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Fare e farsi del bene attraverso la musica

Valentina Facelli di Crome in Movimento ci guida alla scoperta dall’associazione fondata con il marito

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«Crome in Mo­­­vimento è nata come associazione, ma negli anni è diventata sempre più una famiglia. Lo è di certo per me e mio marito, Mauro Fede, che ne siamo i fondatori e non avendo figli, viviamo Crome in Movi­mento con questo spirito, ma vale anche per gli altri insegnanti, per i nostri allievi e per i loro genitori che, per esempio, sono stati di grande aiuto nell’organizzazione del concerto del prossimo 17 dicembre (di cui parliamo nel box a lato, ndr)».
Parole, quelle di Valentina Facelli, presidente e direttore artistico di Crome in Movi­mento, che da sole bastano a far capire come l’associazione con sede a Guarene rappresenti qualcosa di particolare all’interno dell’offerta musicale albese.

Valentina, intanto perché il nome Crome in Movimento?
«Le crome sono le figure musicali della durata di un ottavo; “in movimento” perché ispirandomi alla metodologia Dalcroze, promuovo l’interiorizzazione creativa ed espressiva della musica e dei suoi elementi attraverso il movimento».

Come è nata l’associazione?
«È partita nel 2011, quando mi sono trasferita nell’Albese da Ceva, e ha avuto una crescita graduale, nel senso che ho iniziato a fare lezioni di pianoforte, che è il mio strumento, di musica gioco e, nel corso degli anni sono state introdotte le lezioni di violino, batteria, chitarra classica ed elettrica e di canto. Fin da subito abbiamo cominciato a dare molta importanza ai corsi collettivi, come il coro delle voci bianche e lavorato per costruire un’orchestra classica. Nel 2014 abbiamo inciso un cd con il coro voci bianche “Allegretto”, correlato a un progetto benefico (il ricavato è stato destinato a “Fiori sulla luna”, associazione di volontariato fondata da genitori di bambini affetti da malattie neurologiche e dal personale del reparto di Neu­ropsichiatria infantile della Aso Santa Croce e Carle) e adesso, per il decennale abbiamo pensato di registrare un cd con l’orchestra. Durante il cor­so estivo residenziale di due anni fa alcuni genitori che da giovani si erano cimentati nello studio della musica, han­no manifestato la volontà di suonare con i propri bambini, così sono entrati a far parte del­la nostra orchestra. Il cd è an­che un modo per lasciare un segno di questa collaborazione».

Quindi l’associazione non è destinata solo ai bambini?

«Nella nostra scuola proponiamo attività alle mamme in gravidanza, prima della nascita del bambino, oltre che ai bimbi fin dalla tenera età, ma abbiamo anche ragazzi, adulti e pensionati che in certi casi si dedicano a uno strumento per fare attività sostitutiva alla fisioterapia. Nella nostra associazione accogliamo an­che bambini con sviluppo atipico. La musica è un linguaggio e, come tale, può essere usata per comunicare, per trasmettere emozioni. La persona con disabilità che ha difficoltà nell’utilizzare la comunicazione verbale trova nella musica un mezzo per interagire con gli altri, per esprimere le proprie emozioni attraverso il corpo utilizzando il corpo stesso come veicolo di comunicazione non verbale».

Rispetto al concerto del 17 dicembre cosa la entusiasma in modo particolare?
«Sapere che ci saranno bambini e ragazzi che suonando faranno beneficenza ad altri bambini. I miei giovani allievi sono contenti di poter donare sorrisi anche a bimbi meno fortunati di loro».

Il teatro di Alba, nelle due sa­le, contiene quasi mille per­so­ne. Non teme che i suoi pic­coli allievi possano essere intimoriti da tanta imponenza?

«Quello che si prova salendo su un palco non ha eguali, a prescindere dalle dimensioni. In teatro sei immerso in un’atmosfera che non si respira da nessun altra parte. Sono sicura che i miei giovani musicisti non saranno intimoriti, perché so che quando li dirigo, seguono me e solo me. La valenza di queste attività collettive, oltre al fare musica e al divertirsi, consiste proprio nell’imparare a stare concentrati, cosa che oggi sé piuttosto difficile, perché le distrazioni sono tante. Se devi suonare con altri, devi imparare ad ascoltare e a rispettare il tuo ruolo nel gruppo, non puoi permetterti distrazioni, con la consapevolezza che anche suonando una sola nota contribuisci alla magia della musica, come la goccia di acqua portata dal colibrì per spegnere l’incendio nella foresta».

Oltre al cd avete altre iniziative in programma?

«Quando è iniziata l’attività dell’associazione sono partita dall’idea di far fare musica a tutti in modo professionale, il più possibile gratuitamente, perché nella scuola pubblica la musica c’è, ma non è abbastanza. Per questo stiamo lavorando per istituire, grazie al sostegno del Rotary Club Canale Roero, due borse di studio per la fine dell’anno scolastico, per valorizzare gli studenti meritevoli e dare la possibilità a più persone di intraprendere gli studi musicali, nonostante le possibili difficoltà economiche. La musica per tutti senza confini».