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“Settima arte” al centro della serata Rotary

Il club Canale-Roero ha avuto ospite Enzo Ghigo, ora alla guida del Museo del Cinema di Torino

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Metti una sera a cena con un presidente. E non uno qualsiasi: Governatore della Re­gione Piemonte, Senatore della Repubblica, Cavaliere di Gran Croce, e ora (anche in virtù di una vita professionale tutta dedicata al marketing, dal gruppo Pubblitalia ai giorni nostri) in sella a una nuova, stimolante avventura che ha a che fare con il suono, l’immagine, l’arte e la cultura.
Stiamo parlando dell’onorevole Enzo Ghigo, scelto come ospite dal Rotary Club Canale-Roero nel corso della serata tenuta nella confortevole cornice del ristorante Miralanghe di Guarene.
Accompagnato dalla moglie Anna Casale (che fu tra i fondatori del sodalizio attualmente diretto da Enrico Con­terno), è giunto nella Sinistra Tanaro su invito della socia Giovanna Margiaria, per parlare di quello che davvero è il “suo” Museo del Cinema di Torino, realtà che vide nascere nel 2000 quando era alla guida della Regione e di cui ora, grazie a una lungimirante intuizione di Alber­to Cirio, è dinamico presidente.
Vent’an­ni (e anche di più) per questa fantastica struttura che ha la propria “casa” nella Mole Antonelliana: ai tempi Ghigo la volle (e ora la conduce con vigore) anche perché, per sua stessa ammissione, è un serio appassionato di cinema. «Ap­passionato e non esperto di cinema», precisa subito, «perché questi ultimi tendono a discutere soprattutto tra loro, mentre gli appassionati si confrontano, cercano, guardano. E ora, finalmente, possono tornare al Museo e nelle sale cinematografiche. Ma c’è bisogno di tutti e due, appassionati ed esperti».
C’è una consapevolezza del proprio attuale ruolo in Ghigo che è filtrata dalle sue esperienze pregresse e grazie alla quale ha potuto anticipare, di fronte al convivio rotariano, molto di ciò che accadrà da qui a poco. Più che un “voltare pagina”, si tratterà di scriverne altre: «Ora credo che il Museo debba vivere un rinnovamento, perché qui si parte dalla Cinémathèque Lumiere e si attraversa una larghissima parte della storia del cinema mondiale, con una grande attenzione anche a periodi d’eccellenza come il Neorea­lismo italiano. Nel frattempo, però, tutto si è evoluto: viviamo nell’epoca del digitale, di piattaforme, di nuovi eroi e anche di film d’animazione».
Più che un bivio, si tratta di nuove frontiere: «Nel decidere a “chi” ci vogliamo rivolgere, analizziamo coloro i quali hanno già visitato il Museo e chi si aspetta di trovare qui qualcosa di straordinario. In tutto ciò, dobbiamo essere fortemente innovativi: tutto cambia a una velocità sorprendente e, come dovrebbe fare ogni buon amministratore, dobbiamo essere capaci di cogliere gli elementi di novità».
Interessante il raffronto con un “altro” grande museo torinese e nazionale: l’Egizio, poco distante da lì, altra faccia della stessa medaglia dall’attrattiva unica e totale. «Hanno capito come gli esperti non debbano essere troppo “gelosi” dei propri pezzi, e di come si debba sempre catalizzare l’attenzione delle nuove generazioni. Loro, certo, hanno un vantaggio rispetto a noi: si occupano di temi risalenti a 3mila anni fa, mentre per noi la materia si aggiorna in continuazione. E bisogna condividerla».
Quasi coeva del Museo e sua “sorella” non solo ideale è la Torino Film Commission. «Ci stiamo preparando all’edizione numero 26 del Torino Film Festival, che mette al centro della scena le opere prime e seconde dei registi; inoltre ci sarà il Cinema Ambiente, sempre alla 26esima edizione» precisa Ghigo. Non va poi dimenticato il Lovers Film Festival, la più importante kermesse di cinema italiano legata alle tematiche Lgbti e tra i più rilevanti a livello internazionale.
In ultimo, da parte di Ghigo, una riflessione che sa di appello: «Dopo i mesi che abbiamo vissuto, ricordiamoci una volta di più che il cinema è anche socializzazione, è confronto, è partecipazione: oc­corre che la gente torni nelle sale, ora. A partire dall’ultimo film di Paolo Sorrentino, che mi sento di consigliare a tutti».
Seguiremo il suggerimento, Presidente!