Presso l’Aula Magna della Cavallerizza dell’Università di Torino, si è tenuta nei giorni scorsi la presentazione alla stampa della nuova collaborazione che per i prossimi cinque anni legherà Unito e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in attività di ricerca, didattica e alta formazione. Sono intervenuti, tra gli altri, Stefano Geuna, rettore dell’Università degli Studi di Torino, Bartolomeo Biolatti, rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Carlo Petrini, presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Andrea Silvestri, direttore generale dell’Università di Torino, Stefania Ribotta, direttrice generale dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Giulia Carluccio, prorettrice dell’Università di Torino e Nicola Perullo, prorettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
In merito all’accordo, il rettore dell’Università degli Studi di Torino, Stefano Geuna, ha dichiarato: «Insieme alle eccellenze di Pollenzo guardiamo in prospettiva strategica ai futuri rinnovati modelli di crescita dei sistemi alimentari sostenibili e inclusivi».
Bartolomeo Biolatti, rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha aggiunto: «Tra Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Unito sarà collaborazione in materia di didattica, ricerca e terza missione, con l’impegno di dare risposte concrete a un pubblico sempre più ampio di giovani interessati».
«La complessità del periodo che ci attende e la necessità di affrontare la nuova fase storica di transizione ecologica richiedono la capacità di saper stringere alleanze tra diversi campi del sapere», ha osservato Carlo Petrini, presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, precisando: «È finito il tempo della competizione che per molti anni ha contraddistinto anche il mondo accademico: inizia quello della collaborazione. Accolgo dunque con entusiasmo l’accordo siglato tra l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e l’Ateneo di Torino. Guardo con fiducia a questa collaborazione grazie alla quale riusciremo a fornire alle giovani generazioni gli strumenti adatti per diventare attori protagonisti del cambiamento e della creazione di sistemi alimentari rispettosi del benessere nostro e di quello del Pianeta».