Cuneo. L’aumento dei prezzi delle bollette può frenare la ripresa post pandemia? Da questa domanda è partito il dibattito della tavola rotonda promossa da Confindustria Cuneo, che si è tenuta oggi presso la Sala “Michele Ferrero” della propria sede centrale. All’incontro, moderato dal presidente di Confindustria Mauro Gola insieme ai vicepresidenti Pierpaolo Carini (Egea) e Alberto Biraghi (Valgrana Spa), erano presenti i parlamentari Giorgio Bergesio, senatore della Lega, Monica Ciaburro, deputato di FdI, Marco Perosino, senatore di Forza Italia e Mino Taricco, senatore del Pd in collegamento. Ospite d’onore Aurelio Regina, delegato nazionale di Confindustria per l’Energia, presidente di Sisal Spa e vice-presidente di Manifatture Sigaro Toscano, che ha analizzato le disfunzioni del sistema energetico italiano e internazionale, le cause e le problematiche endemiche per poi formulare una serie di proposte per «fronteggiare la più grande crisi energetica che si sta abbattendo sulle imprese italiane, è in gioco la sopravvivenza stessa del sistema industriale».
Sulla stessa linea anche il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola che in apertura di convegno ha lanciato il grido d’allarme: «siamo di fronte ad una vera emergenza nazionale. Il caro energia sta mettendo in ginocchio alcuni settori della nostra economia che più dipendono, per la loro attività industriale, dall’approvvigionamento di gas ed elettricità – ha spiegato Gola nel suo intervento – stiamo subendo aumenti a tre cifre che non si erano mai visti prima. Ricordo che negli ultimi due anni, tra pandemia, crisi economica e ora anche il caro energia, per le imprese sta per abbattersi la ‘tempesta perfetta’». Questo il timore di Gola, il quale aggiunge però «che è proprio da queste situazioni che si distingue il vero imprenditore grazie a capacità, intuito, determinazione e volontà di andare avanti».
Regina è entrato nel dettaglio evidenziando come dal 1 gennaio sia in atto: «un rincaro senza precedenti con il prezzo dell’energia elettrica schizzato sul primo trimestre, del 55%, mentre quello del gas, del 42% per le utenze residenziali e per le piccole imprese. Il Governo ha proposto la rateizzazione, ma Confindustria non è molto soddisfatta dell’iniziativa e lo ha detto chiaramente – ha sottolineato il responsabile dell’Energia – e non è detto che il sistema industriale possa reggere. Molti pensano che ci siano solo pochi strumenti tampone per arginare un problema che, sicuramente, viene da lontano. Un esempio su tutti, l’attuale scontro Ucraina-Russia. Ma non è così. O almeno, non soltanto così. L’Italia, questo non è certo un mistero, ha sempre comprato materie energetiche dall’estero. Dall’Algeria, dalla Libia, dall’Egitto o dalla Russia dalla quale dipendiamo per il gas, ma fa poca differenza. Non abbiamo il nucleare e le rinnovabili non bastano sicuramente, come gas metano ne estraiamo fino a 4 miliardi di metri cubi. troppo pochi».
«Gli uffici studi stimano che il costo delle bollette di quest’anno possa corrispondere a un’intera manovra finanziaria, tra i 30 e 40 miliardi di euro – ha spiegato ancora Regina – una manovra interamente scaricata sul sistema produttivo italiano, a cominciare dalle piccole e medie imprese. E tutto questo avviene nell’ormai terzo anno di pandemia. Impossibile reggere una situazione del genere. In Francia ad esempio lo Stato sostiene le aziende con energia a prezzi agevolati, in Germania applicano una politica industriale che concede il massimo degli sconti».
E in Italia? Il delegato nazionale per l’energia di Confindustria, insieme ai rappresentanti di Cuneo, si sono posti questa domanda e hanno elaborato una serie di proposte di politica energetica come: stabilizzare i prezzi e aumentare la sicurezza negli approvvigionamenti e realizzare un nuovo piano energetico nazionale ed europeo con soluzioni strutturali sul medio e lungo periodo. Tramite i parlamentari presenti vorrebbero trasferire al Governo, in maniera trasversale, le analisi e le proposte d’intervento. L’appello al mondo politico è stato chiaro: “Bisogna agire ora e subito con soluzioni efficaci e nel più breve tempo possibile prima che molti settori economici possano non vedere più un futuro”.