Un apprezzamento può essere fortuito, due iniziano a far pensare che non sia un caso, tre costituiscono decisamente una prova del fatto che alla base dei riscontri positivi deve esserci qualcosa di originale e interessante. È il caso di Algor, la startup che fa capo a un team di sei giovani ingegneri e si occupa di sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale per migliorare la vita delle persone e la qualità dell’insegnamento, rendendo inclusiva la didattica.
Dal lavoro del team è nata Algor Maps, la prima web app che permette di creare mappe concettuali in modo automatico a partire da un lungo testo. La piattaforma, accessibile da qualsiasi dispositivo e in diverse lingue, è stata concepita in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia (Aid) per rendere gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento più autonomi nello studio, grazie alla generazione automatica della mappa, la sintesi vocale e i collegamenti multimediali.
L’idea è nata a fine 2020 dall’intuizione di Mauro Musarra, studente del Politecnico di Torino e presentata come progetto all’Incubatore di Imprese Innovative I3P a inizio 2021. Nei giorni scorsi il team di Algor ha reso noto di aver raccolto 180mila euro dal Club degli Investitori, uno dei principali gruppi di “business angel” in Italia, con cui potrà iniziare un nuovo percorso con l’aspirazione di dare una scossa al settore delle tecnologie educative».
Il sostegno del Club è solo l’ennesima dimostrazione dell’attenzione riservata alla startup di Musarra e soci, che nei mesi precedenti si è aggiudicata la call “Nazaré Lifelong Learning”, il premio Tim Digithon 2021 e il Premio “Le Economie della Fiducia” del Corriere della Sera.
Ad accorgersi del potenziale di Algor prima di tutto, però, è stato il Premio Ancalau di Bosia, la cui giuria a luglio ha premiato la startup, all’interno delle torneo delle idee, quando stava compiendo i suoi primissimi passi.
Così Silvio Saffirio, presidente dell’Associazione Culturale Ancalau commenta la notizia: «Il Premio Ancalau è un evento fortunato in sé poiché ha avuto bisogno di pochissimo tempo per decollare. Inoltre il successo rapido e immediatamente successivo all’attribuzione del Premio 2021 a questi ragazzi mi conferma nella convinzione che il Premio porti davvero fortuna. Già i vincitori della prima edizione (Alice Giusto e Guillermo Lujan) avevano vinto subito dopo il nostro il premio dell’Expo per le startup. Oggi tocca ai giovani del progetto Algor dell’I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, numero 1 mondiale degli incubatori pubblici col quale ci onoriamo di collaborare insieme al Reseau Enteprendre e ad altre istituzioni di valore. Forse la fortuna non è cieca quando i progetti valgono e vengono sviluppati in ambiti di grande qualità».
Algor convince anche il Club degli Investitori
Fa strada la startup “Premio Ancalau 2021”