L’intero settore “Costruzioni”, che a livello provinciale conta oltre 8300 imprese, è in affanno a causa di nuove normative che stanno cambiando in corsa le regole del gioco.
Con l’emanazione del D.L. “Sostegni ter” e in particolare dell’articolo 28 che ha introdotto forti restrizioni al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili, di fatto, si è bloccata l’operatività di molte aziende dei settori dell’edilizia, dell’impiantistica e dell’indotto.
La situazione si sta rivelando particolarmente pesante per quelle imprese che hanno garantito ai cittadini di poter fruire delle agevolazioni, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, e che ora si trovano con la difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere a loro volta il credito, con negative ripercussioni sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale.
Confartigianato Cuneo, in linea con l’iniziativa del suo Sistema nazionale, lancia un appello ai rappresentanti del Governo affinchè intervengano prontamente nel ristabilire il meccanismo di cessione del credito, mettendo in campo azioni di controllo più efficaci sulle eventuali frodi.
A tal proposito, ha organizzato per lunedì 7 febbraio p.v. una conferenza stampa alla quale sono stati invitati il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e tutti i parlamentari della Granda. L’appuntamento è fissato per le ore 13,15 presso un cantiere edile a Marene – Piazza Sinaglia.
Nell’occasione, verrà illustrato un documento nel quale sono riassunti i motivi per cui è indispensabile, per la tenuta del comparto edile, correggere l’articolo 28 del Decreto “Sostegni ter”: le imprese sono disorientate dai troppi cambi normativi “in corsa”, manca la stabilità normativa che è indispensabile per consumatori ed imprenditori, il solo annuncio sta bloccando il mercato, si rischia la compromissione dell’intera filiera, in gioco ci sono non solo danni economici, ma anche la reputazione delle imprese, si sta verificando un’emergenza non soltanto di liquidità, ma di programmi di sviluppo imprenditoriali, ad essere colpiti sono tanti operatori onesti e responsabili, cresce la sfiducia verso un efficace strumento per la transizione green, si rallenta la corsa verso obiettivi di risparmio ed efficienza energetica, l’accesso agli incentivi diventa quindi elitario, perché adatto solamente alle gestioni delle imprese più strutturate.
Tali motivazioni, insieme alla richiesta di sollecitare l’immediato stralcio dell’articolo 28, ed eventualmente in subordine, di alzare a due le possibilità di cessione al credito, sono state riportate in due lettere, inviate rispettivamente al prefetto della provincia di Cuneo Fabrizia Triolo e al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
«Le nostre imprese, già fortemente provate dalla lunga crisi sanitaria ed economica, – sottolinea Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – rischiano di non reggere questo ennesimo cambio di passo delle regole. Gli effetti perversi, che tali norme in continuo cambiamento creano, sono molteplici. Oltre a provocare un blocco nell’operatività di tante imprese oneste e responsabili, generano negative ripercussioni anche su cittadini e consumatori che hanno fatto affidamento sulla possibilità di utilizzare l’agevolazione per adeguare i propri immobili ai più elevati standard di efficienza energetica e di sicurezza sismica. È l’intero sistema virtuoso che rischia di frantumarsi con questa stretta governativa. Siamo pienamente d’accordo della necessità di colpire le frodi, ma non facciamolo mettendo in seria difficoltà la sopravvivenza dell’intero sistema imprenditoriale del nostro Paese».
c.s.