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«Inseguirò il mio sogno spinta dall’affetto della Granda»

La sciatrice borgarina si racconta in vista della sua partecipazione alla competizione a cinque cerchi

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Un sogno chiamato Olimpiade, con il desiderio di tornare las­sù, davanti a tutte, proprio nel giorno più importante. Do­mani, venerdì 4 febbraio, in Cina, si apre la 24esima edizione dei Giochi Olimpici Invernali della storia contemporanea e la provincia di Cu­neo si ritroverà ancora una volta lì, in piena notte, a tifare una delle sue campionesse più amate: Marta Bas­sino. La borgarina classe 1996 ha vissuto fin qui un inizio di stagione più difficile rispetto a quello passato, ma arriva a Pechino con grandi sogni e spe­ranze e la fame di chi vuo­le raggiungere nuovamente i livelli del 2021, quando riuscì a conquistare sia la Coppa del Mondo nello slalom gigante che il titolo mondiale nello slalom parallelo a Cortina d’Ampezzo. E proprio lo slalom gigante le darà il benvenuto, con la gara inaugurale prevista per la notte tra il 6 e il 7 febbraio (il fuso orario con la Cina è di sette ore). Il sogno di Marta, ovviamente, è quello di potersi accomodare sul podio (ma­gari sul gradino più alto?), ri­portando in Gran­da una me­daglia olimpica che manca dai tempi di Elisa Rigaudo, bronzo nella marcia a Pechino 2008, e negli sport invernali addirittura dal 2002, quando Stefania Belmondo conquistò tre podi nella straordinaria edizione di Salt Lake City. Il percorso di avvicinamento è stato intenso: tante gare, ma soprattutto tanti allenamenti, sotto gli occhi attenti dei tecnici della Federazione Ita­lia­na Sport Invernali e, soprattutto, del fidato preparatore atletico, il fossanese Marco Giordano, che l’ha seguita con programmi mirati sin dalla scorsa estate. A sospingere Marta ci sarà ancora una volta l’affetto di tutti gli appassionati che le hanno già fatto sentire in molte occasioni grande vicinanza. Una delle ultime dimostrazioni di questo affetto viscerale si è palesata nel corso del “White Saturday”, l’evento, organizzato dall’Atl del Cuneese, di cui Marta è testimonial, e da altri partner istituzionali, che ha lanciato la stagione invernale delle montagne cuneesi lo scorso 27 novembre. Quel­la volta, il nevischio calato su Killington, nel Vermont, stoppò sul nascere la gara di Coppa del Mondo, ma le tante persone accorse in piazza Ga­limberti per sostenere Mar­­ta attraverso i maxischermi di­mostrarono come la borgarina fosse ormai entrata nel cuo­re di tutti. Proprio per questo, a poche ore dall’apertura della manifestazione a cinque cerchi, l’abbiamo raggiunta per sondarne sensazioni e stati d’animo, cogliendo l’occasione per farle sentire la vicinanza di tutta la Granda.

Marta, finalmente arrivano le Olimpiadi, le seconde nella sua giovane e vincente carriera: come le vivrà?
«Con tanto entusiasmo e con ancora ben nitidi i ricordi di quella meravigliosa e indelebile esperienza trascorsa in Corea quattro anni fa. Fu un sogno e non vedo l’ora di po­ter rivivere emozioni al­trettanto forti e intense».

Immaginiamo che ci sia an­che voglia di centrare un ri­sultato prestigioso. Che tipo di preparazione ha effettuato in queste settimane?
«La mia preparazione è stata la stessa di sempre, quella cioè che seguo da anni con il mio preparatore Marco Gior­da­no. Ogni anno lavoriamo intensamente su diversi a­spetti, migliorando le tecniche e le mie capacità fisiche. Sono molto felice del lavoro che svolgiamo insieme e dei risultati ottenuti fin qui».

Sportivamente parlando, si sente pronta?
«Sono serena, consapevole del percorso fatto fino a oggi, del lavoro e dei sacrifici sostenuti. Come ogni anno, ormai, mi concentro sempre sul momento che vivo, non su quello che sarà. Faccio un passo dopo l’altro, convinta che i risultati siano un insieme di passi effettuati nella corretta direzione».

Un pensiero a una medaglia olimpica, però, lo starà fa­cen­do… o no?
«È chiaro a tutti che alle Olimpiadi contano soprattutto le medaglie, quindi sarei ipocrita se negassi di averci pensato. Di quale metallo, pe­rò, fa poca differenza: arrivare sul podio sarebbe il coronamento di un sogno e avrebbe un valore unico».

Il suo punto di forza è lo slalom gigante. Chi teme di più?

«Quest’anno, in questa specialità, abbiamo dimostrato di essere in tante a contenderci le primissime posizioni. Sen­za dubbio, Sara Hector è l’atleta più in forma del “circo bianco” e sarà il riferimento per tutte noi. Con lei, però, le favorite sono tante: Tessa Wor­ley, Petra Vlhova, Mi­kaela Shiffrin, la mia compagna Federica Brignone…».

Lei promuove il nostro territorio in partnership con Atl del Cuneese, Camera di Com­mer­cio di Cuneo, Fondazione Crc, Associazione per il Tu­ri­smo Out­door, Cuneo Neve e Aree Protette Alpi Marittime. Sente l’affetto della Granda?

«Il tifo e l’affetto che ricevo da Cuneo, dalla mia città e da tutti i tifosi che mi seguono sono unici. Al contempo, so­no grata agli sponsor e ai part­ner che credono in me e mi sostengono. Anche grazie a loro potrò rappresentare tutto il Cuneese a Pechino. Sono certa che sentirò questo supporto, nonostante i chilometri e il fuso orario che ci separeranno».

Tra i tanti che la sosterranno ci saranno pure i lettori di IDEA e di IDEAWEBTV.IT. Un messaggio per loro?
«Grazie per il sostegno, siete tanti e meravigliosi! Un ab­brac­cio a tutti!».

BaNNER
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