Sabato 20 novembre a Ceva si è svolto un momento atteso da tempo: l’intitolazione della sede del Centro di Formazione Professionale al professor Ernesto Rebaudengo.
La cerimonia, avvenuta presso la Sala del Cinema Borsi, ha potuto contare sulla presenza della giornalista Paola Scola che ha presentato i tanti ospiti e delineato il profilo di colui che ha reso possibile la nascita del Cfp e lo ha guidato fino al 1996.
«Un tributo assolutamente dovuto», ha rimarcato la giornalista «e credo che provenga dal cuore di tutti noi, oltre a testimoniare anche un dovere istituzionale».
Dopo la lettura del saluto del professor Giovanni Quaglia, assente per un precedente impegno a Venezia, è salita sul palco Cinzia Gonella, presidente del Cfpcemon che ha sottolineato: «Molti sono stati gli eventi organizzati dal Cfp in questi mesi, ma quello di oggi è senza dubbio quello a cui tenevamo maggiormente perché attesta una storia di passione e formazione avviata nella primavera del 1953 dai fondatori Cesare Bazzano, Nini Bertolino, Andrea Ugo Bottero, Edmondo Comino, Giovanni Gazzano, Luigi Levrero, Aldo Mazzarelli, Giovanni Merenda, Davide Realini ed Ernesto Rebaudengo che ne è stato il direttore dal 1953 al 1996. Nel 1999, a seguito dell’emanazione regionale 63/95, un ristretto gruppo di persone, sulla scia dei propri maestri e con tanta dedizione, ha decretato la nascita del Centro di Formazione Cebano Monregalese Srl che attualmente è una compagine societaria pubblico-privata, fortemente voluta dalle amministrazioni locali e dalle associazioni di categoria».
È poi salito sul palco il primo cittadino di Ceva, Vincenzo Bezzone: «La mente eclettica di Ernesto Rebaudengo possa essere di esempio per i giovani che frequenteranno questa bella realtà a lui dedicata».
Presenti alla cerimonia anche il presidente della Provincia, Federico Borgna, il consigliere della Fondazione Crc, Massimo Gula, molti sindaci dei paesi vicini, tante autorità delle Forze dell’Ordine e delle categorie economiche, ma anche i familiari di Ernesto Rebaudengo in particolare i fratelli Maria Irene e Piergiorgio e i nipoti. A testimoniare il ricordo del professor Rebaudengo, la nipote Raffaella che non ha mancato di ringraziare i presenti: «Sapere che questa scuola porterà il suo nome non può che renderci felici».
«Ernesto era un uomo coerente con se stesso, che si dava delle regole e le rispettava in maniera scrupolosa; ma sapeva essere anche ironico e lanciarsi in improvvise fughe di fantasia… La nostra è stata un’amicizia lunghissima che risale all’infanzia e che non si è mai interrotta», ha ricordato sul palco con sentimento il professore e pittore Tanchi Michelotti.
Per ultimo ha portato il suo saluto e quello dell’assessore Chiorino il Direttore Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Piemonte Arturo Faggio: «Per essere una comunità bisogna fare comunità: oggi la formazione professionale è finanziata dal Fondo Sociale Europeo e questo dimostra quanto furono visionari i fondatori del centro e il professor Rebaudengo in particolare».
Prima di spostarsi per l’esposizione della targa in corso IV Novembre, gli invitati hanno applaudito gli studenti meritevoli dell’anno formativo 2020-2021 a cui sono state consegnate le borse di studio volute proprio da alcune famiglie di ex insegnanti e allievi. Premiati Vittoria Regis con la borsa di studio “Aido” in memoria di Oscar Casti e Luigi Bezzone; Matteo Quaglia con la borsa di studio “Vigili del fuoco Volontari Ceva” in memoria di Davide Amerio e Gloria Calcagno con la borsa di studio in memoria del professor Andrea Bottero messa a disposizione dalla sorella Nina.