Licia Colò, può anticiparci se nelle prossime puntate di “Eden, un pianeta da salvare” si parlerà di Piemonte?
«Non in queste settimane, ma siccome decidiamo tutto in corsa non escludo che potremmo prevedere un viaggio molto presto».
È vero che conosce bene le Langhe?
«Sì, perché per qualche anno ho collaborato con la Ferrero e ho un ricordo molto bello di Alba e dei dintorni. Lo definirei un ricordo “godereccio”, basta dire che ho ancora sotto il naso il buon profumo di cioccolato che sentivo già a distanza quando arrivavo. E poi il centro di Alba è delizioso, un gioiello. Ho anche un altro ricordo…».
Sempre nelle Langhe?
«Sì, è legato a una bellissima escursione in mongolfiera su tutta la zona e ho ancora vivo il ricordo del Castello di Grinzane Cavour oltre che di tutto il territorio intorno. Luoghi straordinari. Mi manca però un capitolo importante, quello dei vigneti. Mi sono ripromessa di tornare per questo, appena possibile, anche se in realtà io sono astemia e mio papà che era invece un grande conoscitore di vini me lo rinfacciava spesso».
Lei ha viaggiato moltissimo per lavoro, può dirci quanto sia cambiato il modo di visitare il mondo in questi anni?
«È cambiato tanto, più di quanto potessi immaginare. E mi dispiace perché il cambiamento è purtroppo avvenuto in peggio, mentre credevo che il mondo non potesse che migliorare nel tempo. Invece molte cose sono cambiate a causa del Covid, ma non solo. Anche prima i segnali erano evidenti».
Lei ha raccontato soprattutto l’ambiente che ci circonda. Ora quello della transizione ecologica è un tema dominante. Pensa di avere avuto un ruolo, seppur piccolo, grazie alla sua attività divulgativa?
«Credo che ognuno di noi abbia un ruolo in questa battaglia. Personalmente non me ne attribuisco alcuno, non l’ho mai fatto. Io mi sono sempre occupata di intrattenimento e informazione, non pretendo di poter cambiare le regole del mondo. Però mi fa grande piacere incontrare persone che mi dicono di aver seguito con attenzione i miei programmi e di aver fatto scelte, nelle loro vite, ispirandosi a quanto avevano visto. Per questo mi ritengo fortunata, oltre che per aver potuto fare della mia passione un lavoro».
Torniamo ai cambiamenti del mondo: ci faccia qualche esempio.
«Direi che un po’ dappertutto stiamo andando in discesa. Nel senso che c’è un peggioramento generale. Penso, per esempio, ai viaggi bellissimi che abbiamo sempre fatto in luoghi come la Tunisia oppure l’Egitto e che, oggi, sono sconsigliati per i troppi rischi collegati, così come in tante località dell’Asia. Abbiamo globalizzato il mondo, spediamo merci da una parte all’altra del pianeta, abbiamo informazione ovunque, Internet che ci unisce… Però è un mondo più chiuso di prima».
Lo ha documentato nei suoi servizi? Anche per quanto riguarda la causa ambientalista?
«Non direttamente, perché non ci occupiamo di questioni politiche. Raccontiamo la bellezza che per fortuna c’è ancora sul nostro pianeta».
Sui social quello del documentare i viaggi con foto e video è diventato un lavoro diffuso: i blogger le fanno concorrenza?
«Io vado sempre avanti per la mia strada, pur essendomi adeguata negli anni alle diverse forme di comunicazione. In realtà non abbiamo mai realizzato programmi di viaggi, non ci sono risvolti turistici. Non è mai stato così fin dall’inizio, dal 1989 con “L’arca di Noè”. Forse un po’ di più con “Alle falde del Kilimangiaro” dove peraltro non viaggiavo materialmente. Ho sempre realizzato reportage, con l’intento di raccontare la bellezza diffusa. E ora su Tv2000 ho un programma che si chiama “Il mondo insieme”, ogni domenica, dove raccontiamo tante novità dal mondo. Per esempio, la voglia di rinascita dell’Africa. Oppure, nell’ultima puntata, la storia di un progetto pensato per ripulire i fondali dello Stretto di Messina che sono molto inquinati. Questo è il nostro modo di raccontare, con la bellezza pensiamo anche di raccontare la necessità del rispetto, indispensabile per preservarla».
Su La7, al sabato, è appena ripartita la programmazione di “Eden”: come sta andando?
«Siamo alla terza edizione, già questo è un dato positivo. Andare in onda il sabato sera con un programma che parla della bellezza degli alberi o dei ghiacciai è sicuramente qualcosa di particolare, di coraggioso. La piccola differenza rispetto al passato può essere rappresentata dal fatto che, con il Covid, mi sono concentrata di più sull’Italia perché adesso viaggiare e andare all’estero è complicato per i vari permessi e rischioso, per la troupe, per tutti quanti. Ho una mamma molto anziana e malata che devo accudire, per questo ho deciso di rinunciare ai viaggi all’estero, per essere sempre vicina a lei. Mi sono presa una pausa, per questioni di famiglia».
Il prossimo viaggio quindi sarà vicino?
«A Modena. Poi chissà, anche in Piemonte. È così bello girare l’Italia, andare alla scoperta dei territori, quelli più piccoli, isolati. Quando giro per l’Italia rimango sempre affascinata dalle meraviglie che abbiamo e magari non conosciamo».
Che cosa le ha insegnato, tra le altre cose, l’esperienza del viaggio?
«Quando vedi persone che muoiono per mancanza di acqua, impari subito a farne buon uso. Da allora cerco di non sprecare nulla, anche il cibo. Mia figlia mi dice che la tengo a stecchetto, ma non è così. È che ho capito quanto sia importante non sprecare».