All’Ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, nei giorni scorsi, sono stati eseguiti i primi interventi di ablazione di aritmie cardiache.
Il primo, in particolare, è stato effettuato il 30 novembre su un paziente di 73 anni, mentre altre due operazioni chirurgiche sono state eseguite su due pazienti, di 53 e 57 anni, entrambi con tachiaritmie atriali non responsive alla terapia medica ottimizzata.
La procedura di ablazione (intervento chirurgico utilizzato per il trattamento dell’aritmia cardiaca) viene eseguita per via percutanea mediante l’impiego di cateteri diagnostici, che consentono di identificare la causa e tracciare l’aritmia all’interno del cuore, e di un elettrocatetere ablatore che, tramite l’erogazione di energia, interrompe il circuito elettrico responsabile dell’aritmia stessa.
A eseguire i tre tanto complessi quanto innovativi interventi, all’interno della sala di Elettrofisiologia del nosocomio “Alba-Bra”, il dottor Gian Paolo Ballari, coadiuvato dalla dottoressa Marta Bisi, tutti e due con grande esperienza nel settore dell’Elettrofisiologia e appartenenti all’équipe medica del dottor Antonio Dellavalle, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia, unitamente al personale infermieristico e ai tecnici di radiologia dedicati alla sala di Elettrofisiologia che, nel corso dei mesi estivi, hanno affrontato un ulteriore percorso formativo specifico per questo tipo di procedure. L’assistenza anestesiologica per gli interventi è stata assicurata dal dottor Enrico Ravera, direttore della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione.
«Si tratta di un ulteriore arricchimento dei servizi resi alla comunità di Langhe e Roero dall’Asl Cn2. Il completamento è stato reso possibile dall’apertura del nuovo presidio ospedaliero “Ferrero”, a Verduno, dalla continua acquisizione di competenze sempre maggiori e dal grande contributo della Fondazione Ospedale Alba-Bra, anche in questo settore, che ha realizzato la sala di Emodinamica attraverso la donazione del notaio Toppino», ha commentato Massimo Veglio, direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Alba e Bra.
«Questi interventi, che richiedono una notevole preparazione del personale di sala e l’applicazione di un’elevata tecnologia», ha spiegato il dottor Antonio Dellavalle, «sono una grande conquista, ottenuta grazie a un percorso di continua crescita del nostro reparto nel campo dell’Elettrofisiologia, iniziato nel 2015 con gli impianti dei primi pacemaker, e proseguito, in seguito, con gli impianti dei defibrillatori e dei pacemaker resincronizzatori del cuore per la terapia dello scompenso cardiaco. Un ringraziamento alla Direzione Generale che, nella scorsa primavera, ha deliberato la preparazione della sala di Elettrofisiologia, alla Fondazione Ospedale Alba-Bra e all’Ingegneria Clinica, in particolare all’ingegnere Marco Cerrato e ai dottori Stefano Zanin e Fabrizio Bottero, che hanno seguito con dedizione tutti i lavori necessari per l’allestimento strutturale e tecnologico della sala, con l’installazione di un nuovo angiografo, di un poligrafo dedicato e di un sistema avanzato che permette la mappatura intracardiaca delle aritmie. Negli ambulatori di Cardiologia a Verduno», ha aggiunto Dellavalle, «le visite aritmologiche e di controllo di pacemaker e defibrillatori, eseguite proprio dai medici che hanno realizzato gli interventi di ablazione e dalla dottoressa Elena Giraudi, occupano attualmente tre giorni interi a settimana e abbiamo una richiesta sempre crescente da parte dell’utenza, a conferma del buon lavoro svolto in questi anni. Per soddisfare completamente le richieste, il nostro obiettivo per il 2022 è quello di dedicare sempre maggiore spazio al controllo da remoto dei defibrillatori e dei dispositivi sottocutanei di monitoraggio del ritmo cardiaco, una metodologia già attiva da due anni presso il nostro reparto, che permette di seguire i pazienti direttamente a domicilio».