Cordoglio unanime per la scomparsa di Sergio Giraudo

Il cuneese, stimato amministratore locale, già presidente della Liit, è mancato a 81 anni

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La vita di Sergio Gi­raudo, trascorsa tra “Scelte e sfide”, co­me da titolo dell’autobiografia pubblicata a fine 2020, si è conclusa il 31 dicembre, a 81 anni. La notizia della sua scomparsa è stata accolta con profondo cordoglio in tutta la provincia, dato che in molti hanno dimostrato negli anni di apprezzarne le doti umane e le non comuni qualità professionali e amministrative.

Perché Sergio Giraudo, nato a San Pietro del Gallo, frazione di Cuneo, il 6 agosto 1940, ha dedicato la sua vita alla politica e all’amministrazione comunale, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, all’insegnamento e al volontariato, con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, di cui è stato tra i fondatori in provincia di Cuneo. Oltre 30 anni come insegnante e 10 nell’azienda agricola di famiglia, oltre 20 come consigliere e assessore comunale (dal 1985 al 1995 con i sindaci Elvio Viano e Giuseppe Me­nardi) e 5 anni come consigliere provinciale (dal 1990 al 1995 con il presidente Giovanni Quaglia, eletto nella Democrazia Cristiana per il Collegio di Cuneo 2-Cara­glio), quasi 17 in Fondazione Crc e 36 come presidente provinciale Lilt: numeri che danno l’idea di un continuo e massiccio lavoro sul territorio, e anche di un costante impegno per la collettività, fatto di scelte e di sfide non sempre semplici. Da un piccolo paese fino ai vertici dell’amministrazione nel capoluogo e nella più importante istituzione privata della provincia, una famiglia con un ruolo forte in Comune (ha ereditato la passione per la politica dal padre, già vicesindaco e assessore di Cuneo nel dopoguerra, e l’ha trasmessa al figlio Domenico, attualmente assessore comunale a Cuneo) e la grande famiglia dei volontari Lilt.

Parlando con la Rivista IDEA della sua autobiografia “Scel­te e sfide”, con l’intento di ripercorrere la propria storia, Sergio Giraudo indicò come, tra le tante iniziative realizzate nella sua carriera da amministratore comunale e provinciale, il progetto dell’Est-Ovest di Cuneo fosse quello che più gli era rimasto im­presso. «È la miglior opera di tutti i tempi a favore del collegamento tra le sponde della sinistra Stura e della destra Gesso», spiegò nell’intervista Giraudo, «passando sotto la città e collegandola in due punti diversi. Altri due interventi a cui sono legato in particolar modo sono lo spostamento del mercato del bestiame e del ma­cello, nell’area ora detta Miac e la costruzione del Palazzetto dello sport a inizio anni ’90».

Vedovo dal 2006, Sergio Giraudo lascia la figlia Sara, medico dentista a Cuneo e il figlio Domenico, oltre a fratelli e sorelle. A tutti loro giungano le più sentite condoglianze dell’editore e direttore della Rivista IDEA, Carlo Bor­sa­li­no, insieme alla moglie Giancarla e ai figli Simona e Davide, unitamente alla redazione. Un abbraccio particolare alla nuora del defunto, Alessia Bertolotto, imprenditrice e giornalista che per la Uniart cura su IDEAWEBTV. IT la rubrica video “La forza delle idee”.