La Rivista IDEA ha avuto il piacere di potersi confrontare con Ettore Bandieri, amministratore delegato di un’importante e storica azienda di Bra, l’Abet Laminati. Come spiega lo stesso Bandieri, fu il presidente Bruno Mazzola a volerlo, nel 2018, per guidare l’azienda in una fase di ristrutturazione interna.
Ingegner Bandieri, che anno è stato quello che si sta chiudendo per la sua azienda?
«Credo che il nostro 2021 rifletta l’anno della maggior parte delle imprese italiane. Straordinario e terribile allo stesso tempo. Straordinario perché raggiungeremo un record storico, con un’Abet che supera i 200 milioni di euro di fatturato. Cresciamo di circa il 60% nell’acquisizione ordini e del 30% nel fatturato. Non è un recupero per l’anno del Covid, perché nel 2020 avevamo perso meno del 10% rispetto agli anni precedenti. I nostri codici Ateco ci hanno permesso di lavorare. Non è stato un 2020 bello, ma nemmeno un disastro. Nell’anno in corso, invece, è risultato difficile produrre. I numeri dicono che è molto più forte l’acquisizione ordini di quello che riusciamo a trasformare in fatturato, nonostante l’assunzione, qualche mese fa, di 164 persone e i tre turni giornalieri, 7 giorni su 7, per poter onorare tutti gli ordini. Incide il disastro del costo e del reperimento delle materie prime: ormai si lavora senza magazzini e sperando che la merce arrivi. Il costo della carta è au-mentato del 30%, quello delle resine del 145%. Un container che spedivamo negli Usa o in Cina spendendo 1.200 dollari a gennaio 2021, oggi richiede un esborso tra i 12 e i 15 mila dollari».
E poi ci sono i costi dell’energia…
«Esattamente. Prima un metro cubo di gas si pagava 0,29 euro, oggi si arriva a 0,95 euro. Solo l’incremento del costo del gas per l’Abet Laminati provoca un aumento di costi di più di 800mila euro al mese. Si lavora tanto e si guadagna poco, in sostanza. Il punto di pareggio dell’azienda si è alzato moltissimo».
Come lavorate in emergenza Covid?
«Da subito siamo stati molto attenti a questo virus e abbiamo adottato tutte le precauzioni possibili. Da più di un anno facciamo i tamponi in azienda e controlliamo continuamente tutti i dipendenti. Fino ad ora abbiamo evitato focolai all’interno del contesto aziendale. Noi abbiamo 11 consociate estere e per 2 anni non siamo riusciti a incontrarci fisicamente con i colleghi».
Che 2022 si prospetta?
«Molto difficile poter avere delle certezze. A partire dal secondo trimestre temo ci sarà un rallentamento commerciale dovuto a un aumento dell’inflazione che porterà inevitabilmente a una riduzione dei consumi. Non sarà un fattore positivo, ma forse aiuterà a stabilizzare il mercato che oggi è un po’ bulimico. Aiuterà, forse, a diminuire i costi delle materie prime. Per le energie sono un po’ più preoccupato. Sembra che il gas non scenderà di prezzo. Occorre avere anche un po’ di ottimismo e di sana follia. Credo sarà un anno impegnativo».
Oggi che risorsa è l’Abet Laminati per Bra?
«Il clima aziendale è buono, c’è senso di appartenenza, anche i rapporti istituzionali sono ottimi e abbiamo avviato dialoghi con importanti società del territorio e anche con nostri concorrenti. Siamo a disposizione della città. Ci sentiamo cittadini di Bra da sempre. Bra ci ha dato tanto e ci fa piacere aiutare e ricambiare questa ospitalità».
A lei cosa sta dando questo territorio?
«Non conoscevo Bra, ho imparato a farlo lavorandoci. Un territorio con un’alta qualità di vita. Ho conosciuto persone concrete, con le quali ho creato buoni rapporti».
Le chiedo un augurio per i nostri lettori.
«Condivido con tutti voi, il nostro messaggio d’auguri aziendale: “Nel veloce fluire del tempo, le feste di fine dicembre sono una preziosa occasione per stilare un bilancio dell’anno passato e per immaginare nuovi approdi per il 2022. Non possiamo negare che alle spalle abbiamo avuto momenti impegnativi e difficili, tuttavia siamo animati dalla solida certezza che la forza di Abet, combinata con il contributo di passione che ognuno di voi apporta al nostro gruppo, ci permetterà di guardare con rinnovata speranza il tempo a venire! Buon Natale e buon anno da tutta la famiglia Abet!”».