“L’Isolato” è un documentario di Andrea Ceraso e Andrea Fantino che vuole raccontare la zona adiacente alla stazione di Cuneo, tra corso Giovanni Giolitti, piazzale della Libertà, via Silvio Pellico, via Sebastiano Grandis e via Meucci. Un triangolo di strade che sta vivendo da anni una rapida trasformazione del proprio tessuto sociale, demografico e urbano tipica dell’Italia contemporanea, dove le aree urbane nei pressi delle stazioni sono spesso contraddistinte da grandi movimenti di persone, in particolare di migranti.
La videocamera segue i residenti, i commercianti, le persone che frequentano e vivono l’area, delineando un quadro sulle nuove forme di convivenza in città. Inoltre, il film si misura con la trasformazione dello spazio pubblico e del suo rapporto con le comunità locali e le loro istituzioni.
Da anni a Cuneo si sente la forte necessità di luoghi di incontro, di scambio, di confronto, e anche di semplice e pura convivialità, dove le persone si incontrino e si conoscano, dove possano esserci le condizioni per creare o consolidare un senso di comunità alla base di ogni sana società civile.
All’interno dell’Isolato gli spazi pubblici sono stati e sono oggetto di tensione, di contesa, a volte anche di conflitto; ma allo stesso tempo sono diventati un elemento la cui discussione ha portato a nuovi processi sociali e politici, capaci di dare luogo a vere e proprie forme di “riattivazione” della cittadinanza.
Il progetto è nato più di un anno e mezzo fa dall’idea di uno dei due registi, Andrea Ceraso, nato e cresciuto nell’isolato, in Via Meucci. Ha lasciato casa anni fa per vivere e lavorare lontano e ogni volta che tornava vedeva la zona trasformarsi lentamente: vecchi negozi sfitti o rinnovati, quasi tutti gestiti da commercianti stranieri; nuovi residenti, tra cui diversi stranieri; un clima di tensione crescente e respiro multiculturale sospeso, un’opportunità.
Nel volersi attivare per “fare qualcosa e narrare”, ha incontrato Andrea Fantino, antropologo culturale e documentarista che si è occupato per anni di rifugiati e migrazione e Giulia Marro, antropologa sociale e culturale, molto legata all’’isolato per la sua attività di consigliera del Comitato Cuneo Centro.
La produzione è lunga e articolata, un lavoro di relazioni, sopralluoghi e primi interventi audiovisivi che richiedono e hanno richiesto molte risorse economiche e di lavoro; per questo motivo è nata l’idea di lanciare una campagna di raccolta fondi, il crowdfunding.
Andrea Fantino dice: “Se ci troviamo a lanciare questa campagna non è esclusivamente per raccogliere fondi: crediamo che il cinema del reale debba confrontarsi non solo con il reale che incontra durante la produzione, ma con un pubblico fatto di carne ed ossa, reale anch’esso, individui che hanno una specifica visione del mondo, che esprimono un pensiero, che si ritrovano a confrontarsi con i temi affrontati dai documentari, che vedono nella narrazione visiva una possibilità interpretativa, la possibilità di vedere il reale sotto una nuova luce, per dare il via a dei processi di trasformazione sociale, politica, ed intellettuale.
La bellezza del crowdfunding in una parola? “Condivisione”.
É possibile sostenere la campagna di crowdfunding del documentario L’Isolato su produzionidalbasso.com a questo link https://www.produzionidalbasso.com/project/l-isolato-geometrie-di-convivenza
Vincitore della call “Sguardi” al festival delle Migrazioni 2021, il progetto è sostenuto da Zoè in città, Micò Aps e Comitato del quartiere Cuneo Centro.
c.s.