Un infarto si è portato via nei giorni scorsi, a soli 70 anni, Gianni Neberti, privando Saluzzo di una figura di spicco all’interno della comunità, sempre capace di mettere le proprie qualità al servizio della città. Assessore alla Cultura del Comune di Saluzzo per due mandati, dal 1975 al 1980 e dal 1982 al 1985, Neberti ha fatto parte anche del Consiglio Comunale, continuando sino alla fine dei suoi giorni a contribuire alla vita sociale e culturale di Saluzzo. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino, nonché, appassionato di storia locale, il saluzzese classe 1951 ha fatto parte della Società di Studi Storici della Provincia di Cuneo. Già componente della ProSaluzzo (oggi Fondazione Bertoni), da grande appassionato di filatelia è sempre stato attivo nel circolo filatelico e numismatico di Saluzzo “G. B. Bodoni”, nel quale ha ricoperto la carica di vicepresidente, collaborando anche con il periodico di filatelia “InformUnione”.
Neberti è stato inoltre tra i fondatori del Gruppo storico del Marchesato di Saluzzo e dell’associazione Amici della Musica. Per anni ha fatto parte del comitato per l’organizzazione del Carnevale di Saluzzo, ricoprendo anche il ruolo di speaker. Prima della pensione, ha guidato la casa di riposo San Chiaffredo di Revello.
Sono stati molti i giornali locali, tra quotidiani e settimanali, a cui ha prestato la propria penna e la propria conoscenza del territorio, tra i quali la Rivista IDEA, che con piacere ha ospitato i suoi articoli dal 2005 al 2008. Il saluzzese è stato autore anche di diversi libri, tra i quali “Saluzzo Nostalgia di un teatro” e “Quattro vite per un ideale. Storia di una famiglia al servizio dell’Italia” scritto a quattro mani con la moglie Patrizia Frusso, esponente della sezione saluzzese e provinciale dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia).
Oltre alla moglie Patrizia, piangono l’improvvisa perdita di Gianni Neberti le due figlie Elena e Francesca (attuale Assessore alle Attività Produttive del Comune di Saluzzo), i generi Alberto e Davide e gli amati nipoti Nicola, Filippo, Jacopo e Arianna. A tutti loro giungano le più sentite condoglianze dell’editore Carlo Borsalino, della sua famiglia e della redazione della Rivista IDEA.