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Saldi, in Granda il bilancio è negativo: “Urge ripensare a tempi e modi”

Dal Bono e Botta (Confesercenti): “Devono essere riorganizzati in maniera strutturale. Si rischia di rimanere schiacciati tra e-commerce e grande distribuzione”

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“Era prevedibile: la boccata di ossigeno che i commercianti speravano nel periodo dei Saldi, non c’è stata. I motivi sono tanti, dalla pandemia all’incertezza economica delle famiglie, al caro vita, ma ciò non toglie che le modalità in cui vengono proposti, necessitano di una riorganizzazione strutturale. Il commercio si deve adeguare ai tempi, alle esigenze, alle priorità dei clienti che, inevitabilmente, cambiano”.

È questo il bilancio stilato da Mauro Botta – storico commerciante di Mondovì, nonché rappresentante per il settore abbigliamento di Confesercenti Cuneo -, dopo circa un mese dall’inizio dei Saldi di stagione.

“Le vendite – prosegue – sono andate bene per i primi tre, quattro giorni e poi sono calate in maniera vertiginosa. Un andamento negativo sul quale ha inciso sicuramente il riaccendersi dei contagi da Coronavirus e l’innalzamento dei prezzi in vari settori essenziali, ma è anche vero che ormai la formula dei Saldi così com’è adesso, non è più attuale”.

Conclude Botta: “Adeguarsi alle esigenze dei clienti è fondamentale se il commercio tradizionale non vuole soccombere a favore della grande distribuzione e dell’e-commerce. Si deve soprattutto ripensare al periodo nel quale proporli: farli così presto e ravvicinati ad altre promozioni, non ha senso per il commerciante ma neppure per i clienti”.

“Il settore commerciale vive una crisi profonda – sottolinea il direttore generale Confesercenti Cuneo, Nadia dal Bono -, una sorta di tempesta perfetta scatenata dall’emergenza sanitaria da una parte e dalla crisi economica dall’altra, che costringe molte serrande ad abbassarsi per sempre. Per questo – conclude il direttore dal Bono – è fondamentale attuare ogni strategia possibile per ridare vita al commercio, soprattutto quello di prossimità, che racchiude in sé anche un profondo valore sociale”.

c.s.