In una comunità coesa e solidale tutti cercano di fare la propria parte, anche se piccola o
apparentemente poco determinante. Il comparto agricolo del Saluzzese ogni anno porta avanti azioni e compie grandi sforzi, insieme alle istituzioni pubbliche e a tanti altri attori, per offrire una sistemazione dignitosa alle migliaia di stagionali che lavorano nei campi alle pendici del Monviso da maggio all’autunno inoltrato.
Così, anche quest’anno, gli imprenditori che hanno usufruito dei dormitori allestiti dai Comuni per i propri dipendenti, la rete delle cosiddette “accoglienze diffuse” a cui purtroppo non hanno ancora aderito numerosi sindaci dei “paesi della frutta”, hanno versato la quota per coprire almeno in parte le spese, per le quali ci sono anche fondi ad hoc dal Governo.
Si tratta di importi che vanno da 15 a 400 euro, per un totale di 1.717 euro. I frutticoltori che hanno compartecipato alle spese per le “accoglienze diffuse” sono Leonardo Pelazza, Carlo Lingua, i fratelli Angaramo, Massimo Risso, Daniele Dalmasso e Lina Sanino di Saluzzo, Walter Demanuelli e Luca Barra di Revello, Marco Occelli e l’azienda Giordanino di
Costigliole, Matteo e Nives Quaglia di Verzuolo, la ditta “Le tre rose” di Dutto di Tarantasca e Stefano Arnaudo di Campiglione Fenile (To).
«Li voglio ringraziare pubblicamente – dice il sindaco Mauro Calderoni – e con sincera convinzione perché in un sistema privo di regole chiare ed in un contesto sociale e politico ostaggio di furiose quanti sterili polemiche, sarebbe più facile voltarsi dall’altra parte invece di impegnarsi per fare tutti insieme, pur tra molte difficoltà, la propria piccola o grande parte che consente di contenere una situazione complessa e che rischia ogni anno di sfuggire di mano».
c.s.