Ora Mondovì ha la sua nuova casa del libro

Inaugurato il polo realizzato dal Comune insieme alla Fondazione Crc partendo dal rinnovato Museo della Stampa

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Mondovì ha la sua nuova “ca­sa del li­bro”. Sabato 15 gennaio è stato infatti presentato il primo “step” del progetto “Liber”, che celebra il libro in ogni sua forma, da quella fisica di rilievo bibliotecario, a quella simbolica come espressione di cultura che rende liberi. Una delle tante, grandi, tradizioni della città: fu proprio a Mondovì, infatti, che nel 1472 venne stampato il pri­mo libro con caratteri mobili in Piemonte, “Il Con­fes­sionale” di Sant’Antonino. Attraverso “Liber” si intende creare un polo culturale al­l’avanguardia, valorizzando il patrimonio storico della città: un punto di riferimento nel quale la conservazione del patrimonio culturale dialoghi in modo efficace con le nuove forme di comunicazione.

Un progetto promosso dal­l’Amministrazione Comunale di Mondovì, dell’importo complessivo di 2,5 milioni di euro, che gode di un importante contributo della Fondazione Crc nell’ambito del Bando Interventi Faro.
Un’iniziativa in un luogo suggestivo, affascinante: il polo culturale sorge infatti presso il Palazzo seicentesco delle Orfane, già convento dei Carmelitani Scalzi; sul declivio della collina di Piazza, coniuga perfettamente cultura, natura e suggestioni paesaggistiche eccezionali. Un ex-contenitore vuoto e dimenticato riportato alla gloria.
Al suo interno sabato è stato inaugurato il rinnovato Museo della Stampa che, attraverso una collezione unica, la più completa a livello italiano, celebra la tradizione monregalese nel campo della stampa tipografica e artistica.
Raggiante il sindaco di Mon­dovì, Paolo Adriano: «Ci sono forti emozioni e grande orgoglio», ha evidenziato, «per questo traguardo raggiunto. Un obiettivo fortemente voluto, frutto di un enorme lavoro di squadra, che ha vissuto anche momenti di difficoltà. Grazie a tutti quelli che hanno partecipato, in particolare all’assessore Olivieri, e agli Uffici Co­munali; grazie alla Fonda­zione, che ha avuto la lungimiranza del progetto e di investire in un’iniziativa che può rappresentare un motore di sviluppo del territorio».

Quello di Mondovì è il primo dei progetti nell’ambito del Bando Interventi Faro che vengono svelati al pubblico: lo ha sottolineato il vicepresidente della Fondazione Crc, Ezio Raviola. «Il nuovo polo culturale», ha detto, «è un progetto su cui bisognava saper vedere molto lontano. Da monregalese, sono fortemente orgoglioso di quanto sia stato realizzato. Il Polo diverrà uno dei luoghi più importanti non solo della città di Mondovì, ma di tutta Italia: già il museo che inauguriamo è unico nel suo genere, ma quando si aggiungeranno il “fondo storico” e il giardino esterno completato sarà sicuramente meta ambita e sarà presa ad esempio da tutti».

Il Museo della Stampa sorge infatti al piano terra del complesso, nella sua completezza “Liber” prevede l’allestimento al primo piano del “fondo storico” della Biblioteca, con i suoi 25mila volumi (uno dei fondi librari di maggior rilievo nel panorama del basso Piemonte, con tomi risalenti al XV secolo) e, al secondo piano, di un’area polifunzionale dedicata alla consultazione, all’aggregazione e alle mostre.

Da “Liber Piombo” a “Liber Aria”, passando attraverso a “Liber Carta”, come ha raccontato Mirella Altavista della DocOnline di Potenza, che ha realizzato l’allestimento sulla base del progetto del Comune: «Nel percorso di visita sviluppato sulla linea del tempo, dall’invenzione della stampa ai giorni nostri, si parte dal piombo, dalla concretezza della materia e si procede operando una sottrazione di peso: dal piombo all’aria, attraverso la carta. Le macchine di un tem­po sono raccontate dalla mo­derna tecnologia; proprio quella che paradossalmente avrebbe dovuto superarle, rendendole obsolete. Noi qui rovesciamo questa logica: il mondo “nuovo” è stato mes­so a servizio dell’antico, affascinante mondo di inchiostro piombo fuso e carta. Si cerca di andare in profondità, sporcandosi le mani».

Concetto di concretezza in un museo moderno con uno sguardo di sacrale rispetto verso l’antico, chiarito ulteriormente dal vicesindaco e assessore alla Cultura di Mon­dovì, Luca Olivieri: «Quello della stampa è un “museo ruvido”: racconta fedelmente l’opera di migliaia di tipografi che hanno lavorato nel corso dei secoli sul territorio, è memoria di un’immensa sa­pienza artigiana e del lavoro. Anche i due laboratori fondati sulle caratteristiche del moderno turismo esperienziale, condotti da tipografi, si muovono in questo senso, cercando di insegnare “cosa sono stati il lavoro”, la fatica, il sudore, attorno alle macchine a piombo». Vittoria Poggio, assessore regionale alla Cultura (il presidente Cirio ha visitato il Museo la mattina successiva alla presentazione): «Il Piemonte ha bisogno di progetti come questi, che fanno conoscere le nostre eccellenze anche a livello nazionale. Occorre pensare in grande per ottenere i risultati che meritiamo».