Un inizio 2022 importante per la Cantina Terre del Barolo, caratterizzato da due aspetti: l’approvazione di un bilancio con fatturato da record (settembre 2020 – agosto 2021) e la nomina del nuovo Direttivo per il triennio 2022-2024. Domenica 16 gennaio i soci si sono ritrovati per l’approvazione del bilancio e per votare i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione, i cui nomi e cariche verranno ufficializzati in seguito.
FATTURATO DA RECORD. L’ultimo esercizio si è chiuso con un utile netto superiore a 1.500.000 Euro, con un fatturato totale che ha ampiamente superato i 20 milioni di Euro. Un record, traguardo importante mai raggiunto dalla nascita della Cantina.
Questi dati confermano che, anche in un 2021 ancora così particolare, l’affetto dei consumatori in tutto il mondo per i vini di Langa non è mai mancato, anzi possiamo dire che si sia consolidato, ripagando il grande lavoro svolto negli anni passati per il posizionamento dei vini.
Un’operazione che trova conferma anche nei dati del Consorzio Barolo e Barbaresco che raccontano di oltre 15.800.000 bottiglie di Barolo fascettate nel 2021, numeri che segnano anche qui un record assoluto, e di un’importante crescita anche per tutte le altre denominazioni rappresentate.
Se si analizzano queste cifre, a fronte della situazione globale, ancora purtroppo decisamente coinvolta nella pandemia, il risultato è assolutamente straordinario perché i vini della Cantina Terre del Barolo hanno ampliato la loro reputazione a livello nazionale ed internazionale, incrementando il numero, ma anche il valore delle bottiglie, sia nei maggiori mercati che in quelli emergenti, e attraverso tutti i canali principali di vendita.
Nel dettaglio, le vendite in bottiglia hanno mostrato un aumento a doppia cifra in valore a livello globale. I risultati sono pertanto di assoluto rilievo e in costante crescita già da diversi anni.
INVESTIMENTI E VENDEMMIA 2021 «L’annata 2021 – dichiara il Presidente Paolo Boffa – è assolutamente eccezionale. Due sono i fattori che la rendono tale: l’andamento climatico, e la fortuna di aver evitato eventi atmosferici sfavorevoli, come purtroppo è successo in altre zone d’Italia in cui si produce vino.
La pianta ha così avuto modo di crescere sana, ed i grappoli sono maturati con costanza nella giusta cadenza temporale. Aspetto che ha giovato all’ambiente. In questi ultimi due anni di pandemia la Langa ha donato al mondo del vino due annate che verranno ricordate e, soprattutto il 2021, va oltre le “cinque stelle”. I vini ottenuti hanno colore, intensità, e ottime qualità organolettiche. Annata veramente eccezionale».
E alla Cantina Terre del Barolo si lavora su più fronti. Per il 2022 è attesa finalmente l’apertura della nuova enoteca, che completerà il percorso dedicato alla nuova veste della cooperativa, che si è già svelata in parte nella nuova bottaia, aperta da mesi alle visite guidate.
È il direttore Stefano Pesci a farne il punto: «Siamo molto contenti di aver potuto operare sui nuovi spazi dedicati all’accoglienza, stiamo lavorando in collaborazione con il Comune di Castiglione Falletto per riqualificare la piazza Arnaldo Rivera, antistante alla nuova Cantina e dedicata al nostro fondatore.
Nella prossima primavera speriamo davvero di poter aprire definitivamente i nuovi spazi a tutti gli amici dei grandi vini di Langa; uniamo questa soddisfazione all’andamento del mercato dei nostri vini che in questi ultimi mesi sono cresciuti in modo importante, e che ci fanno guardare al futuro con rinnovato entusiasmo».
Novità Alta Langa DOCG: «Nelle scorse settimane – prosegue il direttore – abbiamo potuto brindare con una grande e importante novità su cui abbiamo investito in questi anni: il primo Alta Langa DOCG prodotto interamente in Terre del Barolo, partendo dalle uve Pinot nero e Chardonnay dei Soci Viticoltori, con la cura di tutta la filiera produttiva, di questo speciale metodo classico, gestita internamente, in una terra da sempre espressione di grandi vini rossi, ma negli ultimi anni capace anche di affacciarsi e di proporre al mercato queste bollicine davvero uniche, di altissima qualità».
Conclude Stefano Pesci: «Abbiamo voluto intitolare questo Alta Langa “ Vinum Vita Est”, perché per una Cantina dove non si erano mai prodotti vini spumanti, è come iniziare una nuova vita e anche una nuova sfida tecnologica, produttiva e di conoscenze, auspicio di rinascita un pò per tutti quanti, perché il vino torni ad essere quell’ingrediente di convivialità, di festa e di allegria condivisa, che tanto ci è mancata in questi ultimi periodi, e che continua ad essere condizionata dalla pandemia».