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“Isola ecologica, il non dialogo mette a rischio i fondi e il miglioramento dei servizi”

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Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione dei consiglieri Rinuccia Bergia, Patrizia Gorgo, Enrico Inverso e Andrea Maero in merito alle recenti proposte emerse sull’isola ecologica di Racconigi.

I soldi stanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per l’ammodernamento e riqualificazione delle isole ecologiche sono una grande opportunità per ripensare e incrementare un servizio essenziale per la cittadinanza. Come saprete, nell’autunno è emersa la possibilità per Racconigi di ricevere un finanziamento per migliorare il conferimento dei rifiuti. La Regione Piemonte ha deliberato venerdì scorso le linee guida per l’ottenimento del nulla osta per i progetti candidati in tema economia circolare. Questi criteri includono il fabbisogno di trattamento a livello provinciale tenendo in considerazione la ristrutturazione degli impianti esistenti o la realizzazione di nuovi da collocare prevalentemente in aree dismesse per non compromettere altro suolo.

Tuttavia, anche in quest’occasione l’amministrazione Oderda ha deciso di far sé presentando a noi consiglieri di opposizione la decisione già presa di spostare l’area di raccolta su una porzione di terreni agricoli privati, lungo la strada che porta alla frazione Canapile. Idea al momento è rimasta allo stato di studio di fattibilità ma dovrà evolvere in un progetto se si intende partecipare al bando in scadenza il 14 febbraio. A nostro avviso sarebbe stato necessario un coinvolgimento dei cittadini sulla possibilità di riqualificare l’isola ecologica esistente o sul dove spostarla, se su un’area dismessa o su un terreno libero. Inoltre, una maggiore condivisione da parte dell’amministrazione consentirebbe di migliorare un servizio, quello dell’ambiente e della gestione dei rifiuti, per il quale Racconigi è sempre stata un comune virtuoso.

La nostra città fu capofila in provincia a introdurre la raccolta porta a porta per poi arrivare ai sacchetti con il codice. Scelte coraggiose che insieme a una campagna di informazione (coordinata dall’allora consigliere Luca Meinardi) ci permisero di sfiorare l’80% nella raccolta differenziata e di abbassare leggermente la Tari. Sono sotto gli occhi di tutti i passi indietro fatti in questi anni. L’orario dell’isola ecologica è stato ridotto provocando code all’ingresso che nessuno aveva mai visto. Si continua a pagare il costo aggiuntivo dei sacchetti per rsu con il codice ma non si sa più chi faccia i controlli e nel mentre si è abbassata la quota di differenziata.

Alla luce di questi fatti ci sorgono delle domande: Sono state valutate aree già compromesse o inutilizzate prima di optare per un’area che consumerebbe altro suolo agricolo? Quale potrebbe essere l’impatto dello spostamento dell’isola ecologica sui servizi ambientali di Racconigi? Con quali conseguenze per l’utenza più anziana per un servizio lontano dal centro? Comeverrebbe risolto il problema delle code? Come sarebbe gestita la viabilità sulla strada stretta verso il Canapile utilizzata da molti per fare jogging e passeggiate e percorsa da trattori? Sarà incentivato il riciclo e il riutilizzo degli oggetti? C’è un piano per l’area dove si trova attualmente l’isola o sarà abbandonata a se stessa? A inizio novembre esortammo questa amministrazione a fare presto per non perdere i fondi per ricollocare l’area ecologica. Dopo due mesi di silenzio ci è stata presentata una proposta che va contro la linea della Regione di ridurre il consumo di suolo, su terreni non appartenenti al comune e in un’area che potrebbe risultare scomoda all’utenza. Di queste cose avremmo voluto confrontarci e vogliamo confrontarci apertamente con i racconigesi e il sindaco Valerio Oderda. Altrimenti il rischio è di spostare i problemi esistenti semplicemente un po’ più in là, per poi tornare subito dopo il taglio del nastro, o peggio ancora perdere la possibilità di dare a Racconigi una nuova isola ecologica.