Ci sono voluti due anni di lavoro e più di 10 persone per il restauro e l’analisi di questi frammenti di papiro. Questi, in sintesi, alcuni dei numeri che fotografano l’impegno e il lavoro di cura e restauro che si cela dietro alla mostra del papiro “Satira e humor nell’antico Egitto”, che sarà visitabile dal 10 dicembre al 27 febbraio 2022, presso lo Spazio Innov@zione della Fondazione CRC a Cuneo e presentata oggi alla stampa. Una mostra unica nel suo genere. Perché unico è il papiro che è stato recuperato, ricomposto come un puzzle con immagini satiriche sugli animali che compiono azioni umane e con scene pornografiche degne del kamasutra. Da domani, questo prezioso papiro sarà visibile al pubblico con l’aggiunta digitale che spiega le immagini con il loro messaggio innovativo. “Un reperto dal valore storico artistico importantissimo e per quasi tre mesi sarà esposto in anteprima proprio da noi a Cuneo, per poi fare il suo ingresso ufficiale nel percorso espositivo del Museo Egizio di Torino”, ha spiegato Ezio Raviola, vice-presidente della Fondazione CRC che ha contribuito al restauro, presentando l’evento.
Alla conferenza stampa erano presenti, tra gli altri: Cristina Clerico, assessore alle politiche cultura del Comune di Cuneo, Michelangelo Pellegrino, presidente di CRC Innova Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, Susanne Töpfer, responsabile della collezione papirologica insieme ai curatori del Museo Egizio Enrico Ferraris e Cedric Gobeil.
“Con questa mostra prosegue il percorso intrapreso dalla Fondazione per promuovere importanti iniziative artistiche realizzate in collaborazione con istituzioni culturali di importanza internazionale – ha sottolineato Raviola – e con CRC Innova, l’ente strumentale che abbiamo individuato come partner operativo su iniziative sperimentali nei diversi ambiti di intervento”.
Innovazione sulla quale ha posto l’attenzione anche Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino nel suo intervento: “non è possibile fare conservazione senza innovazione. Questo è uno dei reperti più importanti del museo e la mostra che è stata allestita qui a Cuneo, dimostra il risultato di questi anni di duro lavoro e dimostra quanto ancora dobbiamo prenderci cura del nostro patrimonio storico culturale. Cura, termine a mio parere fondamentale per descrivere perfettamente l’attenzione e la premura che dobbiamo mettere nello studio, nella ricerca e nella conservazione delle opere che sono alla base della conoscenza”. “Dedizione e cura degli oggetti storici – ha evidenziato ancora il direttore Greco – come quella impiegata della curatrice della mostra che con le sue mani invisibili permette con non pochi sacrifici che certi reperti possano essere visibili al pubblico”.
E sull’importanza del restauro e del significato del papiro, il direttore Greco ne ha ancora evidenziato il valore: “perché questo reperto rappresenta un unico Uma e continua ad essere oggetto di studio da parte della comunità egittologica internazionale”.
La storia del papiro inizia nel 1824, quando i suoi frammenti giungono a Torino insieme ad altri 4000 oggetti della collezione Drovetti. Lo studio dell’egittologia era allora agli albori e molti studiosi arrivavano a Torino per conoscere e perfezionare gli studi sulla scrittura geroglifica e sulla lingua egizia su stele, statue e naturalmente papiri. Tra gli errori fatti all’epoca, nella cura dell’oggetto, “c’è sicuramente l’utilizzo della colla per fissare il papiro ad un vetro – come ha spiegato Susanne Töpfer – ci sono voluti anni e mani e tecniche esperte per asportare da ogni piccolo frammento di papiro la maggior parte di colla e sporc o che danneggiavano in maniera importante il materiale”.
La mostra si sviluppa in tre ambienti dello Spazio Innov@zione: all’ingresso il pubblico viene accolto da due video, che approfondiscono anche la complessa attività di restauro; il percorso prosegue con una esperienza immersiva, grazie alle tecnologie sviluppate da Alessandro Marrazzo, vengono proiettate immagini del papiro e delle sue copie conservate in celebri musei, per preparare il visitatori ad ammirare l’originale, il papiro erotico-satirico, esposto in una teca apposita e accompagnato da una infografica che consente di comprendere i contenuti più rilevanti e il parallelo con le metafore e i giochi metaforici ancora attuali ai giorni nostri.
La mostra rimarrà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino a domenica 27 febbraio 2022 dal martedì al venerdì dalle ore 15,30 alle 20; il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20. Sono previste visite guidate al mattino per le scuole su prenotazione. L’esposizione sarà chiusa i sabati 25 dicembre 2021 e 1° gennaio 2022. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/452711 o scrivere a info@fondazionecrc.it.
Fotogallery a cura di Chiara Carlini per Ideawebtv