Il terzo trimestre 2021, secondo il Monitor dei Distretti del Piemonte curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha rappresentato un periodo di crescita per le esportazioni dei distretti piemontesi (+9,3%), durante il quale sono stati quasi recuperati i livelli di export del terzo trimestre 2019 (-1,3%).
Considerando complessivamente i primi nove mesi del 2021, l’export dei distretti industriali piemontesi ha registrato un aumento del 16,6% rispetto agli stessi mesi del 2020. Tuttavia, questo balzo risulta inferiore alla media dei distretti industriali italiani (+20,5%) e del manifatturiero piemontese (+24,1%). Inoltre, il confronto con i primi nove mesi del 2019 evidenzia un gap del 5,8% (pari a 489 milioni di euro) ancora da colmare rispetto ai livelli di export pre-Covid per i distretti piemontesi, mentre i distretti italiani segnano un aumento del 2,3% e il manifatturiero piemontese del 2,5% nello stesso periodo. Il dato distrettuale regionale è condizionato dalle difficoltà incontrate dal comparto moda, escludendo il quale i distretti piemontesi hanno registrato risultati in linea con la media dei distretti italiani (anch’essa calcolata escludendo il comparto moda): +7,4% vs +7,8%.
Rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente, risulta buono l’andamento delle esportazioni distrettuali piemontesi sia sui mercati maturi (+12,3%) trainati da Stati Uniti, Irlanda e Germania, che sui nuovi mercati (+26,9%) con Cina e Hong Kong in testa. Se consideriamo, invece, l’andamento delle esportazioni rispetto ai primi nove mesi del 2019 emergono sostanziali differenze: le esportazioni verso i nuovi mercati si collocano sopra i livelli pre-crisi del 3,1%, mentre le esportazioni verso i mercati maturi risultano in calo del 9,4%. Tra i paesi con i maggiori gap troviamo Svizzera, Francia, Regno Unito e Spagna.
Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro positivo: risultano in crescita rispetto ai primi nove mesi del 2020 tutti i distretti piemontesi (ad esclusione del Riso di Vercelli) e 8 distretti su 12 sono già oltre i livelli di export dello stesso periodo del 2019.
Spiccano in positivo i distretti agro-alimentari piemontesi, che sui mercati esteri hanno conseguito risultati migliori rispetto ai distretti alimentari italiani: +16% rispetto ai primi nove mesi del 2020 (rispetto al +9,8%). La “Nocciola e frutta piemontese” ha conseguito una crescita sui mercati esteri del 34%, i vini delle Langhe, Roero e Monferrato del 17,9%, i Dolci di Alba e Cuneo del 15,3% e il Caffè, confetterie e cioccolato torinese del 13,2%. Solo il Riso di Vercelli risulta in calo del 5,5%. Tutti i distretti agro-alimentari piemontesi hanno superato abbondantemente anche i livelli di export dei primi 9 mesi 2019 (+18,4%), anche in questo caso facendo meglio dei distretti agro-alimentari italiani (+14,1%).
Per Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo: «Nei primi nove mesi del 2021 i distretti piemontesi hanno esportato per un valore assoluto di quasi 8 miliardi di euro, recuperando terreno sia nei mercati maturi che in quelli emergenti. Le evidenze dello studio lasciano intuire la forza del “made in Piemonte” e le potenzialità per poter tornare ai livelli del 2019, con le nostre imprese rese più competitive grazie agli investimenti in tecnologie 4.0. Spiccano in positivo i distretti agro-alimentari, che manifestano anche una certa vivacità nelle operazioni di espansione e acquisizione, e i distretti industriali della meccanica piemontese, seppure non sia ancora pieno il recupero verso i valori pre-pandemici. E confortano i segnali positivi dal distretto della Moda, che avrà bisogno di più tempo per riprendersi dagli effetti della crisi. Il recente accordo siglato da Intesa Sanpaolo con Sistema Moda Italia va proprio nella direzione di supportare le imprese di questa filiera, simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo, riconoscendone le esigenze finanziarie principali tra cui il prolungamento delle scadenze del debito, la necessità di liquidità, gli investimenti orientati allo sviluppo sostenibile. L’attenzione alle filiere resta al centro delle strategie di Intesa Sanpaolo, così come l’impegno a contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del Pnrr».