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Annata sorprendente in Granda per la vendemmia 2021

Nonostante le incognite climatiche, la produzione si conferma ottima in termini di qualità e quantità

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Una grande vendemmia. Così si potrebbe riassumere l’annata 2021, caratterizzata da qualche timore iniziale, a causa del clima, ma che sta regalando grandi emozioni ai produttori.

Ancora presto per tracciare un bilancio definitivo che verrà confermato solo, tra qualche mese, dall’andamento del mercato. I produttori di Langhe e Roero si ritengono soddisfatti della raccolta sia in termini di quantità che di qualità: rispetto al 2020 la vendemmia appena conclusa ha dato ottimi frutti, infatti, la vite ha retto bene anche agli sbalzi climatici caratterizzati ad aprile dalle gelate, seguite poi da un lungo periodo di siccità.

“Una vendemmia che ha fatto presagire una grande annata, confermata dai mosti e dai primi vini degustati a fine fermentazione.” – spiega Stefano Pesci, direttore della Cantina Terre del Barolo di Castiglione Falletto – “uniamo questa soddisfazione all’attesa per l’apertura, nel 2022, della nuova enoteca che completerà il percorso dedicato alla nuova veste della cooperativa. Siamo molto contenti di aver potuto operare sui nuovi spazi dedicati all’accoglienza, stiamo lavorando a quattro mani insieme al Comune di Castiglione Falletto per riqualificare la piazza Arnaldo Rivera. Nelle prossime settimane, in vista del Natale, si brinderà con una grande novità: il primo Alta Langa DOCG prodotto interamente in cantina, partendo dalle uve Pinot nero e Chardonnay dei Soci Viticoltori, con la cura di tutta la filiera produttiva”.

“Una vendemmia differente da tutte le altre” – conferma Loris Filante, direttore della Cantina Terrenostre di Cossano Belbo – “Il 2021 può essere considerata l’annata più bella di sempre per tutta la filiera. L’uva raccolta è di qualità e non ha risentito di nessun tipo di fitopatia. Nonostante le incognite legate al covid e al clima il primo bilancio che possiamo tracciare è assolutamente positivo. Per il futuro stiamo cercando di ampliare un progetto che vede protagonista l’Alta Langa con la produzione di un vino prodotto con uve coltivale al di sopra dei 500 metri di altezza”.

“Le incognite del futuro sono certamente dovute al clima” – sottolinea Antonello Demaria, consigliere provinciale Confcooperative Cuneo e presidente della Cantina del Nebbiolo di Vezza d’Alba – “brina, siccità e grandine influiscono sempre sul risultato. Il 2020 ha regalato una produzione buona in termini di quantità, con prezzi moderati e questo ha garantito le vendite sul mercato della grande distribuzione, nonostante le difficoltà della pandemia, che stiamo fronteggiando tutt’ora.

La vendemmia 2021 è stata positiva, nonostante le grandinate e le bombe d’acqua che nel Roero hanno penalizzato un po’ la produzione dell’Arneis. Il prodotto di quest’anno è ottimo per qualità, ma il bilancio definitivo lo potremmo stilare solo alla fine con la risposta che verrà data dal mercato”.

Anche per il Dolcetto l’annata è positiva, come conferma da Cantina di Clavesana, il presidente Giovanni Bracco: “Noi in questa zona non abbiamo subito danni legati al meteo, nonostante la lunga siccità la vite ha retto bene. Il Dolcetto è splendido sua in quantità che per freschezza e siamo davvero orgogliosi di questo risultato”.

“Il 2021 si presenta come un’ottima annata per la Barbera, per il Nebbiolo ma anche per il Dolcetto.” – sottolinea da Cantina Pertinace a Treiso, il direttore Cesare Barbero – “L’uva è sana non ha mostrato fitopatie. Per il futuro la sfida certamente sarà fronteggiare il clima, che presenta fenomeni sempre più estremi, ma per garantire un prodotto sempre migliore bisognerà puntare su ricerca e innovazione”.

“Il clima ormai è un’incognita” – conclude Gianni Testa, enologo della Cantina Produttori del Barbaresco – “Il 2021 la definirei un’annata sorprendente ed emozionate. Anche se è ancora prematuro stilare un resoconto definitivo, le sensazioni sono più che positive. L’inverno nevoso dello scorso anno ha concesso di avere una riserva idrica sufficiente da contrastare la siccità. Gli acini che abbiamo quest’anno sono di dimensioni più piccole rispetto al 2020, ricche di polifenoli e, anche se per la vendemmia si è dovuto attendere qualche settimana in più del solito, i vini che sono stati prodotti sono longevi e di grande intensità. Senza dubbio una vendemmia superiore all’annata precedente, non solo per i rossi, ma anche per i bianchi come il Moscato”.

“Il confronto con le cantine sociali aderenti ha messo in luce le potenzialità del settore, – afferma Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo. – “La positività della vendemmia non può che rafforzare il loro ruolo nella produzione vitivinicola piemontese e nazionale. Una presenza sempre più di qualità, caratterizzata da ricerca e innovazione, un impegno che valorizza il nostro territorio garantendo a tante piccole e micro imprese vitivinicole una continuità di reddito e di presenza con cui affrontare un mercato sempre più competitivo e internazionale”.

“È giusto sottolineare come il 2021 abbia rappresentato per il nostro settore una sfida continua, che ha purtroppo messo in profonda difficoltà molti comparti agricoli piemontesi e non solo.” – dichiara Roberto Morello, presidente di Confcooperative Fedagripesca Piemonte – “La cooperazione agricola sta rispondendo alle avversità con competenza e resilienza, e il mondo del vino ne è un esempio lampante. Non possiamo che essere orgogliosi della forza con cui le nostre cooperative vitivinicole hanno saputo far fronte agli ostacoli posti dal cambiamento climatico e da un mercato sempre più esigente. Una vera boccata d’aria fresca per un comparto che rappresenta l’eccellenza in Piemonte e che fa della qualità il proprio pilastro imprescindibile.”

c.s.