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«Realizzerò il sogno che ho fin da bambino»

Il cuneese Matteo Romano è tra i tre partecipanti di Sanremo Giovani che andranno al Festival 2022

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Alla fine il più sorpreso di tutti è sembrato essere proprio lui.
Quando Amadeus ha pronunciato il nome del terzo classificato di Sanremo Giovani, l’ultimo ad accedere al Festival di Sanremo 2022 nella categoria “big” (l’unica presente quest’anno), sentendosi chiamare, Matteo Romano ha faticato a contenere lo stupore e la goia, riuscendo soltanto a dire, con un filo di voce: «è un’emozione fortissima; non vedo l’ora di an­dare a Sanremo: è il mio so­gno da quando sono bambino».
Uno stupore che, a mente fredda, stupisce un po’ dal momento che il cuneese, pur essendo giovanissimo (ha appena 19 anni) e non avendo ancora alle spalle partecipazioni a eventi canori importanti, è considerato uno dei nomi emergenti della musica italiana, capace, con il solo traino dei social e del passaparola, di conquistare il disco di platino con una precedente canzone, “Concedimi”.
La Rivista IDEA ha avuto modo di intervistarlo già a aprile, quando l’eco delle sue canzoni ancora non aveva lambito la televisione nazionale, ma già si intuiva il potenziale dell’ex studente del liceo del classico “Silvio Pellico” di Cuneo, cresciuto con la passione per il canto.
Il cantautore nato a Cuneo il 20 marzo del 2002, primo di tre gemelli (Simone e Jacopo), ha iniziato ad ascoltare musica precocemente, spaziando dal pop, al rock, al cantautorato italiano e dimostrando su­bi­to una spiccata vena creativa e una propensione al can­to. Dal 2015 ha iniziato a se­guire lezioni di canto e da poco più di due anni si cimenta con lo studio del pianoforte.
Nella chiacchierata di qualche mese fa Matteo aveva indicato alcuni degli artisti a cui si ispira: Levante, Mara Sattei, Elisa, Fabrizio de Andrè e Mahmood sono i nomi fatti dal cuneese, che circa la fonte da cui trae ispirazione spiega: «A volte scrivo pezzi dedicati a persone della mia vita e decisamente più personali, mentre altre volte mi piace anche immaginare delle storie e immedesimarmi in alcune situazioni in cui mi rivedo».
Una modalità di composizione dei propri testi che ha ottenuto fin da subito ottimi ri­sultati, co­me dimostra il gradimento del pubblico. Senza andare a spulciare i diversi social, da TikTok (il primo su cui si è fatto conoscere) a Spotify, per avere una misura del consenso che Matteo Romano sta ottenendo basta citare che le visualizzazioni dei suoi video su YouTube hanno già superato la soglia dei 20 milioni.
Nel caso di Sanremo Giovani, non è stato il largo pubblico a determinare l’affermazione di Romano, dal momento che la classifica si è basata soltanto sulla valutazione del direttore artistico del Festival di Sanremo 2022 Amadeus (la cui valutazione ha inciso per il 50 per cento del giudizio finale) e, per la restante parte, di una Commissione Musi­cale.
Il brano con cui si è presentato tra i dodici finalisti di Sanremo Giovani si intitola “Testa o croce” e, come ha rac­contato lui stesso alle telecamere di Rai1, «è stato scritto un anno fa e racconta di u­na rottura, del momento in cui ci si accorge che la relazione non è più sana e occorre porle fine, anche se si è ancora si è presi dall’altra persona».
Dal primo al 5 febbraio sarà sul palco dell’Ariston, insieme ai due compagni di avventura di Sanremo Gio­vani Yuman e Tananai e altri 22 big. Porterà una canzone che si intitola “Virale”.
Un aggettivo che gli auguriamo possa essere di buon auspicio, tanto da risultare perfetto anche per descrivere il successo ottenuto dal suo pezzo.