Una figura imbarazzante destinata ad entrare negli annali delle figuracce. Così si può riassumere l’errore di ieri della UEFA, che ha dovuto pubblicamente riconoscere l’errore nel sorteggio degli ottavi di finale di Champions League, con successivo ri-sorteggio nel primo pomeriggio.
Il guaio è nato per via di una scorretta distribuzione delle palline per il sorteggio, con conseguente rischio di accoppiamenti errati, rispetto alle regole previste.
Una vicenda di cui si discuterà a lungo, anche per i “se” e i “ma” determinati dal doppio sorteggio: che cosa avrebbe potuto succedere se…? Dove sarebbe arrivata quella squadra con il primo sorteggio?
In questo scenario surreale, la UEFA, come ormai si è soliti fare ai “piani alti”, ha preferito scaricare il proverbiale “barile”, affermando che l’errore è nato “da un problema tecnico con il software di un fornitore esterno che dà indicazioni agli ufficiali su quali squadre possono giocare le une contro le altre”.
La beffa, per il Piemonte, è che l’azienda in questione, come riporta Repubblica, è proprio sabauda. Si tratta della Deltatre, multinazionale dei servizi informatici per lo sport, partita da Torino per poi diffondersi un po’ ovunque nel mondo, con sedi in dodici diverse città qua e là nel pianeta.
La domanda, però, sorge spontanea: è davvero colpa del fornitore? Oppure nascondersi dietro al fornitore era la soluzione più agevole nei minuti concitati successivi al sorteggio? Solo il tempo darà una risposta.