La notizia relativa all’accorciamento dei tempi per il completamento dell’Autostrada Asti-Cuneo ha suscitato diverse reazioni nel mondo della politica. Il senatore cerverese della Lega Giorgio Bergesio (foto a lato) ha dichiarato: «La ditta che sta svolgendo i lavori per la “Cuneo-Asti” ha riferito che il completamento del cantiere del tratto “Cantina di Roddi-Verduno” sarà ultimato per la fine del 2022, un anno prima rispetto al previsto. Per questo dobbiamo ringraziare il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli che, in stretta collaborazione con la Regione Piemonte, a marzo 2021 aveva preso l’impegno per il proseguimento e la fine dei lavori. È il risultato della serietà e della concretezza della Lega, sempre al fianco delle famiglie e delle imprese della provincia di Cuneo». Il deputato borgarino del Partito Democratico Chiara Gribaudo (foto sopra) ha affermato: «Esulterò solo quando l’Autostrada Asti-Cuneo sarà aperta e percorribile da tutti. Per questa infrastruttura ci siamo battuti a lungo in questi anni. Dodici mesi di anticipo sulla consegna di un tratto non basterà a far dimenticare i decenni di ritardo. I piemontesi hanno già pagato un pedaggio caro per la A33 senza averla mai percorsa, fatto di anni di attesa accumulati per la consegna di questa preziosa infrastruttura. Ed è anche per questo che l’eventuale posizionamento di un casello prima dell’uscita “Alba Est” risulterebbe inaccettabile. La tangenziale di Alba era già stata pagata a suo tempo con soldi pubblici e deve quindi rimanere gratuita. Sarebbe bene che la Regione facesse sentire la sua voce». Marco Perosino (in alto, a destra), senatore di Forza Italia e sindaco di Priocca, ha fatto il punto sull’incontro che lui stesso ha promosso a margine della conferenza, coinvolgendo amministratori locali ed esperti: «Si è parlato della possibilità di perseguire i fondi Pnrr in forma associata tra comuni dell’area Alba, Bra, Langhe e Roero, con l’ausilio del Gal e un accordo di partenariato. Sono emersi convergenza sulle finalità e impegno a individuare le opere e a progettare rapidamente». L’albese Ivano Martinetti (foto sopra), consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, ha commentato: «Il ministro Fabiana Dadone ha fatto anni di battaglie sulla “Asti-Cuneo” con il Movimento 5 Stelle locale, convincendo politica e istituzioni ad abbandonare un progetto pericoloso e costoso in favore di un progetto snello. Non mi sorprende, quindi, che i lavori bloccati da decenni adesso proseguano spediti. Sono molto soddisfatto nel constatare che non ci siano più “magheggi” e che ora sia chiara la convinzione unanime della politica locale nel non rallentare ulteriormente l’opera. L’“Asti-Cuneo” è stata una macchia per la Granda, ma può essere il simbolo di una serietà ritrovata per la politica».
Home Articoli Rivista Idea Da “macchia” a opportunità di riscatto: la politica cuneese auspica il “lieto fine”