Rondini meno presenti ma sempre utilissime

Un’analisi di Silvio Marengo su vita e attività dei volatili ha fatto luce sul loro “ciclo estivo”

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Fino agli anni ’70 del secolo scorso, specialmente in provincia, le rondini erano presenti con i loro nidi anche sotto i porticati e i cornicioni di molte case, oggi in­vece, con l’abbandono di pratiche di allevamenti familiari piccolissimi ma diffusi sul territorio, è venuta meno la presenza delle mosche in grande concentrazione e quindi si vedono meno nidi di rondini nelle immediate vicinanze delle abitazioni.

Evidentemente le rondini, come tutti gli animali, uomo compreso, vanno alla ricerca delle condizioni di vita più favorevoli, collocando la loro abitazione più vicino alle fonti di nutrimento. Silvio Marengo, medico veterinario di Fossano, ha scelto di dedicarsi, come campo lavorativo, al settore dei bovini di allevamento. Avendo osservato un grande numero di nidi di rondini presso alcuni allevamenti di bovini ha deciso, in accordo con alcuni allevatori della zona di Cherasco, di Montanera e altre parti della provincia di Cuneo, di piazzare telecamere all’interno del­le stalle in modo da osservare meglio le abitudini di vita e di riproduzione delle rondini, per conoscere qualcosa in più del loro “ciclo estivo”.

Dottor Marengo, in seguito alla vostra operazione di monitoraggio che cosa si può dire in merito all’iter delle rondini?
«Quando le rondini arrivano, verso la fine di marzo, lo fanno a gruppi, e nel giro di una decina di giorni vanno a riempire i nidi che erano stati abbandonati a settembre dell’anno precedente. Pos­siamo pensare che vi sia una disputa tra i maschi sull’occupazione dei nidi considerati più confortevoli, scelti per la dimensione, ma anche per la posizione più riparata rispetto alle correnti d’aria che li infastidiscono. Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile avviene la formazione delle coppie, l’accoppiamento, e la ristrutturazione dei nidi, fatta con l’apporto di pagliuzze e di fango nuovo , prelevato dal cortile della cascina dopo qualche acquazzone. Negli stessi giorni le rondini iniziano l’alimentazione abbondante a base di mosche e di moscerini presenti in grande quantità. Questo “boom di proteine” favorisce l’ovulazione delle femmine e dopo pochi giorni la deposizione delle uova, di solito 4 o 5 per nido. Dopo circa 10-13 giorni (tanto dura la cova) i piccoli fuoriescono e iniziano a essere alimentati da entrambi i genitori. I giovani neonati, detti pulli, vengono nutriti all’interno del nido, per 17, 18 giorni prima di riuscire a prendere il volo».

In che modo vengono nutriti?
«è stato calcolato da studi specifici che ciascun rondinino , per arrivare a prendere il volo e alimentarsi in modo autonomo, necessita di ingerire circa 5.000 insetti quali mosche, moscerini, zanzare, farfalline notturne, che si trovano a volare basso tra le erbe alle prime luci dell’alba. Trascorse le prime due settimane nel nido i genitori incoraggiano i giovani a prendere il volo affrontando brevi spostamenti dal nido alle sbarre di ferro della volta e viceversa. Per un paio di settimane i piccoli vengono ancora alimentati stando sulle sbarre di ferro o altri supporti dai genitori in volo. Il ciclo di riproduzione dura in totale circa 45 giorni. Pertanto possono verificarsi due o tre cicli di riproduzione tra l’inizio di aprile e inizio di settembre, e ciò dipende sicuramente dalla quantità di cibo disponibile, fattore che è responsabile sia dei cicli di ovulazione delle femmine, sia della velocità di crescita dei giovani».

Stalle e porticati sono le uniche “soluzioni abitative” scelte dalle rondini?

Non necessariamente. Capita che vadano a nidificare sopra alcune parti delle aziende zootecniche, come gli angoli delle canalizzazioni degli impianti o dei tubi in plastica per il passaggio dei cavi elettrici, oppure sopra ai quadri elettrici posizionati nelle camere attigue all’allevamento. Luoghi che hanno in comune il fatto di essere difficili da raggiungere, e dunque più tranquilli».

Qual è l’utilità delle rondini?
«La rondine si trova in un gradino biologico di predazione di diversi insetti nocivi, rendendosi utile anche alle coltivazioni agricole. Anche le farfalline diurne, come quelle che si vedono sui fiori durante il giorno, oppure la farfallina del mais di color grigio chiaro detta Piralide (Ostrinia nubilalis che è un parassita del mais) costituisce una fonte di cibo per le rondini. Girando quotidianamente da un’azienda all’altra in pianura, ho potuto constatare che nelle ore mattutine, tra le 7 e le 10 nei mesi estivi, vi è un gran numero di rondini che volano bassissimo appena sopra al mais e, visto che non ci sono motivi diversi, lo fanno per andare alla caccia di quella farfallina, odiata dagli agricoltori perché causa ingenti danni alle pannocchie del mais. Talvolta le rondini riescono anche a catturare api o vespe, ma più raramente. Tale loro comportamento è stato filmato e confermato ed è visibile anche in rete su YouTube nel video dal titolo “Rondini vita e attività”. La rondine è importante per la biodiversità, intesa come presenza contemporanea in un determinato ambiente di mol­te specie animali e vegetali che interagiscono tra di loro. L’allevamento bovino tradizionale trae beneficio dalle rondini, le quali riducono sensibilmente il numero di mosche e tafani intorno al bestiame, e nello stesso tempo produce il letame che serve per concimare in modo naturale i prati e i campi senza ricorrere alla chimica. Anche l’uomo trae beneficio e reddito dall’allevamento bovino, con produzione di concime organico da spargere sulle colture agricole e il territorio nel suo complesso ne beneficia sotto il profilo della propria integrità».