalente • dagli 8 anni
Tutte le storie hanno la pretesa di essere vere al 100% ma quelle raccontate da Alessandro Barbaglia lo sono al 97%, il resto è fantasia e immaginazione. Le dodici storie contenute nella raccolta Storie vere al 97% (De Agostini) riguardano personaggi famosi o fatti celebri: storie mai sentite che potrebbero addirittura sembrare completamente inventate, tanto sono incredibili. Non è così: la realtà la fa da padrone e l’immaginazione segue, inserendo il brio della meraviglia nella narrazione. Scopriamolo con Alessandro!
Ore 18 • Santa Croce, Sala Polivalente • dai 7 anni
Un viaggio all’indietro nel tempo, molto all’indietro, fino al tempo dell’uomo di Neanderthal, della donna di Neanderthal e soprattutto dei ragazzini di Neanderthal, vispi e allegri più o meno come quelli di oggi. Tra loro ce n’è uno, a cui Dino Ticli ha affidato il ruolo di protagonista del suo libro (Il dono dei Neanderthal, Mondadori), per raccontare ai suoi coetanei di oggi come se la passava lui a quel tempo. Se chi partecipa porta un osso, vince un sorriso troglodita.
Gli incontri per gli adulti in evidenza di domenica 21 novembre:
Ore 15 • Cinema Monviso e in live streaming
Nel nuovo romanzo di Andrea Vitali (La gita in barchetta, Garzanti) ci sono tutti gli ingredienti che piacciono ai suoi lettori: c’è la sua scrittura leggera, umoristica, elegante, c’è Bellano, con tutto il suo microcosmo. Stavolta i bellanesi coinvolti nella vicenda sono Annibale Carretta, ciabattino, ma soprattutto “strusciatore di donne”, i suoi due locali, su cui si concentrano le mire della presidentessa della locale sezione della San Vincenzo, e di Rita Cereda, la “scionca”. C’è la mamma di Rita, preoccupata per le figlie, Rita, Lirina e Vincenza, che seduta sul legno di una barchetta vede riflesso nello specchio del lago il destino che l’attende e al quale non sa sottrarsi. Con l’autore Livio Partiti.
Ore 15 • Teatro Toselli e in live streaming
Da una parte due uomini, Andrej Sinjavskij e Yulij Daniel’. Dall’altra un potere anonimo e totale, invisibile e assoluto, con un compito metafisico: dosare la scrittura a uno scrittore, la notorietà a un autore, il cognome a un uomo, l’identità a una persona. Ezio Mauro (Lo scrittore senza nome, Feltrinelli) ricostruisce la vicenda che nel 1966 portò il Kgb ad arrestare e condannare a cinque e sette anni di carcere e lavoro forzato nel gulag i due scrittori russi che sfidarono il regime sovietico con un’arma potente e temuta: la parola.
Ore 16.30 • Live streaming
La sessualità e le diverse identità LGBT+ salgono spesso agli onori della cronaca. Ma per comprendere le cronache è meglio conoscere le storie: perché l’identità sessuale ha una storia lunga, forse più difficile da ricostruire e a volte da raccontare, per vecchi pudori da superare, ma interessante e avvincente, frutto di lotte e passaggi, dolori e difficoltà, orgoglio e fantasia. Maya De Leo (Queer, Einaudi) offre una lettura inedita della storia contemporanea alla luce della sessualità: dalle guerre mondiali al dopoguerra, dalla crisi dell’Hiv fino alle nuove sfide degli anni Duemila. La intervista Maria Cristina Scalabrini.
Ore 16.30 • Live streaming
Omero, che con l’Iliade e l’Odissea rese l’uomo civile; Lucrezio, che fece del pensiero e della scienza, poesia
straordinaria; Virgilio, che consacrò la storia del piccolo villaggio divenuto capitale del mondo e Tacito che ne denunciò la natura imperialistica; Ovidio, che con le Metamorfosi, creò il primo grande classico post-moderno… Piero Boitani (10 lezioni sui classici, Il Mulino) presenta figure e temi, storie e questioni, uomini e donne che hanno disegnato strade su cui mettiamo ancora piedi; percorsi dove resiste la segnaletica della nostra essenza. Dialoga con l’autore Andrea Grisi.
Ore 18 • Auditorium Foro Boario e live streaming
Un narratore che ha i numeri per un incontro un po’ meno matematico del solito, ma come sempre rigoroso e
scientifico. Questa volta Piergiorgio Odifreddi (Sorella scimmia, fratello verme, Rizzoli) ci accompagna in un viaggio zoologico, alla scoperta di quanto di noi c’è negli animali del mondo, e quanto di loro c’è in noi. Dalle scimmie ai vermi e ritorno, una sorprendente carrellata di storie di scienza che, oltre all’uomo, hanno avuto per protagonisti degli animali. Perché i nodi della visione fondata sulla presunta superiorità umana rispetto alle altre specie stanno ormai venendo al pettine e gli animali spesso hanno aiutato l’uomo a progredire, lo hanno ispirato o indirizzato nelle scoperte. Con l’autore Federico Taddia.
Ore 18 • Cinema Monviso e live streaming
Rosa Luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario. Ma oggi le parole, nel loro uso pubblico e privato, sono spesso deturpate, a volte in modo doloso, altre volte per inconsapevolezza. Attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. Gianrico Carofiglio (La nuova manomissione delle parole, Feltrinelli) si addentra nei meandri della lingua e del suo uso pubblico per segnalare le ferite del nostro linguaggio, ma anche per indicare le strade possibili della sua liberazione.
Ore 18 • CDT, Sala Polivalente
Estate 1991. Il diciassettenne Daniele parte per una vacanza in compagnia degli amici: due settimane di libertà tra ragazze, spiagge, feste e alcol. Ma dopo una sola notte balorda in discoteca, abbandona il gruppo e parte per tornare a Roma, casa sua. Nel viaggio troverà chi è ancora capace di slanci verso il prossimo anche se logorato dalla solitudine, chi è sconfitto dalla vita, chi fa della prepotenza la sua maschera. Daniele Mencarelli (Sempre tornare, Mondadori) termina la trilogia autobiografica con un viaggio a piedi pieno di incontri, tra cui il più importante è quello con se stesso. Con lui Matteo Corradini.
Ore 18 • Sala San Giovanni e live streaming
Le pagine di Carlo Verdelli (Acido, Feltrinelli) sono la cronaca dell’animo tormentato del nostro Paese. Con inchieste taglienti e dure, il giornalista ricostruisce la storia tanto profonda quanto sinistra dell’Italia e del giornalismo. Da Enzo Tortora a Rosa e Olindo, da Alex Zanardi a Patrick Zaki, da Vallanzasca alla coppia dell’acido della Milano bene, tramite quaranta articoli di giornale si ricostruiscono casi chiusi ma rimasti spesso irrisolti, vite di infaticabili lottatori e luoghi impregnati di trame e di simboli. Una storia perturbante e irresistibile di chi siamo e del perché siamo diventati così. Lo intervista Ettore Boffano.
Ore 18 • Teatro Toselli e in live streaming
Il lettore appassionato di gialli sa che le trame e le scritture possono avere sfumature diverse, come il male può assumere molte forme. In comune i libri di Jeffery Deaver (Il visitatore notturno, Rizzoli) e Massimo Carlotto (E verrà un altro inverno, Rizzoli) hanno una coppia: Lincoln Rhyme e Amelia Sachs da una parte, Bruno Manera e Federica Pesenti dall’altra. Rhyme dovrà affronare il Fabbro, che entra nelle case degli altri, senza violenza, sconvolgendone la vita. Manera è invece vittima di gravi atti intimidatori, che lo portano a fare i conti con un mondo in cui si scopre che l’avversario è chi ti dorme accanto e il nemico è colui di cui ti fidi. A scandagliare con gli autori gli abissi dell’animo umano Giorgio Scianna.
Ore 18.30 • Live streaming
La prima edizione di “Per chi suona la campana” di Hemingway ha una dedica precisa: a Martha Gellhorn. Ossia la più grande corrispondente di guerra del Novecento, che presto è diventata più brava di lui. Che lo ha amato, sposato, lasciato, in un’appassionata storia d’amore. E che per tutta la vita ha avuto una sola missione: «Andare a vedere». Lilli Gruber (La guerra dentro. Martha Gellhorn e il dovere della verità, Rizzoli) racconta la vita di Gellhorn intrecciandola alla sua esperienza di corrispondente, di battaglia in battaglia, attraverso la responsabilità del giornalismo in un tempo che ha più che mai bisogno di verità. La intervista Massimo Mathis.
Ore 18.30 • Video première (online)
Se un grande autore televisivo racconta con ironia il proprio mestiere e lo zoo di professionisti che abitano dietro i programmi, il risultato può essere solo a metà fra la tragedia e lo spasso. Pietro Galeotti (La riunione, Feltrinelli) ci mostra senza remore o ripensamenti il mondo di successo e flop dove ha trascorso gran parte della sua esistenza, in un memoir popolato di personaggi in bilico. Che dicono cose come “Resistiamo il più possibile, ci pagano un tanto a umiliazione”. Tra talk show, varietà, quotidiani, seconde serate, tv dei ragazzi, eventi speciali… la vita in fondo è tutta una riunione. Lo intervista Federico Taddia.
Ore 18.30 • Live streaming
Dopo aver denunciato il genocidio compiuto dalla dittatura argentina degli anni ’70-’80 attraverso i suoi film, per la prima volta Marco Bechis (La solitudine del sovversivo, Guanda) racconta in un memoir la sua personale esperienza di desaparecido sopravvissuto. Attraverso il ricordo della incarcerazione illegale, delle torture, della inaspettata libertà ottenuta grazie all’influenza del padre, Bechis svela di essersi sentito un traditore per tutta la vita. Finché, scrivendo questo libro, ha realizzato di essere una vittima. Dialoga con lui Guido Affini.
Il programma completo è disponibile sul sito: www.scrittorincitta.it
c.s.